Cristiana Zarneri

Perseguitare fino ad arrivare ad ingenerare ansia, paura e, nei casi limite, il persecutore può arrivare ad uccidere. Lo ‘stalking’ si manifesta per lo più nei seguenti contesti: nel 55% circa dei casi nella relazione di coppia; nel 25% circa nel condominio; nello 0,5% circa nella famiglia (figli/fratelli/genitori); nel 15% circa è il posto di lavoro/scuola/università. Con il dilagare di internet il fenomeno sta tuttavia aumentando Lo stalker può anche essere un estraneo, ma il più delle volte è un conoscente, spesso affetto da sindrome ‘borderline’ o da problemi di interazione sociale. In Italia, le condotte tipiche dello ‘stalking’ sono punite dal reato di “atti persecutori” (art. 612 bis c. p.) introdotto il 23 aprile 2009 u. s. con la conversione in legge del Decreto n. 11 del 23 febbraio 2009 dal ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna. Naturalmente, il bersaglio preferito è il sesso ‘debole’. A Roma, l’Aipc, l’Associazione italiana di psicologia e criminologia, fin dal 2004 ha aperto uno “sportello di ascolto” nei pressi di piazza Bologna. Solo nel Lazio, a seguito di un’ampia ricerca effettuata proprio dall’Aipc, si è scoperto che il 21% delle donne è stata o è vittima di stalking. Ad Ostia, il criminologo Francesco Bruno sta lavorando ad un progetto anti - stalking. Da tempo, invece, alla Regione Lazio giace una proposta di legge per contrastare questo fenomeno, un progetto ‘bipartisan’ che trova d’accordo tutti i partiti e che, tuttavia, è fermo in commissione Sanità da due anni! Il presidente del Consiglio regionale, Luigi Canali, della lista civica per Marrazzo, non si decide a metterla all’ordine del giorno. La proposta prevede: l’istituzione di servizi anti - stalking in tutte le Asl del Lazio; la creazione di un Osservatorio regionale per il monitoraggio del fenomeno; la stipula di un protocollo d’intesa con le autorità pubbliche e giudiziarie per definire un iter di azione anti - stalking.


Lascia il tuo commento

ilmarmocchio - italia - Mail - venerdi 28 agosto 2009 9.12
Il pricipio della legge potrebbe esere giusto. Peccato che poi si arrivi agli"stati d'ansia", alle percezioni soggettive. Sommato alla sciagurata discrezionalita' dei magistrati, la legge diventa una buona occasione per tartassare ancor di piu' l'uomo. Come e' avvenuto per la legge antistupro, che in pratica introduce la presunzione di colpevolezza


 1