Virginia Imbriani

Pamela Genini, una ragazza di 29 anni, è stata assassinata lo scorso 14 ottobre 2025 a Milano dal suo fidanzato, Gianluca Soncin, un uomo di 52 anni. Ancora un tragico episodio di femminicidio: la vittima, una ex modella, è morta mentre chiedeva aiuto ai vicini e al suo ex fidanzato, Francesco Dolci. Da circa un anno, Pamela e Gianluca stavano insieme, ma la loro relazione era già stata segnata dalle violenze, fisiche e psicologiche. Già nel 2024, a Cervia, era avvenuto un episodio preoccupante, in seguito al quale Pamela era finita al Pronto soccorso per una frattura a un dito, causata ovviamente dal fidanzato. Sembrava un fatto marginale e non fu attivato il protocollo di sicurezza previsto, anche se lei, quel giorno, decise di non denunciarlo alle autorità competenti. In passato, tuttavia, lei lo aveva già denunciato, ma lui, da manipolatore e narcisista, l’aveva convinta che avrebbe cambiato atteggiamento. Le cose, purtroppo, non sono andate affatto così. E Pamela è stata di nuovo minacciata di morte, insieme alla sua famiglia. Due giorni prima di morire, Pamela aveva deciso di lasciare Gianluca. Per questo motivo, quel martedì 14 ottobre, a Milano, mentre era al telefono con il suo ex fidanzato, Francesco Dolci, Pamela aveva chiesto aiuto terrorizzata: sapeva che Gianluca stava arrivando. E infatti, l'omicidio è avvenuto mentre lei era ancora al telefono con il suo ex. Soncin, in possesso di una copia delle chiavi, è entrato in casa, ha trascinato Pamela sul terrazzo e, davanti agli occhi dei vicini, le ha inferto circa 30 coltellate. I vicini, allarmati dalle urla, hanno chiamato immediatamente la Polizia, mentre Francesco Dolci stava anch'egli cercando di allertare le autorità. Purtroppo, quando gli agenti sono arrivati, Pamela era a terra in fin di vita. E' morta pochi secondi dopo, davanti agli occhi del suo carnefice e delle Forze dell’ordine. Ancora un caso di femminicidio che si poteva evitare, se fosse stato attivato il 'codice rosso' di protezione. Una vicenda che ci fa capire quanto le donne siano in pericolo. E quante, ancora, hanno paura di denunciare le violenze che subiscono tra le mura di casa.


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