
Ci è stato chiesto, di recente, un approfondimento in merito al Pha, acronimo della dicitura inglese "Peripheral Heart Action" (letteralmente: “Azione periferica del cuore”, ndr). Sviluppato negli anni '50 del secolo scorso dal dottor Arthur H. Steinhaus, questa tecnica è andata molto in voga grazie all’utilizzo di numerosi 'body builder' di fama mondiale. E’ un tipo di allenamento con i pesi in modalità 'circuit training': l’idea è cioè quela di stimolare in un circuito gruppi muscolari lontani tra loro, al fine di evitare ristagni di sangue e di liquidi in un solo distretto, soprattutto di acido lattico, prodotto durante lo sforzo dai muscoli: una sostanza che poi ci lascia una sensazione di fatica. Ciò facilita la circolazione e il ritorno venoso verso il cuore e migliora l’efficienza cardiovascolare dell’individuo. Il circuito va stimolato con i pesi, anche se ci sono varianti mediante l’utilizzo di macchine cardio con una sequenza di esercizi in 'total body', che cioè coinvolga tutti i muscoli del corpo. Insomma: è il modo migliore per incrementare la forma fisica attraverso uno sforzo, della giusta intensità, su cuore e polmoni. Il metodo Pha ha proprio questo come obiettivo specifico, in un tempo più breve. Fondamentale è la scelta dei giusti esercizi, alternando il coinvolgimento dei muscoli della parte inferiore e di quella superiore del corpo. La tecnica è importante anche nella lotta alla ritenzione idrica. Partendo dal presupposto che uno dei pilastri della lotta alla ritenzione è il miglioramento della percentuale di massa magra che contiene più acqua e ne richiama molta al suo interno, per sviluppare questa massa magra bisognerà, oltre che seguire una corretta alimentazione con il giusto apporto di carboidrati e proteine, lavorare in sala pesi con carichi adeguati. Molto spesso, infatti, le ragazze con problemi di ritenzione idrica tendono a concentrarsi in esercizi che coinvolgono le gambe, dove di solito c’è il ristagno, ma ciò rischia di amplificare il problema, perché l’allenamento prolungato porterà un danno alle fibre muscolari - importante presupposto per l’ipertrofia, cioè lo sviluppo della massa magra - e, in qualche caso, anche a un’infiammazione della zona con richiamo di acqua che peggiora la situazione. Lavorare in Pha permette, invece, di ovviare a tutto questo migliorando, nel giro di 2/3 mesi, anche la condizione estetica.