Silvana D'Amato, ex tabaccaia di Bruzzano (Mi), lo scorso 8 agosto 2025 è stata trovata esanime nella vasca da bagno del suo appartamento, in via Bisnati 7. La 69enne era una persona gentile, sorridente e amabile a detta di tutti, amici e conoscenti. Era divorziata da parecchi anni e aveva una figlia e due nipoti, che vivevano altrove. Una vita semplice, normale, come una persona qualsiasi. Si vedeva spesso in giro per il paese con la sua bicicletta, a fare la spesa. Una donna dal sorriso accattivante e contagioso, che la rendeva gradevole a chiunque socializzasse con lei. Le sue abitudini si concretizzavano in una vita regolare, all'insegna del rispetto e dell’educazione. Le piaceva giocare a burraco. E andava, spesso al bar del paese, dov’era solita incontrarsi con gli amici di sempre. Erano quasi un rito quegli incontri: non aveva un compagno, né una relazione stabile, a detta di chi la frequentava. Ultimamente, un'amica ha rivelato che Silvana le aveva confidato di aver conosciuto un uomo. Stava, dunque, iniziando un rapporto intimo con costui? Si parla anche del fatto che Silvana avesse ereditato dal padre un piccolo immobile, dalla cui vendita avrebbe ricavato un guadagno. Lei viveva nel milanese, a Bruzzano, in una palazzina popolare. Fin qui, tutto ordinario. Cambia qualcosa, però, il giorno in cui la 69enne non si presenta al consueto appuntamento, per giocare a carte con gli amici al loro solito bar. Silvana non si è fatta viva e non ha dato sue notizie. Lei, sempre così puntuale agli appuntamenti di gioco. Questa sua insolita assenza ha fatto scattare l'allarme fra i suoi amici. S'insinua, fra di loro, il dubbio che possa esserle successo qualcosa di anomalo. Cercano di contattarla, ma invano. Si sono anche recati presso la sua abitazione, senza avere alcun riscontro. Non ottenendo risposta, hanno allertato i Vigili del fuoco, i quali sono intervenuti tempestivamente e, una volta entrati nell'appartamento, si presentò loro una scena raccapricciante: il corpo esanime di Silvana disteso nella vasca da bagno. La porta d’entrata era stata chiusa dall'esterno e mancavano le chiavi di casa: un elemento non di poca importanza. Non si trovava neanche il suo cellulare. Finalmente, viene rinvenuto sul fondo della vasca, sotto il corpo della povera donna. Si commenta, si cerca di capire cosa possa essere accaduto, sia da parte degli inquirenti, sia delle persone che lei frequentava. Ma il mistero, al momento, rimane. Nell'appartamento di Silvana sono state trovate tracce di sangue: il sopralluogo effettuato dai Ris di Parma lo scorso 26 agosto, anche con l'ausilio del Luminol, ha evidenziato alcune tracce ematiche: le stesse emerse anche nel primo sopralluogo effettuato dai Carabinieri. Le macchie, come riporta il Corriere della Sera, non sarebbero così estese da chiarire se la donna sia stata uccisa, ma il sopralluogo ha finito col rafforzare l'ipotesi del delitto. Anche se non vi è ancora certezza al riguardo: l’avvocato Walter Felice, legale della famiglia D'Amato, auspica che tutti i pezzi mancanti di questo 'puzzle' possano ricomporsi, così da stabilire con chiarezza come sia avvenuta l’azione criminosa. Il legale ha fatto anche sapere che le indagini stanno andando avanti e sono in pieno sviluppo. Si rimane dunque in attesa di un riscontro concreto intorno a quanto accaduto. Il legale ha anche sottolineato che "la famiglia intende tenere il massimo riserbo e la massima privacy: ci affidiamo alle indagini". Bene: ora, ricapitoliamo i fatti fino a ora conosciuti. Innanzitutto, la sera di venerdì 8 agosto sono stati i Vigili del fuoco a fare la macabra scoperta. Questi, si sono dovuti calare dal tetto per poter avere accesso all'appartamento della donna, situato al sesto piano di un palazzo popolare di Bruzzano. La 69enne, quel giorno, aveva un appuntamento, come era solita fare, con alcuni amici per giocare a burraco presso la caffetteria 'Sun Strac'. Ma purtroppo, come si è detto, a quel bar Silvana non c'è mai arrivata. Anzi, sono stati proprio i suoi amici a dare l'allarme, allorquando non sono riusciti a mettersi in contatto con la loro amica. La porta di casa era chiusa dall’esterno e i Vigili, pertanto, sono stati costretti a calarsi dal tetto per potere accedere allo interno dell'appartamento. Una volta entrati, hanno trovato il corpo della donna all'interno della sua vasca da bagno piena d’acqua, con il volto rivolto verso l'alto e i rubinetti chiusi. Immediatamente, è scattata la chiamata al 112. Sul corpo della pensionata sono state rilevate alcune ferite: il volto tumefatto e un taglio sotto la gola