Iulia Grecu

Sabato 11 ottobre 2025, a Roma, ben 65 tra bambini e genitori ucraini sono stati accolti nel villaggio 'Peter Pan - This is Wonderland', guidati dall’associazione Donne for Peace Ets e ospiti del Municipio IX Roma Eur. La visita è avvenuta per la Giornata internazionale delle giovani ragazze, come alcune di quelle che facevano parte del gruppo di profughi di guerra a cui l’associazione e l’amministrazione municipale capitolina hanno donato una serata di spensieratezza. Ad accoglierli, Volha Marozava, presidente della realtà associativa 'Donne for Peace': un'associazione molto attiva sul territorio grazie ai volontari che vi operano, insieme alla presenza istituzionale di Augusto Gregori, vicepresidente del IX municipio di Roma Capitale. “Abbiamo accompagnato i bambini ucraini che vivono nel nostro territorio”, ha dichiarato Augusto Gregori dai suoi social network, sui quali cui è stato condiviso il momento dell’arrivo dei bambini e dei ragazzi al parco che illumina il laghetto dell’Eur, “a vivere una serata di gioco, spensieratezza e speranza da ‘Peter Pan’ insieme a ‘Donne for Peace’. Un gesto d’inclusione e di valore per tutti noi, perché accogliere significa costruire comunità e futuro. Grazie all'organizzazione della manifestazione e a Roberto Fantauzzi per averci aiutato a donare un momento di gioia a questi ragazzi” (cliccare QUI). Durante la serata, i bambini e le loro mamme sono stati guidati dai volontari dell’associazione alla scoperta delle attrazioni luminose del parco, dove hanno assistito a momenti di animazione e attività ludico-educative pensate per favorire l’incontro con i bambini del territorio. “Vedere i bambini correre, ridere e sentirsi di nuovo spensierati”, ha commentato a a margine dell'iniziativa, Volha Marozava, presidente di ‘Donne for Peace’, accompagnata da Svitlana Pakalyuk, responsabile per le relazioni con la Comunità ucraina in Italia, “è stato il dono più grande. Con serate come questa riscopriamo la forza della comunità e la bellezza di stare insieme, oltre ogni lingua e confine”.
 


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