Andrea Accolla

Siamo nel mezzo della bella stagione per eccellenza, dedicata alle vacanze, al sole e al mare. Un relax reso ancor più necessario dal caldo che assedia le principali città italiane, soprattutto nel centro-sud. Per sfuggire all’afa, quale rimedio più immediato se non recarsi presso la località balneare più vicina? Una soluzione rapida, che tuttavia deve fare i conti (è il caso di dirlo) con i costi, che tra rincari di varia natura graveranno non poco sulle tasche degli italiani vacanzieri. I report di Assoutenti e del Codacons evidenziano uno scenario diversificato, che premia l’Emilia Romagna per le sue spiagge della riviera e le sue strutture ricettive, le quali offrono un ottimo rapporto qualità/prezzo, mentre la Sardegna si conferma come la meta più cara per trascorrere le vacanze. Il trend delle mete prescelte premia l’interno dei confini nazionali, secondo il rapporto stilato da Federconsumatori, che indica come l’82% degli italiani abbia preferito rimanere in Italia, anche per via dell’aumento dei prezzi degli operatori di volo low cost. Non solo i voli, ma anche tutte le spese legate al trasporto su gomma, come gli immancabili aumenti dei carburanti (fino a 2,30 euro al litro in autostrada), dei biglietti ferroviari e marittimi (con punte del 17% in più da porti come Civitavecchia e Piombino verso Olbia). Aumentano anche hotel e ristoranti (un rincaro progressivo, dal 2021, rispettivamente del 56% e del 18%). Fortunatamente, gli automobilisti potranno tirare un sospiro di sollievo per il ritiro dell’emendamento al decreto ‘infrastrutture’, che mirava a sanare i costi imprevisti di Anas con un maggiorazione delle tariffe autostradali proprio ad agosto. Previsti aumenti anche per chi cerca il refrigerio ad alta quota, con un spesa maggiorata intorno al 2% in più rispetto al 2024. Se gli italiani dovranno far attenzione a non prosciugare le proprie risorse finanziarie, gli operatori del settore gongolano per l’attesa presenza dei turisti stranieri: una profittevole invasione che si aggira alle 200 milioni di presenze tra giugno e agosto, con una spesa media a testa di 930 euro, almeno secondo i dati diffusi da Assoturismo Confesercenti. Dati decisamente soddisfacenti, che rendono l’Italia una meta ambita nel settore turistico, nonché 'vetrina' della 25esima edizione del Global Summit WTTC (World Travel & TourismCouncil, ndr) dal 28 al 30 settembre prossimi a Roma. Una manifestazione in cui si riuniranno più di 2 mila operatori del settore, per proporre e discutere nuove idee legate a un ambito che, dopo la brusca frenata subita a causa del Covid, pare essersi ripreso, fungendo da traino per varie economie. Il momento d’oro del comparto non coincide, però, con le possibilità degli italiani, sempre più alle prese con costi non preventivati e rincari. A tal proposito, l’associazione Altroconsumo viene in aiuto dei consumatori proponendo valide alternative rispetto ai luoghi di vacanza più gettonati: ecco perciò emergere Napoli (con 724 euro), seguita da Firenze e Roma. Anche Cervia, con una media di 700 euro, potrebbe essere una buona alternativa per passare una vacanza al mare senza annaspare nei costi.


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