
Che si tratti di bambole scucite, trottole rotte o marionette dai fili spezzati, all’ospedale dei giocattoli rotti c’è posto per tutti. E' qui, tra stanze immaginarie e strumenti poetici, che i giocattoli feriti vengono 'curati', perché ogni pezzo torni al suo posto. Il 14, 15 e 16 novembre scorsi, al Teatro San Giustino di Roma, è andato in scena, per la prima volta, con scenografie immersive ‘L’ospedale dei giocattoli rotti’: un ‘Larp’ (live action role playing, ndr) ideato e diretto da Martina Montenegro e portato in scena da una residenza artistica tutta al femminile, con Alessandra Muschella per le scenografie, Elena Bianco per le illustrazioni e Arianna Ferrara Gennari, in arte Echo, per le musiche originali. Insieme hanno costruito un percorso esperienziale che mescola scrittura, arti visive, sound design e teatro immersivo, trasformando il gioco in un viaggio di empatia e rinascita. Nell’ospedale dei giocattoli rotti, ogni partecipante interpreta un personaggio, ma anche se stesso: attraverso una trama aperta e condivisa, si esplorano le ferite interiori, le fragilità e le possibilità di guarigione. Un racconto corale, che ha saputo unire introspezione e partecipazione dentro e fuori la scena. “Abbiamo voluto esplorare il Larp come strumento d’empatia”, spiega Martina Montenegro, “uno spazio in cui, conoscendo noi stessi, impariamo a comprendere meglio gli altri. L’arte può restituire alla fragilità la sua dignità, offrendole un luogo sicuro e condiviso”. Il progetto, sostenuto da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura e vincitore dell’Avviso pubblico ‘Roma Creativa 365 – Cultura tutto l’anno’, si pone come dispositivo culturale capace di generare consapevolezza ed empatia all’interno della comunità. Lo spettacolo è stato preceduto da un breve laboratorio introduttivo. Un’esperienza che trasforma la fragilità in forza e il gioco in atto poetico, restituendo al teatro il suo ruolo più autentico: curare l’anima attraverso l’immaginazione.