
Ci sono canzoni che non appartengono al tempo: sono finestre che si aprono sul passato e, appena si spalancano, riportano a galla tutto ciò che credevamo di avere dimenticato. ‘I like Chopin 2025’, arrivato ora in radio e in digitale, è una di queste. La nuova versione del classico eterno di Gazebo è tornato in vita con due inediti remix firmati da Cristian Marchi e, con essa, è riaffiorato un mondo intero: le piogge di neon sugli anni ’80 del secolo scorso; le piste da ballo che sapevano di attesa; i pomeriggi di sogni cuciti sulle audiocassette. Questo ritorno è un omaggio, un trionfo. I remix debuttano come più alta nuova entrata nella classifica 'EarOne Dance', direttamente alla posizione #30, mentre la 'versione-dance' conquista il I posto nella Top classifica dance singoli di iTunes Store Italia. E' come se una generazione intera avesse deciso di premere “rewind”, ma con il cuore rivolto in avanti. Per chi ricorda l’esplosione di 'Masterpiece' nel 1982, il brano che definì un’estetica fatta di new wave, new romantic e libertà, il viaggio è ancora più intenso. Quando poi, nel 1983, Gazebo pubblicò 'I like Chopin', qualcosa cambiò in modo definitivo. La melodia lenta, sussurrata, fuori dagli schemi, conquistò l’Europa, l’Asia e il Sud America. Arrivò prima in Germania, Francia, Italia, Svizzera, Austria, Danimarca, Finlandia, Spagna, Belgio, Canada, Giappone, Portogallo, Hong Kong, Corea, Singapore, Turchia, Messico e Brasile, vendendo oltre otto milioni di copie tra il 1983 e il 1984. E chi non ricorda la scena di 'Vacanze di Natale' (1983) con Jerry Calà a Cortina? Quel momento in cui il film smette di essere solo un film e diventa memoria collettiva? Perché 'I like Chopin', oltre a essere un singolo, era un sentimento; era il lento perfetto in un mondo che correva; era lo sguardo timido sotto i raggi di una luce intermittente; la malinconia dolce che nessun altro brano riusciva a evocare allo stesso modo. Il merito, allora come oggi, è anche di Paul Mazzolini, alias Gazebo, nato a Beirut nel 1960, poliglotta, nomade per vocazione, cresciuto inseguendo volti e culture diverse. La sua musica conserva quella fame di altrove, quell’innocenza che trasformava ogni canzone in una piccola epifania. Dopo il successo planetario di 'I like Chopin', contribuì anche al trionfo di 'Dolce vita', portata da Ryan Paris in tutta Europa con più di quattro milioni di copie vendute. In totale, oltre 12 milioni di copie nel mondo: un’eredità impossibile da ignorare. Oggi, Cristian Marchi, uno dei dj e produttori italiani più riconosciuti, classe 1976, protagonista nei club di Europa, Asia e Australia, prende quel patrimonio e lo rilegge senza tradirlo. Nel nuovo 'remix-pack', egli preserva l’essenza, mette in risalto il pianoforte iconico e la voce raffinata di Gazebo e li trascina in un presente dove nostalgia e modernità si sfiorano senza scontrarsi. Le due versioni disponibili sembrano due modi di guardare lo stesso ricordo: la club version come una notte piena di elettricità; la pop dance come una cartolina consumata, ma ancora luminosa. 'I like Chopin 2025' fa leva sulla memoria: la riscalda, la illumina, la rende nuovamente abitabile. E' come tornare nella stanza di un vecchio amico e trovare tutto identico a com’era, eppure incredibilmente nuovo. Forse, è proprio questo il segreto delle canzoni che non muoiono: che non cercano di farsi dimenticare. Aspettano, semplicemente: aspettano che qualcuno, un giorno, le rimetta in play per ritrovare un pezzo di sé. E questa volta, lo fanno al ritmo di un tempo che torna, in punta di piedi, a risvegliarsi. Per le pagine social di Gazebo e di Cristian Marchi, cliccare QUI e QUI.