In un dorato pomeriggio romano, si è tenuta a Roma, presso Castel Sant’Angelo, l’anteprima istituzionale della mostra ‘Giovanni Paolo II, l’Uomo, il Papa, il Santo negli scatti di Gianni Giansanti’, alla presenza del direttore ad interim del museo di Castel Sant'Angelo, Luca Mercuri, del direttore generale Musei, Massimo Osanna, dei curatori Massimo Bray e Ilaria Schiaffini, degli eredi dell’Archivio Giansanti, dell’ad di Civita Mostre e Musei, Giorgio Sotira, dell’ambasciatore della Repubblica di Polonia in Italia, Ryszard Schnepf e del presidente della commissione Cultura della Camera dei deputati, Federico Mollicone. L’esposizione, aperta al pubblico dal 17 luglio e fino al 30 novembre 2025, propone oltre quaranta scatti iconici firmati da Gianni Giansanti, testimone silenzioso e sensibile di una delle figure più amate e influenti del XX secolo: Papa Giovanni Paolo II. “Questa mostra è un incontro tra due destini straordinari che hanno segnato il nostro tempo. Giovanni Paolo II è stato capace di cambiare il corso dell’Europa; Gianni Giansanti ha saputo coglierne l’umanità e la forza spirituale con immagini potenti e universali”, ha dichiarato Federico Mollicone, presidente della commissione Cultura della Camera, tra i promotori dell’iniziativa, che ha sottolineato l’importanza del legame tra creatività, memoria collettiva e diplomazia culturale. Il progetto è stato realizzato dall'istituto Castel Sant’Angelo con il coordinamento di Civita Mostre e Musei, in collaborazione con l’Archivio Giansanti, Rai Teche, Rai Cultura e TV2000. Essa si avvale anche del contributo scientifico del Centro di documentazione e studio del Pontificato di Giovanni Paolo II – Fondazione Vaticana e del Pontificio Collegio Polacco. Le fotografie in mostra, selezionate da Ilaria Schiaffini, professoressa di Storia della fotografia a 'La Sapienza', ripercorrono i 27 anni di pontificato di Giovanni Paolo II: dall’elezione nel 1978 all’attentato in piazza San Pietro; dai grandi viaggi apostolici fino al Giubileo del 2000 e agli ultimi anni, segnati dalla sofferenza fisica. Accanto ai momenti più solenni e pubblici, Giansanti ha saputo catturare, con rara sensibilità, anche gli attimi privati, di raccoglimento e solitudine, che restituiscono l’immagine di un ‘Papa buono’, dalla profonda umanità. Tra le immagini più toccanti: il ritratto del Papa pensieroso seduto sullo scranno, sovrastato dal rosso porpora del potere; e la figura dietro le sbarre in carcere di Alì Agca, l’attentatore che ricevette il perdono. Opere capaci di unire l’estetica al racconto storico, con lo sguardo attento di un fotografo che ha condiviso, per oltre 25 anni, il cammino del Pontefice. Il grande Gianni Giansanti, scomparso nel 2009, ha cominciato la sua carriera da giovanissimo. Suo il primo scatto del ritrovamento del corpo di Aldo Moro, il 9 maggio 1978. In seguito, ha collaborato con l’agenzia Sygma, diventando testimone di guerre ed eventi epocali e capace di curare la figura di uno dei Papi più carismatici della Storia contemporanea, suscitando in tutti la sensazione di conoscerlo da sempre con istantanee molto autentiche. L’allestimento a Castel Sant’Angelo, monumento simbolicamente legato al Vaticano tramite il Passetto di Borgo, richiama idealmente quel legame che si rinnovò già nel 2000 con l’apertura del cammino tra il Mausoleo e il Palazzo Apostolico. Tra gli oggetti esposti, anche l’anello giubilare di Giovanni Paolo II: ulteriore segno di un percorso tra sacro e personale. Ad arricchire la rassegna, la prossima pubblicazione di un volume fotografico a cura della Treccani. Assistere a questa mostra significa partecipare all’incontro tra due destini straordinari, che hanno segnato il nostro tempo: Giovanni Paolo II è stato capace di cambiare il corso dell’Europa; Gianni Giansanti ha saputo coglierne l’umanità e la forza spirituale con immagini potenti e universali.