Dal prossimo anno, il giorno 4 ottobre, ricorrenza di San Francesco d’Assisi, sarà segnato in rosso sul nostro calendario. Infatti, il ‘poverello di Assisi’ è stato ufficialmente riconosciuto come patrono d’Italia. Pertanto, avremo un’altra festa nazionale. Ma chi era davvero Francesco? Sui libri di scuola o del catechismo abbiamo appreso che visse nel 1200, che proveniva da una famiglia di agiati mercanti di Assisi (Pg), che trascorse una giovinezza movimentata e piuttosto mondana, tra feste e baldorie varie, ma che dopo aver preso parte alla guerra tra Assisi e Perugia, dove fu fatto prigioniero, maturò in lui un forte cambiamento interiore, che lo condusse alla 'conversione'. Da ragazzo ricco e scapolo ambito, divenne un uomo poverissimo, umile, rivoluzionario per il messaggio che trasmetteva: quello di una vita semplice, senza confort e lussurie, in armonia con il mondo, dove i cardini della vita dell’essere umano erano la frugalità e l’amore. Fu un vero leader, attrasse moltissimi seguaci, anche se all’inizio la Chiesa cattolica lo osteggiò, pensando che si trattasse di un ennesimo movimento ereticale. Lottò con tutte le sue forze per dimostrare l’intento mistico, ma positivo della sua teologia, che credeva in una chiesa fondata sulla povertà, la carità e la fraternità. Una vita impegnata per un mondo migliore, senza lotte e disuguaglianze, con uno sguardo speciale per gli ultimi. San Francesco è divenuto il santo per eccellenza, che si è impegnato contro le guerre nel mondo. Fu il primo a compiere 'viaggi all’estero'. Le agiografie narrano con molta enfasi della sua impresa in Egitto e in Palestina, dov’era in corso la V crociata e dove incontrò il sultano, Malik Al Kamil, nipote del Saladino. Fu il primo incontro importante tra il cristianesimo e l’islam. Non sappiamo esattamente di cosa parlarono: su questo incontro s'intrecciano verità e leggende, momenti enfatizzati per esaltare i miracoli compiuti dal santo, altri drammatizzati e riportati nelle ricostruzioni cinematografiche. Certamente, San Francesco fu il primo 'politico europeo', che aveva compreso l’importanza di costruire relazioni pacifiche tra oriente e occidente. Lo storico Alessandro Barbero, nel suo libro ‘La vera storia di San Francesco’ (Laterza) parla di questo incontro realmente accaduto e di quanto il sultano rimase ammirato e colpito dal carisma di Francesco: un uomo completamente diverso da tutti gli altri cristiani da lui incontrati. Fu un incontro pacifico e, a differenza di quanto si possa pensare, il sultano si mostrò incuriosito e gentile: non vedeva l’ora di incontrare questo frate di cui tanto si parlava e che stava nell’accampamento tra i crociati. San Francesco voleva portare il suo messaggio di pace, usando la parola e non la spada. La spada sguainata dai crociati che volevano riprendersi Gerusalemme non era il mezzo giusto: la strada migliore era quella della diplomazia e degli accordi, affinchè cristiani e musulmani potessero convivere in armonia.