Daniela VillaniDa tempo esiste un presidio permanente contro la discarica di Chiaiano e Marano: si tratta di un insieme di cittadini che stanno cercando di difendere il loro territorio, prevalentemente agricolo, onde evitare l'ennesima megadiscarica ‘tappabuchi’ del non programmato e dell'emergenza continua. Per contrastare e far sentire la loro voce hanno costantemente presidiato e controllato il loro territorio e organizzato manifestazioni con una lotta ad oltranza. Ad oggi, sono 6 i procedimenti giudiziari che riguardano le lotte contro la discarica di Chiaiano. I numeri di questi procedimenti ci raccontano di 21 persone rinviate a giudizio, tre arrestati, di cui due processati per direttissima ed uno che ha scontato 6 mesi. A questi procedimenti si sono aggiunti 8 avvisi di chiusura delle indagini per l’occupazione degli uffici dell'Arpac del 12 settembre scorso. L’accusa e’ di interruzione di pubblico servizio. Una pressione giudiziaria incredibile, che colpisce principalmente cittadini, casalinghe e pensionati colpevoli di difendere la propria terra. Questa è una vicenda che potrebbe riguardare tutti noi, che potrebbe capitare a un cittadino qualsiasi. Una pressione che, per essere giusta, dovrebbe essere esercitata in egual maniera in altri processi in corso in Campania. Intanto, questo provvedimento arriva nel giorno della bufera che ha colpito l’Arpac, dove persone appartenenti alla struttura, che ha la funzione di tutelare l’ambiente della Campania, sarebbero accusati di reati legati a truffe e all’assunzione di raccomandati. La giustizia farà il suo corso e il processo che ne seguirà garantirà che la legge sia uguale per tutti, poiché siamo certi che un Tribunale della Repubblica non sia il luogo in cui, con tanti soldi e buoni avvocati, si possa ottenere l’impunità per i reati commessi. Come disse Ippocrate: “La vita è breve, l'arte vasta, l'occasione istantanea, l'esperienza ingannevole, il giudizio difficile”.



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Carlo Cadorna - Frascati - Mail - giovedi 5 novembre 2009 7.51
Peccato che gli stessi cittadini non abbiano mai protestato sui terreni adibiti a discariche dalla camorra.
Guido - Canciani - Mail Web Site - sabato 31 ottobre 2009 12.46
Mi ha sempre colpito la politica del "doppio binario" vigente in Italia in tema di rifiuti speciali e tossici. Mi spiego: alcuni tipi di rifiuti incorporano già il costo dello smaltimento nel prezzo di acquisto della materia prima (il venditore funge, in un certo senso, da sostituto d'imposta). Questi rifiuti non entrano - per evidenti motivi - nel ciclo dello smaltimento illegale, dato che il detentore ha comunque già pagato il costo del loro smaltimento. Per altri rifiuti, stranamente, non è così; e sono questi che alimentano lo smaltimento illegale che vede l'imprenditoria del nord/est alleata alla camorra e la Campania utilizzata come discarica.


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