Virginia Imbriani

Siamo nel 2025 e ancora tante leggende metropolitane, internet, personal trainer improvvisati, social e influencer invogliano le persone, soprattutto in estate, ad allenarsi di più e in modi completamente errati, senza raggiungere risultati fisici. Innanzitutto, partiamo dal ‘concetto-chiave’:  il corpo, per cambiare, ha bisogno di tempo, di anni e di duro lavoro. E’ matematicamente impossibile arrivare a un cambiamento fisico in 1 mese. Quindi, è tutta fatica sprecata, soprattutto se lo si fa per ottenere un aspetto puramente estetico. Bisogna infatti ricordare agli sportivi ‘seriali’ che in estate, se vuol raggiungere un corpo ‘da copertina’ ci si deve allenare diversamente. Quando specifichiamo “in estate”, intendiamo da giugno ad agosto, quando fa molto caldo. E con il caldo, il corpo ha bisogno di un maggior recupero, non di fare più fatica. Allenarsi troppo, in estate, non solo aumenta il rischio di infortuni e di cali di energia, ma può bloccare del tutto i progressi fatti. La vera causa di tutto questo é il ‘cortisolo’: l’ormone dello stress da superallenamento. Quando fa caldo, il corpo non ce la fa ad allenarsi come in inverno, perché quando aumenta la temperatura corporea, il cuore lavora di più per raffreddare i nostri muscoli e ci disidratiamo: si perdono liquidi e sali minerali, riducendo la capacità di resistenza. Si suda, è vero, ma ciò non fa dimagrire. Inoltre, bisogna tenere in considerazione lo stress cardiovascolare: avendo il battito più alto per lo sforzo, il recupero sarà più lento. I nostri muscoli impiegano più tempo a ripararsi, col risultato che il vostro corpo non cambia, bensì cerca solamente di reagire al caldo. Pertanto, se si è convinti che, per superare la ‘prova-costume’, sia necessario allenarsi tutti giorni come in inverno e i risultati non arrivano, si finisce in ‘overtraining’: il sovrallenamento. Il quale produce tali conseguenze: a) stanchezza cronica; b) calo della forza e della resistenza; c) peggioramento dell’umore; d) difficoltà a dormire; e) aumento di peso o difficoltà a dimagrire. Uno dei principali responsabili di questi effetti, come dicevamo, è il ‘cortisolo’: l’ormone dello stress. Il suo ruolo non è 'cattivo' di per sé: è utile per dare energia in situazioni di emergenza. Ma quando rimane alto troppo a lungo, accadono cose poco piacevoli: 1) si blocca la crescita muscolare; 2) si riduce la sintesi proteica e favorisce la degradazione dei muscoli; 3) aumenta il grasso addominale, specialmente nella zona viscerale; 4) abbassa le difese immunitarie; 5) incrementa il rischio di infiammazioni e malanni; 6) disturba il sonno, Quindi, allenarsi con  troppo caldo fa sì che il cortisolo resti elevato, trasformando l’allenamento da stimolo positivo a stress negativo. Il recupero, insomma, è fondamentale. Per migliorare fisicamente si deve stare a riposo e solo durante il recupero il nostro corpo cambia. Quando ci alleniamo, creiamo microlesioni muscolari; invece, riposando, il corpo sarà più forte. Altrimenti,  si rischia di peggiorare la situazione. Ovviamente, tutto ciò non significa che non dobbiamo allenarci, ma che dobbiamo farlo con cautela, programmando gli allenamenti in base a ciò che è stato fatto in inverno.

Cosa fare?
1) Ridurre la frequenza degli allenamenti intensi a 2 volte a settimana massimo 30/40 minuti; 2) scegliere orari al mattino presto o la sera tardi con il fresco; 3) assolutamente vietato allenarsi all’aperto nelle ore più calde; 4) dormire anche 8-9 ore per notte; 5) idratazione e sali minerali: bere regolarmente e reintegrare sodio, potassio e magnesio; 6) alimentazione bilanciata, più frutta e verdura, mai dimenticarsi delle proteine.

Conclusioni
In conclusione, se recupererete e vi allenerete di meno, vedrete i vostri risultati: il corpo avrà tempo di rigenerarsi e il cortisolo sarà sotto controllo. Adattare l’allenamento alle condizioni climatiche è l’unico modo per ritornare in palestra, a settembre-ottobre, più forti, senza stanchezza, senza infortuni e, soprattutto, con corpo rigenerato. Pronto per affrontare allenamenti invernali.


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