Lucilla Corioni

Vent’anni, per Mario Biondi, sono una cifra tonda da celebrare. Ma non distrattamente, perché sono una trama fitta di concerti, incontri, canzoni che hanno imparato a stare al mondo. Tutto comincia nel 2006, quando 'This is what you are' ruppe gli argini della scena italiana e portò una voce profonda, inconfondibile, nei club, nei teatri e nei festival di mezzo pianeta. Da allora, nulla è rimasto fermo. Quel singolo, contenuto nell’album 'Handful of soul', ha aperto una stagione nuova: il soul-jazz parlato con accento italiano che diventa lingua universale. Da lì, una carriera internazionale che conta esibizioni in 50 Paesi, certificazioni Oro e Platino e una presenza costante sui palchi più autorevoli d’Europa e del mondo, dalla Royal Albert Hall di Londra ai grandi festival jazz e soul. L’interprete, ma  anche autore, produttore e arrangiatore, Mario Biondi, ha costruito il proprio percorso professionale senza scorciatoie, affidandosi a uno stile riconoscibile e a una relazione sincera con il pubblico. Pertanto, proprio nel cuore di questo anniversario, si è pensato a un ritorno speciale, carico di memoria e affetto. Dal 12 dicembre scorso è, infatti, disponibile, per Sony Music Italia, la riedizione di 'A very special Mario Christmas': una nuova veste del fortunato 'Mario Christmas' del 2013. L’album raccoglie i grandi classici natalizi riletti con misura ed eleganza. E si arricchisce di 'Cool Yule' (feat. Antonio Faraò), raffinatissima reinterpretazione del brano scritto da Steve Allen e reso celebre, nel 1953, da Louis Armstrong: una figura che Biondi ha sempre indicato come suo riferimento essenziale. Il dialogo musicale con il pianista jazz, Antonio Faraò, dona al pezzo un respiro colto, fatto di dettagli e ascolto reciproco. Per la prima volta, inoltre, trova spazio in versione fisica anche 'This is Christmas Time', pubblicato nel 2020. La riedizione è disponibile in Cd e Lp, come a voler restituire al gesto dell’ascolto una dimensione più intima. Intanto, anche 'This is what you are' continua a vivere: nel settembre scorso è uscita una speciale nuova versione digitale (Beyond/The Orchard), impreziosita dalla partecipazione di musicisti di primo piano della scena jazz internazionale: Dennis Chambers alla batteria; John Patitucci al basso; Antonio Faraò al pianoforte; Till Brönner alla tromba; Chase Baird al sassofono, insieme a due storici compagni di palco di Mario: Massimo Greco e Marco Fadda. Un omaggio che rinnova il senso di un brano diventato un classico contemporaneo del soul internazionale. Il 2026 sarà l’anno delle celebrazioni dal vivo. Sono state annunciate le prime date del tour nei teatri delle principali città italiane: il 5 maggio, a Bologna (Teatro EuropAuditorium); l’8 e 9 maggio a Milano (Teatro Arcimboldi); l’11 a Torino (Teatro Colosseo); il 13 a Firenze (Teatro Verdi); il 16 a Bari (Teatro Team); il 17 e il 18 a Roma (Teatro della Conciliazione); il 19 a Napoli (Teatro Augusteo); il 21 a Catania (Teatro Metropolitan). Il tour, prodotto da Friends & Partners, vede Radio Monte Carlo come 'radio-partner'. Le prevendite sono disponibili su TicketOne e sui circuiti abituali. I concerti proseguiranno in estate e culmineranno in uno speciale evento 'live' in autunno, pensato per riunire i fan in questo ventennale così atteso. Accanto all’attività italiana, Biondi porterà la sua musica anche all’estero. Tra le date internazionali già annunciate per il 2026 figurano: Zurigo, Madrid, Barcellona, Berna, Tallinn, Praga, Budapest e Londra, con un appuntamento fondamentale il 7 giugno, presso il Theatre Royal Drury Lane. Il nuovo tour sarà una celebrazione misurata e intensa dei brani di 'Handful of soul' e dell’intera carriera, con arrangiamenti inediti studiati per valorizzare la purezza della voce e l’eleganza delle sonorità soul-jazz, insieme a grandi musicisti sul palco. In vent’anni, Mario Biondi ha dimostrato che la fedeltà a se stessi può diventare un linguaggio condiviso. La sua è una storia fatta di radici italiane profonde, di amore autentico per il soul e il jazz, di collaborazioni con artisti come Gregory Porter, Incognito, Earth Wind & Fire, Burt Bacharach, Al Jarreau, Sarah Jane Morris, Till Brönner e con grandi nomi della musica italiana, da Pino Daniele a Renato Zero. Una storia che continua a parlare di emozione, stile e ascolto. E che, oggi come allora, sa ancora farsi promessa. Per ulterioni informazioni, cliccare QUI.


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