Alessandra Satriani

Lo scorso 17 novembre 2025, all'età di 89 anni, sono venute a mancare Alice ed Ellen Kessler: le gemelle più famose e amate del panorama artistico internazionale dei decenni passati. Nate in Germania, il 20 agosto 1936, si appassionarono alla danza fin da bambine, dimostrando subito un grande talento, che consentì loro di venire ammesse nel corpo di ballo dell'Opera di Lipsia e nella relativa Scuola di danza dell'Opera. Note per la loro carriera di cantanti, ballerine e attrici, successo e popolarità arrivarono dopo che, trasferitesi in Italia, nel 1961, iniziarono a partecipare a programmi televisivi che riscossero il favore del pubblico, come ‘Studio Uno’ e ‘Giardino d'inverno’. La loro abilità coreografica, la loro eleganza innata, la partecipazione a spettacoli teatrali e cinematografici, la sigla ‘Da-da-un-pa’, che divenne un vero ‘tormentone’, conquistarono il pubblico. Malate da tempo, hanno scelto liberamente e consapevolmente la via del suicidio assistito per porre fine alla loro vita, da eseguire insieme. La notizia e la procedura scelta sono state confermate e ricostruite nei dettagli da Wega Wetzel, portavoce della ‘Deutsche Gesellschaft für humanes Sterben’, l’associazione tedesca che si occupa di assistenza al suicidio da molti anni. In un’intervista rilasciata a ‘La Repubblica’, la Wetzel ha spiegato che le due sorelle avevano avanzato la domanda “per accedere alla procedura diversi anni fa e, quindi, iniziato il percorso richiesto dalla Corte costituzionale tedesca”, la quale riconosce la legalità del suicidio assistito, ma solo dietro rigidi controlli. La portavoce ha inoltre raccontato che le gemelle hanno ricevuto prima la visita di un legale, al fine di verificare che la decisione fosse maturata da tempo, che ritenessero fino in fondo di non avere alternative e che non soffrissero di malattie psichiatriche. Successivamente, le ha incontrate un medico, per confermare la natura libera e responsabile della loro scelta. Entrambi hanno continuato a seguirle per diverso tempo, fino ad accertare la consapevolezza della scelta, fatta in piena libertà, responsabilmente e senza più dubbi. Al momento dell'infusione letale, sia il legale, sia il medico erano presenti. Come confermato anche dai media tedeschi, le due artiste non stavano bene da tempo. Dai resoconti, sappiamo che avevano problemi di salute legati anche all'età (una delle due aveva avuto un ictus, mentre l'altra lottava con problemi cardiaci e perdita dell'olfatto). Di recente, avevano avuto entrambe ulteriori problemi. In particolare Ellen, sottoposta a diversi interventi chirurgici. Le due sorelle avevano trascorso la loro esistenza e carriera sempre insieme e hanno scelto di lasciare questa vita nello stesso modo, nella loro casa in Germania, a Grünwald, ricorrendo a una tecnica consentita dalla legislazione tedesca, in circostanze specifiche e dietro rigidi controlli. Questa decisione, meditata da tempo, era motivata dalla volontà di non sopravvivere l'una senza l'altra e di non sottostare impotenti alla prospettiva di finire la vita dipendenti dall'assistenza infermieristica. La notorietà delle Kessler è tale da aver incentrato, nei giorni scorsi, l’attenzione dei media e di tutti coloro che le avevano conosciute o anche soltanto avvicinate. Tutti le hanno ricordate con un velo di malinconia, raccontando qualche aneddoto o fatto più o meno noto della loro vita, riportandole all'attenzione di tutti e ravvivandone il ricordo. Meno ci si è soffermati sulla questione della modalità scelta per la dipartita, perché meno attrattiva e considerata, ancora, profondamente controversa: l’infusione endovenosa. E’ sicuramente un argomento importante e delicato, che tocca molti aspetti e stimola le più varie considerazioni, etiche ed emotive, fino a quelle più concrete, pratiche e giuridiche. La loro decisione non troverà tutti d'accordo, ma il modo di vedere le cose è spesso soggettivo: non è facile comprendere fino in fondo le intime motivazioni degli altri e, in questo caso, di chi sceglie questa soluzione. La scelta della contemporaneità dell'atto, tuttavia, denota un legame profondo tra le due: un’immateriale interconnessione, un legame profondo, unico, che solo i gemelli 'omozigoti' possiedono e che, ancora oggi,, nonostante i numerosi studi su di loro, neanche la scienza è riuscita a spiegare a pieno. Questo il motivo della loro decisione di morire nello stesso momento e con la medesima procedura: l'assoluta certezza sentimentale di non poter vivere l'una senza l'altra, come senza una parte di sé. In quest'ottica, la scelta delle Kessler può essere valutata non come una semplice resa alle sofferenze, né come atto d’amore per se stessi, ma come autentico sentimento di altruismo reciproco: l'una senza l'altra sarebbe stata una morte più dolorosa. L'opinione che ciascuno di noi può essersi fatto in merito a tali circostanze, in fondo rappresentano dei punti di vista. In ogni caso, quel che deve rimanere è il diritto di ognuno di mantenere la propria dignità di essere umano, scegliendo liberamente per se stessi.


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