
Dopo un breve dialogo tra Moira (Cristina Chinaglia) e il suo spasimante, inizia la proiezione del video-film: 'L’artiglio del gatto', titolo-parodia de 'Il gatto a nove code' del 1971 per la regia di Dario Argento, dove le prime inquadrature riprendono la padrona di casa (Asia Argento sempre magnetica) che accoglie Orietta (Maria Amelia Monti) e il suo amante Paolo (Sebastiano Somma) nella villa di famiglia. Le ampie finestre alla 'Suspiria', le scarpette e la figura d’infante alla 'Profondo rosso' sono ulteriori omaggi al grande regista romano, mentre le cascate rievocano 'Niagara' di Henry Hathaway. Il capogiro di Asia, con tanto di scale, è invece una citazione di 'Vertigo' del maestro del brivido, Alfred Hitchcock, grande amore del regista romano.
Il retropensiero su 'La rosa purpurea del Cairo'
Nel film 'La rosa purpurea del Cairo' di Woody Allen (1985), un personaggio (Tom Baxter, interpretato da Jeff Daniels) 'esce' dalla pellicola per abbracciare l’affranta spettatrice, Cecilia (Mia Farrow). Tuttavia, i colleghi del fuggitivo si lamentano dell’interruzione: c'è chi si chiede come sia il mondo reale e chi guarda verso il pubblico con apprensione. Insomma, la trama del film viene stravolta per sempre. A differenza di Cecilia, che riceve tra le braccia il suo attore preferito, anche Orietta, per sfuggire a un misterioso assassino, esce 'fuori campo' e, dopo pochi istanti, si vede passare la sua sagoma attraverso uno strappo del telo sul quale è proiettato il video-film. Orietta, in tal guisa, entra in un modo più 'reale': quello del teatro, dove l’attore vede e sente lo spettatore, mantenendo però una posizione 'ibrida', che le permette di tornare nel virtuale, espletando sia la funzione metateatrale, sia quella meta-cinematografica. In 'Strappo alla regola', questo effetto ottico coinvolge il pubblico, che partecipa con interesse e con apprensione, poiché ormai può succedere di tutto: l’illusionismo funziona.
La questione della 'quarta parete'
Già da qualche decennio, il teatro sperimentale utilizza il 'video-teatro' facendo interagire gli attori in scena con 'immagini-video' e complessi allestimenti, che sanciscono la cooperazione tra tecnologia, arte scenica e sperimentazione digitale. Nel caso di 'Strappo alla regola' è come se al personaggio si fornisse una funzione di medium tra un sistema e l’altro, per far diventare la scenografia come la sequenza di un film (si pensi all’ inquadratura fissa nello stresso ambiente: un pollaio all’interno della villa, ndr) e la scena filmica quasi un’azione scenica. Si tratta di intuizioni che meritano attenzione, suggerite dalla cultura ‘Fringe’ scozzese e ripresa, in Italia, da autori e registi come Daniele Parisi e Davide Ambrogi. La critica dà spesso 'per scontato' questo dibattito 'dottrinario' sullo 'sfondamento' della 'quarta parete' e su un maggior coinvolgimento del pubblico attraverso la 'discesa' in platea degli attori. Per parte nostra, riteniamo buona cosa rammentare ai lettori l’esistenza di questo dibattito - al quale la presente redazione ha peraltro partecipato - per evitare di renderla una mera questione da “addetti ai lavori”, chiusa nella 'torre d’avorio' dei cosiddetti 'esperti'.
I personaggi femminili: evoluzioni
Moira, rispetto a Cecilia de 'La rosa purpurea del Cairo' che va ripetutamente a vedere lo stesso film perché ha bisogno di dare un senso alla sua vita, non sogna nulla: il suo stato emozionale muta, però, quando incontra Orietta, la quale, superato lo spazio-tempo degli anni ‘70, porta con sé saggezza, forza e un’idea di lotta che l’epoca di Moira ha ormai smarrito. La triste Moira avrà il suo riscatto grazie a quello strappo sul fondo-scena.
Se il delitto non si compie, cosa succede?
Le due protagoniste, Moira e Orietta, come fossero delle vere e proprie autrici si chiedono cosa succederà se il delitto non viene compiuto, trattandosi di un film 'giallo' con una trama già scritta. Ebbene, in 'Strappo alla regola', alla fine è il teatro a tessere la trama di un nuovo finale del film, che da immutabile, diviene provvisorio.
Le interpretazioni
Il ritmo scenico è ben cadenzato: si ride e, talvolta, si applaude a scena aperta, grazie alle interpretazioni di Maria Amelia Monti e Cristina Chinaglia, in scena nella replica del 5 dicembre 2025 presso il Teatro di Montecchio Maggiore (Vi). Un buon uso delle luci rende, improvvisamente, i dialoghi intimisti, per uno spettacolo che diventa multigenere: comico, con spunti di riflessione che ci chiede di sperimentare e di osare sempre.
'Strappo alla regola'
spettacolo in tournée dal 2 febbraio al 22 dicembre 2025
scritto e diretto da: Edoardo Erba
con: Maria Amelia Monti, Cristina Chinaglia e, in altre date, Claudia Gusmano
attori in video: Asia Argento, Marina Massironi, Sebastiano Somma, Daniele Gaggianesi, Giuseppe Lelli, Francesco Meoni, Sabina Vannucchi
costumi: Grazia Materia
scene: Luigi Ferrigno e Sara Palmieri
produzione: 'Gli Ipocriti'