Elena Rossi

Dal 5 al 19 settembre 2025, a Palazzo Valentini, alla via Quattro Novembre 119/A in Roma, si terrà la mostra: 'Giove, bellezza e armonia a ispirare la pace'.  La cerimonia d’inaugurazione è prevista per il giorno 8 settembre, con rappresentanti istituzionali, esponenti del mondo dell’arte, della cultura e dell’associazionismo. Dodici t-shirt racconteranno la capacità e la forza di rigenerazione delle donne. Parlano di speranza, di coraggio e di resilienza. E portano con sé un messaggio di bellezza e armonia universale: un sogno di pace che si può realizzare tutti insieme, poiché esse esprimono una preziosità che va oltre la materia. Non mancheranno le emozioni: sarà la prima esposizione di una startup femminile di moda, la cui storia nasce dalle ceneri della guerra in Ucraina e dal concetto di ricostruzione: della vita e di un nuovo inizio. L’evento pubblico, in corso fino al 19 settembre 2025, è promosso dall’associazione 'Donne for Peace ETS' ed è organizzato con il patrocinio della Città Metropolitana di Roma. La mostra è curata, nell’allestimento, da Camilla Bolfe, con l’esposizione delle opere fotografiche di Davide Valente. Un percorso creativo, risultato possibile grazie al lavoro sinergico di un team internazionale, che ha unito professionalità e visioni: dall’ispirazione e passione dell’artista e ricamatrice Ulyana Firych, alla altrettanto appassionata elaborazione visual e grafica a cura di Anouk Rapaport, Davide Piras e Sara Verdone. Presenti in sala ad accogliere il progetto, condividendo un pensiero per la pace in Europa e nel mondo, ci saranno rappresentanti di istituzioni e accademie, esponenti del mondo dell’associazionismo, personaggi del mondo dello spettacolo, dell’arte, della moda e dell’impresa, insieme alle rappresentanze delle comunità ucraine e straniere in Italia. “In un momento storico segnato da profonde fratture e conflitti, iniziative come questa ci ricordano il potere della bellezza, dell’arte e della moda come strumenti di dialogo e ricostruzione”, sottolinea l’onorevole Mariano Angelucci, presidente della commissione Turismo, Moda e Relazioni Internazionali di Roma Capitale, nonché consigliere della Città Metropolitana di Roma. “E' un onore sostenere un progetto che non solo valorizza il talento femminile, ma promuove un messaggio universale di pace, speranza ed empowerment. Queste donne, con la loro forza creativa, dimostrano che l'autonomia e la rinascita passano anche attraverso l’arte, il lavoro e la condivisione di valori”. Secondo la presidente di 'Donne for Peace', tra le ideatrici della startup di moda, Volha Marozava, “si tratta di piccoli frammenti sparsi: scintille di fuoco che schioccano nella notte. Visioni isolate che barcollavano nel buio. Abbiamo cercato di mettere insieme ogni manifestazione della purezza e dell’autenticità che queste creazioni raccontano e di farle conoscere a tutti, affinché riacquisiscano il loro degno valore. Un valore che esprime impegno, sostegno reciproco ed unicità". "Il ricamo”, chiarisce Ulyana Firych, grande artigiana del ricamo, “è una passione che prende vita in ogni punto: è un mondo interiore, che scelgo di condividere con le persone. Dopo l’inizio della guerra”, ha ricordato, “l’Italia è diventata la mia ispirazione: mi ha riportata a me stessa e al mio talento, permettendomi di immergermi di nuovo in esso e, attraverso la bellezza, di svelare la profondità delle emozioni capaci di toccare il cuore di chiunque”. Coniugando il Made in Italy e l’antica tradizione sartoriale ucraina, con ispirazioni e tecniche di diversi Paesi e culture, le creative di 'Giove' sono donne rifugiate che hanno trovato in Italia un approdo, superando il loro dolore. “Ho posato la macchina fotografica sul tavolo da lavoro di Ulyana”, racconta il fotografo, Davide Valente.  “Le perline colorate”, aggiunge, “erano già sparse, pronte ad essere selezionate e ricamate dalle sue abili mani. Lei ha sorriso e io le ho chiesto cosa la rendesse felice del progetto ‘Donne for Peace’. Gli occhi dell’artigiana si sono illuminati: c’era amore nelle sue parole. A questo punto, ho iniziato a scattare". "Il ricordo di queste donne”, ha concluso Camilla Bolfe, “è mosso. Il fotografo ha scelto il bianco e nero per catturare un istante che racconta una storia di rinascita, l’errore come opportunità creativa, la resilienza di donne imprenditrici straordinarie".

 


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