Virginia Imbriani

Intervista al "re dei monotipi" che ha conquistato, di recente, il secondo posto al Campionato italiano SB20 con il suo 'Notaro Team': un tradizione velica di famiglia ormai giunta alla sua terza generazione

Luca Domenici ha conseguito il terzo posto al Campionato mondiale di Porto Cervo (Ss), nella categoria J/70, nonché la medaglia d’argento al merito sportivo e al valore atletico. Noto negli ambienti capitolini anche come il 'notaio-velista', ci racconta in questa intervista la sua storia sportiva, il ritorno nelle acque di Anzio (Rm) per competere nella classe SB20 e una tradizione familiare ormai giunta alla sua terza generazione. Già campione italiano ed europeo nella classe J/70 e in altri monotipi, nel recente Campionato italiano SB20, svoltosi dal 28 al 30 novembre 2025 proprio ad Anzio, ha conquistato, nel ruolo di armatore-timoniere, il secondo posto in classifica, confermando il suo talento e la sua costanza per i tanti podi conquistati in passato e per i piazzamenti ottenuti nelle varie classi veliche. Negli ultimi dieci anni, nelle classi 'One Design', ha sempre portato a casa i suoi risultati di prestigio con il suo 'Notaro Team'.

Luca Domenici, quando è iniziata la sua passione per la vela e il mare?
"Nella vita, sono notaio in Roma, con un secondo studio a Nettuno (Rm), ma sono conosciuto come il ‘Notaio-velista’ e ‘Mister One Design’. Ho iniziato a fare vela a quattro anni, grazie a mio padre, già campione di vela, oltreché mio allenatore e mentore. Ad appena 12 anni, a bordo dell'Optimist, ho avuto l'onore di recarmi a Yokohama, in Giappone, per rappresentare l'Italia ai mondiali: al tempo, ero il più giovane velista a prendere parte a un Campionato del mondo di vela, vincendo anche una regata. Sempre sull'Optimist sono poi diventato vicecampione italiano assoluto nel 1990. Dopodiché, ho continuato a rappresentare l'Italia ai Mondiali giovanili nella classe Laser, dove poteva partecipare solo il primo velista di ogni nazione (la cosiddetta Olimpiade giovanile) e, successivamente, ho ottenuto varie vittorie, in particolare quella di Campione italiano Under 21. Nel 1996, sono arrivato secondo nel Ranking e secondo al Campionato italiano assoluto dei Laser dietro a Francesco Bruni, l’ex timoniere di Luna Rossa. Ho conquistato vari titoli italiani ed europei nelle classi monotipo e ho vinto il circuito Audi sul Melges 20. Successivamente, ho vinto vari circuiti J/70. Attualmente, insieme a mio padre, alleno anche mio figlio, che è entrato in Nazionale Cadetti a 9 anni, continuando una tradizione velica di tre generazioni".

Ci racconta la sua vittoria più recente?
"Ad Anzio, dal 28 al 30 novembre 2025, abbiamo gareggiato nel Campionato italiano SB20 e, con il mio ‘Notaro Team’, siamo arrivati secondi diventando vicecampioni d'Italia. Nel corso dell'anno, lo eravamo già diventati anche nella categoria J/70. La regata si è svolta in tre giorni con vento oscillante e forti variazioni di intensità. Il livello era altissimo e, con pochissimo allenamento, siamo riusciti a ottenere un risultato straordinario".

Perché ha scelto di regatare nella categoria SB20?
"Dopo dieci anni nel J/70, sentivo la necessità di ripartire da zero. L'SB20 è una barca tecnica, veloce, sensibile, che richiede un equipaggio coordinato e non permette distrazioni. Ogni manovra deve essere perfetta e questa sfida era ciò che cercavo".

Perché avete scelto Anzio come campo di regata?
"Anzio è il luogo dove mi sono allenato sin da bambino: un campo di regata storico, per le selezioni olimpiche. La classe SB20 è stata rilanciata grazie a un maestoso Luca Devoti, già medaglia d’argento alle Olimpiadi Finn, coadiuvato anche da me. La regata è stata organizzata dallo Yacht Club di Nettuno e Marina di Nettuno, con l'ausilio dei circoli di Anzio".

Chi vuole ringraziare per questi suoi successi?
"Ringrazio mio padre, mia madre, la mia famiglia e mio figlio”.


Lascia il tuo commento

Nessun commento presente in archivio