Naturalmente, a completamento di un'analisi complessiva intorno al problema dei forti flussi migratori verso il nostro "vecchio continente", non poteva mancare uno sguardo comparativo sulla situazione di alcuni importanti Paesi dell'Unione Europea. Ecco dunque una panoramica su come "gli altri" stanno cercando di affrontare la questione, fatte salve le distinte peculiarità geografiche, politiche ed economiche.
SPAGNA
La Spagna è il Paese che registra il flusso migratorio più imponente d'Europa: soltanto lo scorso anno sono entrati in territorio iberico
250 mila stranieri.
Gli immigrati residenti regolari
superano abbondantemente il milione di unità, con un trend di aumento, rispetto al 2000, del 24% e del 122% rispetto al 1995.
Nella terra di Don Chisciotte, i più numerosi sono i
marocchini (235 mila), seguiti da
ecuadoriani e colombiani (in questi ultimi casi si tratta però di popolazioni "ispano-ablanti"). Il problema principale, infatti, per la Spagna, rimane la facilità di raggiungimento dalle coste dell'Africa settentrionale.
Nel giro di 5 anni sono morti, proprio nel braccio di mare delle mitologiche "colonne d'Ercole",
più di 4 mila extracomunitari. Il governo Aznar ha elaborato una severa normativa nel corso del 2001. L'opposizione e alcune organizzazioni non governative la definiscono una legge sostanzialmente punitiva e la polemica è ancora fortissima. In buona sostanza, si prevede che possa venir
espulso dal territorio di tutto il regno dei Borbone, ogni straniero privo del permesso di soggiorno.
Dure sanzioni sono previste per le imprese che impiegano manodopera clandestina o stranieri con permesso di soggiorno scaduto, con
multe superiori ai 50 mila Euro. Inoltre, Madrid non ha ancora deciso cosa fare con i 2 mila clandestini accampati nella provincia meridionale di Huelva: probabilmente verranno presto espulsi.
FRANCIA
La Francia non ha mai voluto introdurre 'quote fisse' nei riguardi dei propri flussi migratori. Nel Paese vivono
circa 3 milioni e mezzo di stranieri con permesso di soggiorno, ma almeno
400 mila persone sono sans papiér. In aggiunta a ciò, si devono poi ricordare i circa
102 mila rifugiati politici giunti negli anni scorsi sul suo territorio - 3 mila 500 persone solo nel corso del 2000, durante il quale vennero, tra l'altro, regolarizzati circa 124 mila lavoratori stranieri -.
Il 43% del numero complessivo di extracomunitari è di origine africana.
Da sempre, il territorio francese è meta di un flusso migratorio continuo, anche per motivazioni poltiche. Nel corso del 2001 si sono persino aggravati i rapporti diplomatici con la Gran Bretagna a causa di un campo di rifugiati situato nei pressi dell'Eurotunnel ferroviario, quello che passa sotto la Manica, attraverso il quale molti clandestini sono riusciti a raggiungere il Regno Unito. Nel 1998 una robusta sanatoria regolarizzò
il 60% dei lavoratori extracomunitari in grado di provare la propria residenza in terra di Francia da almeno 10 anni.
Il permesso di soggiorno viene rilasciato secondo distinte modalità, che possono dipendere dalle finalità, dalla durata prevista, dalla provenienza, dallo stato di famiglia e dall'avere un lavoro remunerato. Le procedure d'infrazione riguardano per lo più il rimpatrio degli irregolari: rare le condanne penali, salvo i casi di reati gravi.
Nel 2000, gli irregolari accertati sono stati circa
44 mila.
GERMANIA
Nella terra di Ario vivono circa 7 milioni e mezzo di stranieri
(il 26% proviene dalla Ue, il 28% dalla Turchia, il 16% dai Paesi dell'ex Yugoslavia). Tuttavia, solo da pochi anni Berlino ha deciso di dotarsi di una
'legge-cornice' sulla materia, ammettendo ufficialmente di essere un Paese a forte densità migratoria. La media al saldo d'entrata annua dei lavoratori extracomunitari è di
320 mila persone.
Nel 2000 sono stati concessi la
green card a quasi 9 mila lavoratori nell'high-tech e asilo politico a più di 80 mila persone.
Proprio in questi giorni, il Bundesrat sta votando un testo di legge già approvato dalla Camera bassa alla fine di febbraio. La possibilità di bocciatura è però concreta, poiché la coalizione di governo (Spd-Verdi) non dispone di una maggioranza alla Camera federale e l'opposizione conservatrice ha già annunciato che rigetterà il progetto, al fine di tutelare l'occupazione. Il testo attuale, inoltre, non prevede una quota fissa di ingressi annui e si indirizza verso un singolare
'sistema a punteggio' che tiene conto di vari fattori:
qualifiche professionali, conoscenze linguistiche, titoli di studio, specializzazioni lavorative varie.
La proposta è comunque già considerabile, politicamente, di mediazione, nei confronti dell'opposizione, poiché ha tenuto conto di una serie di richieste di quest'ultima, quali
l'abbassamento dell'eta massima (12 anni) entro la quale i figli degli immigrati possono ricongiungersi con i genitori e norme più restrittive in materia di asilo politico.
La maggior parte della popolazione tedesca è contraria ad un aumento del livello migratorio annuo, mentre le imprese, prefigurando per la Germania una probabile crisi demografica futura e temendo una pesante carenza di manodopera strutturale da qui al 2010, richiedono il mantenimento di un
flusso minimo di 200 mila unità all'anno.
ITALIA
Sul suolo del nostro territorio nazionale sono presenti circa
1 milione e 400 mila stranieri, di cui solo 152 mila provengono da Paesi Ue.
La presenza più massiccia, sotto il profilo quantitativo, è quella dei
marocchini (160 mila), seguiti dagli
albanesi (142 mila), dai
romeni (70 mila), dai
filippini (65 mila) e dai
cinesi (60 mila).
La maggior parte degli extracomunitari
risiede nel nord d'Italia: 670 mila stranieri contro i 370 mila del centro e i 213 mila del sud, ma l'incidenza sulla popolazione, in termini di densità statistica, è
maggiore al centro: 4% rispetto al 3,1% del nord e all'1,2% del sud.
Secondo stime della Caritas gli extracomunitari clandestini, in Italia, sono oggi almeno
300 mila.
Come già evidenziato nei precedenti servizi, il disegno di legge "Bossi-Fini", passato in prima lettura al Senato ed ora al vaglio della Camera, prevede un
inasprimento delle misure contro l'immigrazione clandestina: espulsione e accompagnamento alla frontiera al primo ingresso; sanzione penale in caso di arresto, con processo per direttissima ed espulsione, al secondo tentativo; detenzione sino a 4 anni al terzo.