Salutiamo con rispetto umano la dipartita di Alvaro Vitali, autentica icona del cinema italiano dei primissimi anni ‘80 del secolo scorso. Un caratterista emerso con Federico Fellini e, in seguito, vero protagonista della 'commedia all'italiana'. Passato il momento del successo con il suo Pierino, indubbiamente la sua carriera iniziò a declinare. E se ne doleva. A torto, secondo noi: la fase grottesca e 'slapstick' era ormai giunta al termine. Ma nel cinema non si possono replicare ad libitum gli stessi chiché. Generosamente, Carlo Verdone ha tentato di dargli un'ultima opportunità con la sua serie televisiva 'Caro Carlo', perché si lamentava delle 1300 euro di pensione che riceveva dell'Enpals. Ma il personaggio di Pierino gli si era, ormai, appiccicato addosso. E il suo cinema era ormai divenuto una rassegna di ‘maschere’ noiose e moleste: il ritratto dell'italiano 'furbetto', che prende tutti quanti per i fondelli senza mai apprendere nulla, senza mai capire che non siamo di fronte a un tratto caratteristico degli italiani, bensì all’incapacità di ammettere, per irriducilbilismo ideologico, la propria arretratezza culturale. Ma si sa, quando le questioni cominciano a diventare serie, anziché regire tramite il lavoro, magari tentando di dare una mano al mondo del teatro, si preferisce dare la colpa di ogni male a qualcuno, intruppandosi nei vari ‘mantra’ dei giustificazionisti. Ed ecco che torna comoda la 'solfa' di una sinistra che non ama più le classi deboli, quelli da mantenere a vita, le 'anticaglie' a cui ricavare un ruolo in televisione a tutti i costi, anche se non si è riusciti ad andare oltre il proprio personaggio. Come nel caso di Roberto Benigni, che ha saputo fare un salto di qualità professionale incontestato persino dai suoi detrattori; per non parlare di Carlo Verdone. Persino Plinio Fernando ha saputo lasciare un segno con la sua interpretazione di Mariangela Fantozzi, continuando a orbitare nel circuito del teatro 'bulli e pupe' di Sergio Ammirata. Non c'era più spazio per il cinema da 'torte in faccia'. E anche in quel genere, Tognazzi e Gassman erano ben altra cosa. E’ vero esattamente il contrario: sono state le sinistre a far emergere dall'anonimato numerosi protagonisti del campo artistico, letterario, musicale e culturale. Ma poi, se non ci si mette a studiare per rigenerare se stessi e fare altro, gli altri c’entrano relativamente. Alvaro Vitali si lamentava di non riuscire a liberarsi di Pierino. Tuttavia, anche nel poco e scarso teatro messo in scena negli ultimi tempi puntava ancora sul ragazzino sfrontato e senza scrupoli delle barzellette, per far ridere la gente. Per far ridere Franti: anche detto, l'infame.