L’attrice e cantante milanese vince il Premio Tenco col suo primo disco dedicato al fratello Herbert: un artista poliedrico che ha esplorato molteplici forme espressive, dalla pittura alla scultura, dalla canzone alla radio, dal cinema al teatro
L’attrice e cantante Caroline Pagani ha vinto la Targa Tenco 2025 come Miglior album con il progetto ’Pagani per Pagani’: un doppio album dedicato al fratello, Herbert Pagani. Sin dal 1984, il prestigioso riconoscimento delle Targhe Tenco viene assegnato ai migliori dischi dell’anno di canzone d’autore. Le opere degli artisti candidati per le Targhe sono votate da una giuria molto vasta e competente, formata da esperti, giornalisti e addetti ai lavori scelti dal Club Tenco, che esprime i suoi voti nei modi e nei tempi comunicati ai giurati dall’associazione. Il direttivo del Club Tenco non fa parte di questa giuria.
Il progetto discografico ‘Pagani per Pagani’ è un viaggio nell’attività e nella produzione artistica, italiana e francese, di Herbert Pagani: artista poliedrico, che ha esplorato molteplici forme espressive, dalla pittura alla scultura, dalla canzone alla radio, dal cinema al teatro. “Sono particolarmente felice”, afferma Caroline Pagani, “per questo premio dedicato alle canzoni di mio fratello Herbert: è stato un disco fortemente desiderato, a lungo coltivato e totalmente autoprodotto, che conserva la memoria e l’arte di Herbert Pagani e fa vivere, riscoprire e conoscere anche ad altre generazioni testi e canzoni di grande interesse. Uno scrigno di tesori e bellezze senza tempo”, prosegue l’artista, “che toccano temi e corde che riguardano l’umano. Ha vinto la poesia, l’arte di Herbert, la bellezza dei testi, la parola, credo anche la forza dell’interpretazione, mia e degli artisti ospiti del progetto. Le sue canzoni non hanno crepe e continuano a ispirare cantautori, interpreti e artisti visivi. Un artista può scomparire prematuramente”, conclude, “ma la sua arte può essere tramandata e continuare così a essere viva, vibrante e palpitante”. Si tratta di un album che vede collaborazioni preziose, con ospiti quali: Danilo Rea, Fabio Concato, Giorgio Conte, Shel Shapiro, Alessandro Nidi, Moni Ovadia, Francesca Della Monica ed Emanuele Vezzoli. Un disco che celebra l’amore in tutte le sue forme, intrecciando arti diverse come musica, poesia, teatro e pittura, riaffermando il ruolo di Herbert Pagani come artista visionario e poliedrico. Herbert Pagani, con sorprendente preveggenza, aveva già anticipato temi attuali come pandemie, guerre, cambiamenti climatici, i pericoli dell’iper-tecnologia e la necessità del riciclo. “Le sue poesie in musica”, aggiunge la Pagani, “sono popolate da amori intensi e contrastati, da passioni grandi o assolute, da sentimenti veri, puri, cristallini, totalizzanti. Le sue canzoni sono preghiere, apologie, poesia in musica. Con la sua arte, Herbert Pagani ha mostrato i problemi di oggi con l’anticipo e la preveggenza che hanno i poeti, lasciandoci un patrimonio di un’attualità bruciante, d’impressionante ricchezza, modernità e contemporaneità, di analisi e di prospettiva generosa, senza concessioni o compromessi”. Con quest’opera di straordinaria attualità, Caroline Pagani ha saputo evidenziare l’importanza di riscoprire e preservare un’opera artistica preziosa e senza tempo. La cerimonia di assegnazione del Premio Tenco 2025 sarà celebrata il 23, 24 e 25 ottobre prossimi presso il Teatro Ariston di Sanremo (cliccare QUI).
Caroline Pagani, lei già a maggio aveva vinto un premio come Miglior interprete di ‘Albergo a ore’ al contest nazionale ‘Promuovi la tua musica’ e, adesso, il Premio Tenco per l’album con le canzoni di suo fratello Herbert: è contenta? Perché pensa di aver ricevuto questo riconoscimento?