giudicato non letale. La qual cosa ha fatto pensare subito a un’aggressione, da parte di una persona che l’ha ferita provocandole un’emorragia interna. Tuttavia, l'appartamento era in ordine: nessuna effrazione, nessun segno di colluttazione, nessun oggetto di valore mancante. Ogni cosa era al suo posto. La sola cosa che manca è il mazzo di chiavi, tra cui quello della porta di casa, che è risulta chiusa dall’esterno. Nel corso del programma ‘Dentro la Notizia’, condotto da Gianluigi Nuzzi, si è rilevato che sul conto corrente dell'ex tabaccaia mancherebbero tra i 40 e 50 mila euro. Ora si dovrà fare luce su come Silvana li abbia spesi o a chi li abbia prestati, poiché potrebbe trattarsi di un omicidio di natura economica. Al momento, è solo un'ipotesi che non ha trovato alcun riscontro. Inoltre, dall’autopsia emerge che la stessa sarebbe stata colpita più volte al volto con un oggetto pesante, dalla forma piatta. Potrebbe essere riconducibile a un posacenere grande o a un ferro da stiro. Naturalmente, siamo ancora alle supposizioni, poiché nessun oggetto è stato trovato sulla scena del crimine. Oltre a ciò, diversamente da quanto riscontrato inizialmente, sembrerebbe che la pensionata sia stata ritrovata nella vasca non in vestaglia, bensì con lo stesso vestito con cui era uscita per fare la spesa. I Carabinieri stanno setacciando la vita della 69enne, senza lasciare nulla al caso. Si stanno analizzando: tabulati telefonici, telecamere e filmati. Gli inquirenti stanno anche ascoltando le testimonianze di chi conosceva la donna e le rivelazioni di alcuni condòmini più vicini a lei. Nessuna delle ferite trovate sul corpo di Silvana sarebbe stata letale: questo è quanto emerge dall'autopsia. La donna aveva gli occhi tumefatti e un taglio alla gola, probabilmente sferrato con un coltello o un arnese appuntito. Un colpo, quest’ultimo, che avrebbe potuto provocare un'emorragia. Altra ipotesi è quella di un colpo che ha stordito Silvana in un'altra stanza, per poi essere trasportata nella vasca da bagno. L'intero appartamento è stato passato sotto la lente del Luminol. Inoltre, si procede con altri accertamenti, per vedere se all'interno dei polmoni della pensionata ci fosse dell'acqua. Si attendono anche gli esami tossicologici. E la procura di Milano ha aperto, ovviamente, un fascicolo contro ignoti per omicidio. Tutto ciò conduce a un dubbio: la vasca da bagno è stata riempita appositamente per simulare un suicidio, oppure siamo di fronte a un tentativo di voler cancellare qualsiasi impronta? Al momento, tutto rimane avvolto nel mistero. Gli inquirenti battono a tappeto qualsiasi 'pista', per poter portare alla luce elementi utili allo svolgimento delle indagini. Sempre Gianluigi Nuzzi, conduttore di ‘Dentro la Notizia’, ha anche chiesto ad Alessandro Zoldo, il migliore amico di Silvana D'Amato, se avesse mai visto il cagnolino di ceramica trovato vicino alla vasca dov’è stato trovato il corpo esanime della donna. Zoldo, tuttavia, ha spiegato di esser stato solo una volta a casa dell'amica e di non ricordare di aver mai visto l'oggetto in questione: "Non l'ho mai visto, o non ci ho mai fatto caso". Nuzzi, allora, ha ricordato: "Lei amava gli animali, amava i cani, aveva avuto anche un cane: c'è qualcosa nella storia o nel passato di Silvana legato a questo tipo di animale, che può farci capire perché c'era quel cagnolino sul corpo”? Ma Zoldo non ne ha idea e sembra essere sincero: "Non lo so: noi parlavamo di quadri e gliene ho regalati anche un paio". Dalle ultime ipotesi giornalistiche non è da escludere che il cagnolino di ceramica, che da una foto sembrerebbe essere posizionato su una mensola, sia stato spostato vicino alla vasca quasi come fosse la firma dell'assassino: sarà così? Ma quel che ci lascia veramente perplessi e che ancora non si sia venuti a capo di nulla. Gli inquirenti stanno continuando le loro investigazioni, cercando fra le amicizie di Silvana e tutti i suoi contatti. A una amica avrebbe confidato di avere una frequentazione recente: "Mi aveva raccontato, in uno degli ultimi messaggi vocali, che frequentava uno. Al che, io le ho detto: 'Ah, ti sei fidanzata’? Ma lei ha risposto: “No: è una conoscenza. Vediamo se può andar bene oppure no". Tanti gli uomini ‘misteriosi’, nella vita di Silvana D’amato: il suo assassino è qualcuno di loro, oppure si sta andando nella direzione sbagliata? Di certo, l’assassino di Silvana non ha ancora un volto. E questo è il ‘giallo’ dell'ex tabaccaia di Bruzzano, fra indiscrezioni, supposizioni, indagini, esami approfonditi e piste perseguite, economiche o passionali.