Ennio TrinelliL’aver candidato Michetti a sindaco di Roma, semplicemente perché sembrava efficace quando “parlava a la radio” e averle prese di santa ragione, pareva avere insegnato qualcosa alla presidente del Consiglio, che infatti a suon di grida, accuse e promesse non mantenute è riuscita a portarsi a casa la 'poltroncina' di Palazzo Chigi, quella che è per definizione e pro tempore – dicasi “finché dura la pacchia”. Poi, succede che non vedono arrivare, nemmeno stavolta, quella che gli sottrae la 'poltrona' di presidente della Sardegna e la 'underdog' batte la 'underdog', togliendole addirittura lo scettro di unica 'underdog', per avercela fatta con le sue proprie forze di donna, di madre e d'imprenditrice sarda. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, inciampa così nel ruolo di presidente di Fratelli d’Italia e, nonostante sia stata candidata da Italo Bocchino al titolo di Regina d’Europa, più potente di Angela Merkel (da Lilli Gruber a 'Otto e mezzo' e nemmeno troppo tempo fa...), le tocca fare i conti con assai più mortali pulsioni vendicative nei confronti del 'fratello-coltello', Matteo Salvini, ridotto a percentuali 'lillipuziane' (3,7%, un trionfo…), a triste dimostrazione che non sono d’accordo nemmeno con loro stessi e a conferma che non sempre le 'rane dalla bocca larga' se la raccontano 'giusta'. Verrebbe da ripetere che nemmeno stavolta “l’hanno vista arrivare”, se non si rischiasse di diventare banali.





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