Clelia MoscarielloAlessandra Celletti, pianista sin dall’età di 6 anni, romana del quartiere San Lorenzo, si è inventata un modo alquanto eccentrico di fare una tournée: un camion con a bordo un pianoforte, per attraversare la penisola italiana e i suoi tanti luoghi dimenticati. Il suo progetto si chiama: ‘Piano piano, on the road’ e ha l’obiettivo di rendere la musica a disposizione di tutti senza dover pagare onerosi biglietti. Questa la scommessa che la coraggiosa e talentuosa musicista si è proposta di affrontare, come lei stessa ammette dopo essersi scontrata con mille difficoltà burocratiche ed economiche. Il suo rapporto con il web? La rete? L’ha aiutata moltissimo per i contatti, ma come in tutti i  lavori ci vuole criterio, impegno e tanta motivazione. Il sito ‘Musicraiser’ (http://www.musicraiser.com) la sta aiutando in una ‘raccolta fondi’ per le spese del viaggio. Ma il vero ‘motore’ è principalmente la passione, che la condurrà quest’estate a suonare dal vivo negli angoli più remoti del nostro Paese. Il regista e sceneggiatore francese Patrice Leconte ha parlato così della sua scommessa: “Conosco bene le composizioni di Alessandra Celletti, questa bella pianista che, quando si siede al pianoforte, brilla di una luce che la rende ancor più bella. Lei mi ha raccontato del suo progetto un po’ pazzo, ma emozionante e originale: portare la musica in lungo e in largo e sedurre le persone lungo i chilometri. E io la immagino, seduta al suo pianoforte, a bordo di un grande camion avvolta dalla luce del tramonto, mentre le stelle lassù cominciano a disegnare il cielo blu marino; lei si lascia andare alle melodie più dolci, come un’immagine sognata di un film di Fellini”.

Alessandra Celletti, tu ha pubblicato già diversi dischi: da quanto tempo suoni il pianoforte?
“Praticamente da sempre, da quando avevo 6 anni, quindi da tutta una vita”.
 
Come ti è venuta in mente l’idea di ‘Piano piano, on the road’?
“Per vari motivi, il primo dei quali consiste nel fatto che è difficile trovare delle istituzioni, posti ufficiali, in cui poter suonare. Quindi ho pensato di rendere più suggestiva l’idea di portare comunque la musica in giro per l’Italia proprio per l’esistenza di questi aspetti che ostacolano la musica,  senza considerare che, in realtà, devo constatare molteplici avversità anche in questa operazione. Il mio sogno è di  portare la musica a tutti, anche di far riscoprire alcuni ‘angoli’ dell’Italia magari meno conosciuti, dove la musica non arriva facilmente”.

E’ una scommessa anche con te stessa?
“Si tratta di una scommessa non solo con me stessa, ma anche con la burocrazia, purtroppo, con una varietà di situazioni non agevoli. Infatti, mi sto scontrando con tanti intoppi di tutti i tipi, non soltanto economici, che forse, paradossalmente, sono quelli più risolvibili: tutto sommato, una volta affittato il pianoforte e il camion, poi si può partire, anche se restano sempre le spese delle benzina. In realtà, le avversità più rilevanti sono quelle di rapportarmi con i comuni e con le autorizzazioni, creando un itinerario che abbia un criterio di razionalità nel viaggio”.

Di recente, hai dichiarato: “L’arte è un bene comune che non deve necessariamente essere schiavo delle regole del mercato”. Cosa si può fare per dare più spazio alla cultura e, in questo caso, alla musica senza essere schiavi del mercato?
“Secondo il mio parere, occorre avere entusiasmo e molta voglia di riuscire a emergere nonostante le avversità. In effetti, è quello che sto provando a cercare di mettere in pratica, ma mi rendo conto che non è facile. In ogni caso, è giusto ed è un dovere provarci”.

Attraverserai l’Italia con un camion per suonare e regalare a tutti la possibilità di ascoltarti senza pagare: è questa, per te, la libertà?
“La libertà è un concetto abbastanza complesso, ma già poter fare una cosa del genere rappresenterebbe un piccolo esempio di libertà”.

Il regista e sceneggiatore francese Patrice Leconte ha parlato molto bene di te e della tua ‘scommessa’: ti senti lusingata?
“Certo, ovviamente. Non sono solo sono lusingata, ma felicissima: sono felice che abbia scritto delle righe positive sul mio progetto. Ogni volta che esce il mio disco, lui fa il resoconto dei brani che gli piacciono di più.  E’ un mio sostenitore ed è anche uno dei miei registi del cuore”.

I tuoi prossimi progetti?
“Il prossimo progetto, a parte ‘Piano  piano, on the road’ che partirà quest’estate, è un nuovo album per l’etichetta americana indipendente ‘Trasparency’, opera che uscirà tra settembre e ottobre. In quel periodo andrò a suonare negli Stati Uniti, probabilmente”.

Ti sei affidata al sito Musicraiser  (http://www. musicraiser. com), per raccogliere i fondi: com’è stato affidarti alla tecnologia e che rapporto hai con essa?
“Posseggo un ottimo rapporto con la tecnologia, sopratutto con la rete. Negli ultimi anni, le cose più importanti che sono riuscita a fare le ho realizzate proprio grazie a internet, ai migliaia di contatti che sono riuscita ad ottenere grazie a vari siti, come Myspace prima e Facebook successivamente. Grazie a questi contatti ho incontrato il mio attuale produttore americano di una piccola etichetta di Los Angeles,  precedentemente un produttore inglese e, in seguito, un musicista tedesco con il quale è avvenuta già una collaborazione”.

Cosa pensi dei nuovi artisti che utilizzano il web, nello specifico Youtube, per avere visibilità?
“Personalmente, devo molto al web: tanti contatti sono provenuti dalla rete, quindi la considero una grande opportunità che abbiamo in questa epoca. Tuttavia, bisogna saperla usare bene come mezzo e impegnarsi nell’utilizzo: come ogni tipo di lavoro va eseguito con criterio.”




(intervista tratta dalla rivista 'Periodico italiano magazine')
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