‘Anni 50, il decennio che inventò l’Italia’: un tuffo tra memoria, speranza e rinascita nel nuovo libro di Gianni Lucini. Un’ode a un’Italia che rinasce e sogna, sospesa tra le rovine e il futuro, tra cortili polverosi e cieli pieni di radio e canzoni. Era un’Italia che camminava a testa bassa tra le macerie della guerra, ma negli occhi aveva il bagliore di qualcosa che somiglia alla speranza. Un’Italia fatta di biciclette, caffè condivisi nei cortili, abiti rammendati con amore e bambini che s’inventano il domani rincorrendo un pallone di stracci. E' l’Italia degli anni Cinquanta, raccontata con delicatezza e passione da Gianni Lucini nel suo nuovo libro ‘Anni 50, il decennio che inventò l’Italia’, edito da Segni e Parole. E' una semplice cronaca di fatti storici o di eventi. Un affresco sentimentale, un atto d’amore nei confronti di un Paese che ha saputo trasformare il dolore in rinascita, la fatica in bellezza, il presente incerto in un futuro da costruire con le mani nude. E con il cuore. Lucini ci accompagna con la macchina del tempo in un decennio di transizione, tra polvere e meraviglia in un periodo storico emotivo. Gli anni '50 del secolo scorso vengono descritti non solo come un passaggio temporale tra la seconda guerra mondiale e il 'boom' economico, ma anche come un’epoca sospesa e viva, quasi una creatura fragile e testarda capace di rialzarsi e sorridere. In ogni pagina, si respira l’odore del pane appena sfornato, si sentono le risate nei cortili e il rumore delle prime lavatrici. E si scopre un’Italia che non esisteva ancora come la conosciamo, ma che prendeva forma giorno dopo giorno: nelle fabbriche ricostruite, nei primi programmi radiofonici, nei film che fanno piangere e nei juke-box che cominciarono a riempire i bar con le melodie di una nuova libertà. Gianni Lucini descrive gli anni '50 come un frammento di memoria. Lo fa con una scrittura limpida, toccante, a tratti poetica. Ogni parola vibra di nostalgia e di vita. ‘Anni 50, il decennio che inventò l’Italia’ è un libro che profuma di malinconia e futuro, che racconta la bellezza di ricominciare. E’ un invito a ricordare da dove veniamo, per comprendere meglio chi siamo oggi. Un romanzo corale fatto di mille storie, di gesti semplici, di coraggio quotidiano. Un libro che ha il dono raro di farci guardare con occhi nuovi un tempo che credevamo lontano, ma che vive ancora in ogni speranza, in ogni sogno, in ogni gesto di chi sceglie, ogni giorno, di ricominciare. Con la prefazione di Serena Galasso, il libro si propone non solo come un saggio storico, ma come un'opera romantica e civile: un canto gentile per un’Italia che non ha mai smesso di inventarsi.
L’autore
Gianni Lucini è una firma che racconta il tempo, un autore poliedrico. E’ uno di quei narratori rari che sanno far parlare il tempo. Giornalista, scrittore, sceneggiatore, autore teatrale e televisivo, ha attraversato decenni di comunicazione con lo sguardo sempre acceso, affilato e profondo. Ha iniziato negli anni Settanta in un settimanale torinese e, da allora, ha firmato campagne di comunicazione, spot, articoli e sceneggiature in Italia e all’estero, con tappe anche in Asia e America Latina. Negli anni Duemila ha curato la storia e la critica musicale per il quotidiano Liberazione e, oggi, continua a scrivere per diverse testate. Con Segni e Parole ha pubblicato una ricca produzione di titoli che mescolano cultura popolare, storia e narrazione con grande maestria: da “Chansons e chansonniers nelle notti di Parigi” a “Luci lucciole e canzoni sotto il cielo di Parigi”, passando per “I guardiani della Valle” e “Lucciole vagabonde del Caffè Concerto”.
'Anni '50, il decennio che inventò l'Italia'
di: Gianni Lucini
Editore: Segni e Parole
Pagine: 140
Prezzo: € 15,00