Elisabetta Lattanzi

Gennaro Gattuso, soprannominato ‘Ringhio’, è il nuovo allenatore della nazionale di calcio italiana. Un passato da calciatore grintoso e combattivo, amato e stimato da tutto il mondo calcistico. Rino è stato chiamato a risollevare le sorti della nostra rappresentativa nazionale, sbiadita e deludente durante le ultime partite. Un compito per niente facile il suo: deve trovare gli elementi giusti per motivare la squadra, fare gruppo, aumentare l’autostima dei calciatori, ritrovare la voglia di giocare e fare spettacolo, costruire un legame di fiducia tra l’allenatore e l’intera squadra, gestire le forti pressioni che soffiano sulla nazionale, nonché le aspettative rivolte a lui stesso. La nostra nazionale è in affanno e a rischio per le qualificazioni ai mondiali del 2026. La panchina di commissario tecnico 'scotta'. E' complicato subentrare a Luciano Spalletti, ma Gattuso sembra promettere bene: il suo arrivo è stato accolto con entusiasmo e nel progetto ‘Azzurri per l’azzurro’ verrà affiancato da ex calciatori come Bonucci, Zambrotta e Perrotta. Va da sé, che Rino Gattuso fu uno dei protagonisti della vittoria italiana ai mondiali del 2006 in Germania. L’allenatore era Marcelo Lippi, la squadra aveva grande attrattiva, una forte coesione collettiva e una difesa in stato di grazia. I calciatori avevano esperienza, qualità tecniche, voglia di stupire e quel pizzico di fantasia che nel calcio non guasta mai. Gattuso è un uomo coraggioso e competente: nel suo ruolo di centrocampista ha giocato 73 partite con la maglia dell'Italia, tra il 2000 e il 2010. Purtroppo, ‘Ringhio’ oggi trova una squadra allo sbando, con poca esperienza e capacità tecniche, ma soprattutto con il morale a pezzi. Tuttavia, egli sa che potrà contare sul sostegno di molte persone, tra cui il suo amico ed ex compagno di squadra nella nazionale, Gigi Buffon, attualmente capo delegazione dell’Italia. Gli italiani amano il calcio e la nostra rappresentativa nazionale è un forte simbolo di coesione: se siamo divisi per fede politica e per pregiudizi tra nord e sud del Paese, noi ritrovano ‘l’italianità’ nel guardare le partite e nel gioire, abbracciandoci calorosamente per ogni goal segnato. Quando il presidente federale, Gabriele Gravina, lo ha chiamato, 'Ringhio' ha risposto: “Questa è un’impresa difficile presidente, ma io non mi tiro indietro e penso di farcela”. In bocca al lupo, Rino.


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