“Sì, ne sono molto felice. Penso che il disco abbia avuto questo riconoscimento perché lo meritava, perché è un doppio album ricco, variegato, poderoso, ricercato, con canzoni una più bella dell’altra. Credo sia ben fatto, con arrangiamenti raffinati, moderni e coinvolgenti e, soprattutto, le canzoni sono ben interpretate. Molti sono brani che fanno piangere, nel senso che smuovono, emozionano: credo che non si scrivano più canzoni così. Trattano tematiche che ci riguardano tutti, anche in maniera intima e profonda, dall’amicizia all’amore: amore fra amanti, fra genitori e figli, amore per le città in cui viviamo, per gli animali, per l’arte e le proprie vocazioni parlando anche della vita degli artisti. Le sue canzoni trattano anche temi come la solitudine, l’alienazione nelle grandi città e la pace. Una particolarità della scrittura e interpretazione di Herbert è quella di trattare tematiche profonde, a volte drammatiche, oltre che in maniera poetica attraverso una lente di leggerezza. Insomma, sono molto contenta perché l’arte di Herbert non è caduta nell’oblio, ma continua a vivere. Il Tenco premia la canzone che racconta, non quella che urla, più che come un genere musicale, si connota come una filosofia di vita, come modo di vivere, di concepire e di guardare il mondo. Ha vinto la forza della parola e la sua interpretazione: la parola, la parola che rimane. Il disco è stato votato da una giuria di circa 250 giornalisti, critici musicali e operatori esterni al Club Tenco. Forse, non hanno dimenticato Herbert o l’hanno riscoperto e hanno apprezzato la bellezza e l’attualità dei suoi testi, la capacità di parlare al cuore, all’anima. Herbert era uno di quei cantautori che ti prendeva per mano e ti conduceva al cuore. Come scrive Luis Cabasés, che ha colto pienamente il senso del progetto discografico: “E’ un omaggio al mai dimenticato fratello Herbert sì, ma in senso alto: un’esplorazione della voce, del corpo, della memoria, dell’identità. È canzone, è teatro, è manifesto. Una cosa che non si ascolta: si abita”.
In quale direzione pensa che stiano andando la musica e la canzone italiana?
“Credo che la canzone e la musica italiana stiano andando, finalmente, in una bella direzione: quella originaria che è propria della nostra tradizione e cultura, la parola, il canto vero, a parte alcune derive trash, vuote, senza testo, senza voce, senza interpretazione e unicamente commerciali. Sta andando sempre più nella direzione della canzone d’autore, di testi che hanno uno spessore, che raccontano delle storie, che indagano i sentimenti e l’umano, oltre che la nostra società e il momento che stiamo vivendo. Soprattutto dalla pandemia in poi, credo che ne abbiamo bisogno: sentiamo ancor più la necessità di bellezza, di senso, di profondità, di poesia. E anche di leggerezza, come la intendeva Italo Calvino nelle ‘Lezioni americane’: quella qualità che permette di elevarsi al di sopra delle difficoltà, un invito a non lasciarsi schiacciare dagli eventi dolorosi della vita”.
Cosa prevede nell’immediato e prossimo futuro? Quali sono i suoi impegni?
“Purtroppo, non ho la sfera di cristallo: vado sempre dove mi porta il cuore. Ascolto e cerco di essere sempre più in connessione con i miei reali desideri, che sono il fine e il senso per cui esistiamo. In autunno, sarò in scena al Teatro Gerolamo di Milano con due spettacoli diversi in due giorni, da me scritti, diretti e interpretati: ‘Mobbing Dick’ e ‘Luxuriàs’. Sono due testi che raccontano il mobbing che spesso subiscono le donne nell’ambiente dello spettacolo in una ‘chiave’ brillante e divertente, nonostante il tema poco simpatico e un altro tema drammatico come il femminicidio, anche quest’ultimo trattato secondo un registro brillante e spiritoso: Francesca da Rimini con Paolo all’Inferno, nella bolgia dei lussuriosi, incontra varie lussuriose della Storia, fra cui Moana Pozzi. L’anno prossimo porterò nuovamente in scena lo ‘spettacolo-concerto’ su Herbert Pagani, ‘Per amore dell’Amore’, anche a Milano”.
