
Sono gli
Stadio ad aver vinto la
66esima edizione del Festival della canzone italiana, aggiudicandosi anche il
Premio sala stampa Radio Tv 'Lucio Dalla', mentre
Patty Pravo ha ottenuto il
Premio della critica 'Mia Martini'. Seconda classificata:
Francesca Michelin; terzi:
Giovanni Caccamo e
Deborah Iurato. A condurre
'Sanremo 2016', anche quest'anno è stato chiamato
Carlo Conti, insieme alla bellissima modella e attrice rumena
Madalina Ghenea e a un autoironico
Gabriel Garko. Il trio è stato accompagnato dalla magnifica
Virginia Raffaele, che ci ha divertito con le sue irresistibili imitazioni, restando se stessa solo nell'ultima puntata, non priva di gag. Il
'Sanremo' di quest'anno ha inoltre avuto come filo conduttore un
braccialetto arcobaleno: una sorta di
'sì' metaforico alle
Unioni civili. Un ornamento che i cantanti hanno utilizzato in vari modi, applicandolo al microfono o come trucco. A vincere la sezione
'Sanremo giovani' è stato, invece,
Francesco Gabbani con la canzone
'Amen', conquistando anche il
Premio per il miglior testo e quello della
critica: un successo avallato dalla giuria di qualità de
'il Festival dei giovani', che aveva lo scopo di individuare nella rassegna i brani maggiormente radiofonici. Una buona idea, quest'ultima, che alla lunga dovrebbe riuscire a guarire la manifestazione dalle sue palesi
'amnesìe' musicali.
Carlo Conti, bisogna dirlo, è riuscito a condurre
'in porto' un'edizione
'leggera', soprattutto grazie alla comicità di
Virginia Raffaele. Tuttavia, registriamo anche un certo grado di sicurezza in più del presentatore toscano, che ha letteralmente
'salvato' una rassegna che, purtroppo, ha finito col sottolineare, sotto il profilo musicale e in quello del panorama dei brani presentati, una palese
fase d'involuzione e di mancanza di
originalità stilistica della canzone italiana. Il festival ha superato gli ascolti degli ultimi 11 anni, raggiungendo per la prima volta quasi il
50% di audience. Un dato puramente
quantitativo, che come al solito serve soprattutto a
'depistare' il giudizio complessivo in merito a una kermesse che invece, a nostro parere, andrebbe collocata in una
'media' storica piuttosto
'grigia' e
'incolore', soprattutto per il basso standard musicale dei più giovani. La vera vincitrice morale di quest'edizione è stata, insomma,
Virginia Raffaele, che con le sue imitazioni, da
Sabrina Ferilli a
Carla Fracci, passando per
Belen Rodriguez e
Donatella Versace, ha dimostrato talento e versatilità artistica, riuscendo un poco a
'svecchiare' l'appuntamento canoro e a renderlo più
'peperino'. Anche se non saremo gli unici a sottolinearlo, dobbiamo dire che la vittoria degli
Stadio giunge con grave ritardo storico, a riprova delle croniche
amnesìe di cui soffre, da lunghissimo tempo, questa menifestazione. Indubbiamente, siamo felici che il gruppo emiliano sia riuscito a convincere critica e il pubblico con una canzone premiata anche per la musica. Tuttavia, ci troviamo costretti a sospendere il nostro giudizio intorno alla qualità media delle canzoni presentate, un elemento che ha segnalato l'evidente
crisi d'identità della musica italiana, in cui stenta ad emergere un nuovo protagonista in grado di rilanciare un settore artistico che continua a languire tra i suoi
complessi d'inferiorità, soprattutto nello scopiazzare
'rappers' e stili
'hip-hop' di non semplice innesto sul vecchio
'tronco' della nostra tradizione melodica nazionale. Un festival, insomma, da
sufficienza 'stiracchiata', che ha confermato alcune realtà - l'avvenuta sostituzione di
Pippo Baudo con
Carlo Conti in quanto erede ufficiale dell'amato presentatore catanese - e che, siamo certi, continuerà a dimenticarne, regolarmente, delle altre.