Il Taciturno
Vivo al centro di Firenze dai primi anni ‘80. E già il centro si stava spopolando, perché in centro era impossibile vivere. Non si poteva parcheggiare, le case erano in gran parte fatiscenti e il restauro era burocraticamente complicato, non c'era verde, non c'erano palestre, pochi e insufficienti asili nido, non c'erano ambienti di socializzazione. La politica delle amministrazioni locali di allora, invece di intervenire creando le condizioni per rendere vivibile il centro, decise di trasferire i fiorentini nei comuni circostanti. Conseguenza: le cooperative edilizie (generalmente rosse) hanno cementificato gran parte del territorio e fatto affari d'oro; la Coop, chiamata ad aprire una gran numero di centri commerciali accanto ai nuovi complessi abitativi, pure; le botteghe di generi alimentari del centro sono tutte sparite o fallite; le strade di accesso alla città si sono intasate. Poi, è stata la volta del trasferire fuori dal centro una serie di funzioni pubbliche: caserme, facoltà universitarie, Tribunale, Cassa di risparmio e così via. Conseguentemente, si sono liberati un’ulteriore quantità di immobili che erano occupati da uffici privati. Alla fine, sono arrivati i turisti (per fortuna) e hanno occupato le case lasciate vuote dai fiorentini, che sono state in buona parte restaurate per adattarle alla bisogna. E ora che il centro è popolato da turisti, sono ricomparsi anche i negozi di generi alimentari. Si vuol ripopolare il centro con i fiorentini? Bellissimo. Allora bisogna sapere che i tempi sono lunghi e c'è da fare ora ciò che non si è fatto sin dagli anni ‘80. La soluzione ‘breve’ di creare il colpevole negli affitti brevi, è la solita politica superficiale degli accattoni.





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