Quali sono i suoi desideri e i progetti?
“Desideri, per fortuna, ne ho molti: sono quelli che ti tengono in vita, che aiutano a sopportare “le fiondate e le frecciate dell’oltraggiosa fortuna”, a evitare di “prender l’armi contro un mare di sciagure e, combattendo, farsene travolgere”, per dirla con Amleto. Amo moltissimo cantare e fare l’interprete: mi diverte, mi trasporta altrove ed è una sorta di allenamento anche per l’anima. Spero di avere la possibilità di farlo il più possibile. Mi interessa esplorare la vocalità, anche e soprattutto nelle sue forme estreme. Inoltre, vorrei portare lo ‘spettacolo-concerto’ su Herbert anche in Francia e nei Paesi francofoni, dove era popolarissimo e amatissimo. Spero infine di riuscire a realizzare un documentario sulla vita e, soprattutto, sull’opera di Herbert Pagani, di cui sarò autrice e interprete”.
Un altro singolo con videoclip?
“Sì, sto già lavorando al prossimo singolo, con videoclip. Il primo è stato ‘Palcoscenico’ (cliccare QUI). E, a tempo debito, a un altro album con altre canzoni di Herbert, con inediti e molti pezzi che non sono riuscita a inserire nel primo doppio album, in più lingue e con altri ospiti: quelli che hanno amato particolarmente le sue canzoni e non solo. E poi altri album da interprete dedicati ad altri cantautori e musicisti italiani, francesi, spagnoli e brasiliani”.
Dove è possibile ascoltare e acquistare l’album?
“E’ possibile ascoltarlo in digitale su tutte le piattaforme: YouTube, Apple Music, Spotify (cliccare QUI), dove ci sono 19 tracce, mentre nel doppio Cd fisico le tracce sono 24: 19 brani musicali e 5 brani in prosa e poesia. Ho voluto distinguere il prodotto digitale da quello fisico: quest’ultimo contiene dei brani in più, sia in prosa, sia in poesia”. Testi molto belli e attuali sulla musica, sull’amore fra genitori e figli e sulla pace in Medioriente”.
E’ possibile acquistare il cd e il vinile cliccando QUI
Questa la tracklist di ‘Pagani per Pagani’
‘Palcoscenico’; ‘Albergo a ore’, con Danilo Rea; ‘Cento scalini’, con Francesca Della Monica; ‘Sai che basta l’amore’, con Alessandro Nidi; ‘Serenata’; ‘Da niente a niente (Volo AZ 106)’, con Fabio Concato; ‘Porta via’, con Shel Shapiro; ‘Ca fait trois jours que j’ai pas fait l’amour’, con Giorgio Conte; ‘Un capretto (Dona dona)’, con Moni Ovadia; ‘La bonne franquette’; ‘Non mi venite a dire’, con Alessandro Nidi; ‘Signor Caruso’; ‘La mia generazione’; ‘Il condannato’, con Alessandro Nidi; ‘Lombardia’ con Alessandro Nidi; ‘Concerto pour pieds nus et orchestre’ con Alessandro Nidi; ‘Ti ringrazio vita’; ‘Imagine’; ‘Un capretto (Dona dona)’, con Moni Ovadia e Caroline Pagani.
Brani in prosa e poesia
‘Per la vita quotidiana o per il mio Universo (poesia inedita)’, con Caroline Pagani; ‘La musica di Bach (Concerto per Yehoudi Menuhin)’, con Francesca Della Monica; ‘Lettera a un figlio (Lettere e scritti per la pace)’, con Caroline Pagani; ‘Uno strappo nel cielo (Scritti per la pace)’ con Emanuele Vezzoli; ‘Pour la vie quotidienne ou pour mon Univers’, con Caroline Pagani.