
C’è un silenzio che precede ogni emozione. Un respiro trattenuto, prima che la musica inizi a raccontare ciò che spesso le parole non osano più dire. E’ con questo ritmo lento e quasi carezzevole che lo scorso 14 novembre ha debuttato su YouTube il video ufficiale de 'La notte dei cristalli', il nuovo brano del cantautore internazionale Pippo Pollina, affiancato dai figli Faber (Julian Pollina) e Madlaina Pollina. Un’uscita attesa, intima, capace di trasformare un ricordo terribile in un atto d’amore, memoria e responsabilità condivisa. Il brano ha anticipato l’uscita dell’album 'Fra guerra e pace', pubblicato il 5 dicembre scorso per Jazzhaus Records/Storiedinote: un lavoro che rappresenta una dichiarazione politica. Un monito poetico e un diario musicale, che attraversa contesti fragili e identità ferite, mettendo al centro quel filo di speranza che l’arte, a volte, riesce ancora a custodire. 'La notte dei cristalli' nasce come dedica a una delle ferite più profonde del novecento europeo: la Kristallnacht, la ‘Notte dei cristalli’ del novembre 1938, quando sinagoghe, negozi, case di cittadini Ebrei furono distrutti in un’ondata di violenza che avrebbe anticipato la Shoah e lo sterminio di sei milioni di persone. L'artista ha scelto di raccontare questa pagina buia non con la freddezza della cronaca, ma con la grazia di una voce che accarezza e ricorda, trasformando la memoria storica in un gesto artistico e civile. La presenza di Madlaina e Faber, già affermatisi sulla scena musicale di lingua tedesca, dona al brano un significato ulteriore: un passaggio di testimone tra generazioni, il legame tra figli e padre, che diventa anche ponte tra passato e presente. E’ un atto romantico nel senso più puro. Un sentimento che avvolge, unisce, protegge ciò che non deve essere dimenticato. Girato al 'Kaufleuten Club' di Zurigo e prodotto da Filmgerberei, per la regia di Christina Pollina Roos, il video si veste di una sobria eleganza. La sala vuota, le luci basse, i movimenti appena accennati, tutto contribuisce a creare un luogo sospeso, quasi sacro. I tre artisti cantano uno accanto all’altro, come custodi di una storia fragile. L’atmosfera intima si fonde con la musica e il ritmo lento del brano avvolge lo spettatore in un abbraccio che sa di riflessione, compassione e dolcezza. Pollina in persona lo descrive così: "Interpretata insieme a Madlaina e a Julian (Faber), i miei figli, la canzone assume una particolare importanza. Loro sono artisti di buona fama nel mondo germanofono e il loro 'statement' insieme a me rappresenta qualcosa di significativo in un momento di grave crisi internazionale. Questo tempo sbandato in cui il governo di Israele ha assunto una politica gravemente aggressiva nei confronti del popolo palestinese, dimenticando, paradossalmente, ciò che gli ebrei avevano subito appena ottanta anni fa". Parole dure e luminose insieme, capaci di scuotere senza perdere delicatezza. Il percorso di Pippo Pollina somiglia a un romanzo. Siciliano, voce tra le più originali della canzone d’autore europea, inizia la sua storia artistica giovanissimo, prima con Agricantus, poi con un impegno culturale accanto a ‘I Siciliani’: la rivista antimafia fondata da Giuseppe Fava. Il clima cupo degli anni ‘80 del secolo scorso lo spinge a partire per l’Europa: anni vissuti tra chitarre, strade e storie, fino all’incontro decisivo con Linard Bardill, che segna l’inizio di una carriera internazionale. Da allora, 24 album, più di 4mila concerti, collaborazioni con giganti come Konstantin Wecker, Georges Moustaki, Franco Battiato, Nada, Inti-Illimani e palchi prestigiosi come l’Arena di Verona e l’Hallenstadion di Zurigo. Innumerevoli anche i premi ricevuti: dal Premio Lunezia al Kleinkunstpreis; dal Premio della critica del Mei al Premio 'Pino Puglisi'. Con 'La notte dei cristalli', il bravissimo Pollina aggiunge un altro tassello alla sua lunga narrazione artistica: una 'ballata' che unisce memoria, politica, sensibilità e che diventa simbolo di come l’arte possa ancora accendere un lume anche nelle stagioni più scure. L’album 'Fra guerra e pace', disponibile in 'pre-order' su storiedinote.com, è dunque un’opera necessaria: un equilibrio delicato tra denuncia e poesia, tra ciò che spaventa e ciò che salva. E mentre il video continua a diffondersi e a commuovere chi lo guarda, resta una sensazione chiara, luminosa, quasi romantica: la musica, quando nasce da una verità profonda, può ancora insegnarci a ricordare, a capire e, soprattutto, a sentire. Per il video de 'La notte dei cristalli', cliccare QUI.
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