Emanuela Colatosti
Con il disegno di legge Varchi, la maggioranza vuole rendere "reato universale" una pratica già illegale nel Paese: la maternità surrogata o gestazione per altri. I detrattori di questa pratica, la chiamano “utero in affitto” e la considerano un ulteriore mercato di sfruttamento del corpo delle donne e dei bambini. Il ché è vero solo in parte. Coppie etero o omosessuali non potranno più scegliere di diventare genitori con la maternità surrogata senza incappare in conseguenze penali, recandosi in un altro Paese dove questa è consentita. Essa è normata in circa 22 Paesi nel mondo, appartenenti all’occidente secolarizzato e non. Un primo emendamento della maggioranza ha scongiurato il rischio che un turista canadese o australiano venisse arrestato alla dogana, qualora avesse generato la sua prole con la gestazione per altri. Riccardo Magi (+Europa) ha chiesto, non ironicamente, come dovrebbe comportarsi la giustizia di fronte a una coppia di nazionalità diverse, in cui un solo genitore è italiano. Insomma, un disegno di legge che genera molte perplessità nella sua applicazione. Senza un velo di sarcasmo e prendendo la faccenda molto sul serio, ci chiediamo come sia possibile, unilateralmente e senza nessuna intesa tra nazioni, rendere un qualsivoglia reato ‘universale’. Al contrario, il proibizionismo non è mai stata la ragione per cui un qualsiasi atto o attività smetta di essere praticata: non funzionò con alcolici e stupefacenti; non funziona con lo sfruttamento della prostituzione; non funzionò con l’aborto; e non funzionerà neanche per la maternità surrogata. “Fiat iustitia, pereat mundus”: se il sistema giuridico fosse in grado di determinare il tessuto sociale in base a un concetto di giustizia universalmente valido e condiviso, sempre ammesso che esista, la sopraffazione dell’uomo sull’uomo neppure esisterebbe. In realtà, come per la prostituzione, la questione dell’ammissibilità della gestazione per altri è più articolata e complessa. Apparentemente, non c’è nessun motivo per cui si dovrebbe impedire a una donna di portare avanti una gravidanza per altri, qualora non fosse costretta da necessità e contingenza a mettere in affitto il proprio utero. Che una tale possibilità di autodeterminazione non si verifichi mai potrebbe essere un rischio concreto. Ma se esiste una lezione che dovrebbe essere stata recepita dalla storia della legislazione sulla prostituzione, è il fatto che le vittime di ‘tratta’ sono più tutelate nei Paesi dove vige la piena depenalizzazione, sia per chi si offre, sia per il cliente, rispetto ai Paesi in cui essa è semplicemente legale. Allo stesso modo, normare la gestazione sarebbe uno 'scudo' contro possibili aberrazioni, che ci sarebbero comunque. La risposta della società civile a questo disegno di legge non si è fatta attendere: la maggior parte degli italiani è fortemente contraria alla pratica. In Italia, ogni anno, solo 250 bambini nascono attraverso lla gestazione per altri. E il 90% di questi sono figli di coppie eterosessuali. Quest’anno decine di migliaia di figli hanno nuovamente ‘perso’ un genitore per un provvedimento emanato da prefetture e ministero degli Interni, che facendo leva sulla legge n. 40 del 2004 - la quale vieta alle famiglie arcobaleno di accedere alla maternità surrogata o alla fecondazione eterologa - ha fondamentalmente discriminato sia le famiglie omosessuali, sia quelle eterosessuali con problemi di sterilità. Loro erano quelli che “la sinistra pensa solo ai diritti civili, mentre ci sono cose ben più importanti di cui occuparsi”: un'autentica stupidaggine. Appoggiati dalle solite stampelle, ogni timido tentativo di vivere in un Paese in cui le disuguaglianze pesino meno almeno a livello giuridico viene affossato, in Italia. E ora che sono al potere, sono proprio le destre a occuparsi di diritti civili, soprattutto per toglierli. In fondo, la giornalista Hoara Borselli lo ha confessato apertamente su Twitter, rispondendo a Tiziano Ferro: “La maternità surrogata è un decreto che pone fine anche alla discriminazione verso quegli omosessuali che, non avendo denaro, i figli non se li potevano comprare”. Ma allora, perché non rendere illegali anche gli yacht, dal momento che pochissimi di noi possono permetterseli? Siamo ormai definitivamente passati dal materialismo storico alla grettezza morale, in cui la coscienza storica è solamente un rivolo di spurgo.





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stefano antoniutti - venezia/Italia - Mail - sabato 3 giugno 2023 23.4
E ci accorgiamo solo ora di razza di gentaglia abbiamo permesso andare alm governo ?
Se lo chiedano tutti gli amici di sinistra che se ne sono nstati a casa, il 12 settembre scorso, perchè "tanto son tutti uguali". Io ho votato.


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