Michele Di MuroUn evento che diventa occasione di condivisione intorno all’esperienza di un ascolto che unisce ed emoziona: questo è ‘Recovery Sound’, che si terrà in piazza Damiano Sauli, a Roma (quartiere Garbatella) il prossimo 21 giugno, in occasione della Festa della Musica 2022. Un concerto speciale con ospiti gli Argoritmo - giovani musicisti dello Spazio Potenziale ‘ArgoLab2’ - in una staffetta musicale che vedrà alternarsi sul palco alcune interessanti realtà del panorama romano: Roberto Casalino, Scrima, Guidobaldi, Daniele De Gregori, Garba Trio, Winkin' Blues, Diego. L’evento è organizzato dallo Spazio Potenziale per Giovani Adulti ‘Argolab2’ - Dipartimento salute mentale della Asl Rm2 - con il patrocinio del Municipio VIII del comune di Roma. Una progettualità virtuosa tutta romana, che parte dalla periferia di Torre Maura per arrivare a Garbatella, portando le note e le parole di musicisti e cantautori direttamente a contatto con i giovani. Ne abbiamo parlato con la dottoressa Miriam Grasso, del dipartimento di Salute mentale della Asl Rm2.

Miriam Grasso, cantautorato, blues, indie-pop e molti altri generi si uniscono per dar vita alla Festa della Musica di ‘Recovery Sound’: una scelta per avere cura anche delle diverse sfumature della musica?
“Siamo felici di condividere questa edizione della Festa della Musica con i musicisti che, generosamente, si esibiranno nell’evento da noi organizzato. Il nostro intento di accogliere e dare spazio a diverse forme creative musicali vuol corrispondere al nostro confrontarci con le varie forme di realtà e di possibili realizzazioni umane. Lo Spazio Potenziale ‘Argolab’ (https://www.argolab2.it) è una nuova realtà della salute pubblica romana (Dsm Asl Rm2), dedicata ai Giovani Adulti del VI Municipio, distretto ai primi posti tra i più deprivati d’Italia per quanto concerne l’offerta culturale e gli spazi di aggregazione, ma anche quello con l’età media della popolazione più bassa. Per questo motivo, il Recovery Sound, dopo un periodo di chiusura obbligata che ha riguardato tutti, penalizzando soprattutto i più giovani e i musicisti, ci è sembrata un’ottima possibilità per esprimere attenzione e ‘cura’ nei confronti di entrambi”.

Gli Argoritmo, ospiti dal vivo in occasione di Recovery Sound, sono un gruppo a composizione variabile che vive la musica come un linguaggio spontaneo e universale: sono loro l’immagine di ‘Recovery Sound’ che vuole regalare al pubblico e rivolgersi a tutti i giovani e meno giovani, senza lasciare indietro nessuno? E perchè?
“Innanzitutto, perché lasciare indietro qualcuno sarebbe molto ‘scortese’. Inoltre, si parte dal presupposto che qualcuno sia ‘avanti’. Facciamo così: accordiamoci, sintonizziamoci: nessuno avanti, nessuno indietro e cerchiamo il ritmo per ‘andare insieme’. La fascia di età 15-25 rappresenta il periodo della vita in cui si strutturano le caratteristiche specifiche dell'individuo, che seppure attraverso rimaneggiamenti per tutta l’esistenza, orienteranno stabilmente verso il ruolo sociale. Questo processo necessita di possibilità di solitudine, di relazioni e di esplorazione dei diversi ambiti culturali, che nutrono la conoscenza di sé in relazione all'ambiente. L'angoscia dell'imprevisto catastrofico della pandemia ha determinato l'obbligo alla solitudine, privando delle possibilità d’incontro con l'Altro e l’accesso ai luoghi dell'esperienza culturale. La paura della morte ha dettato il ritmo della vita, là dove c'era più bisogno di trovare un ritmo tutto personale nella scelta di stare soli o d’incontrare il corpo dell'altro, così come di prepararsi all'ingresso in un nuovo ciclo di studi o nel mondo del lavoro. E’ stato messo tutto ‘a distanza’, restituendo un futuro irraggiungibile, difficilmente realizzabile, come la locuzione ‘da remoto’ rievoca. Ciò ha reso più avvicinabili e conoscibili esperienze come ansia, ritiro sociale e depressione, che prima riguardavano esperienze conosciute e sofferte solo da chi, per altri motivi e con le opportune differenze circa il livello di gravità, si era imbattuto in altri problemi. Dal 2020 in poi, il report del ‘Mental State of the World’ e tutti gli altri dati di letteratura evidenziano chiaramente che le condizioni psichiche della popolazione adolescente e giovane adulta risultano drammaticamente peggiorate in relazione alla pandemia. I dati infausti sulla salute mentale di una specifica popolazione sono il risultato di una cronica carenza di manutenzione e investimento delle istituzioni di cura, istruzione e cultura che la pandemia ha fatto precipitare, determinando un punto di rottura dal quale possiamo sperare di uscire solo attraverso un cambiamento reale e stabile, più orientato al futuro, oltre le solite manovre definite ‘straordinarie’, dettate dalla necessità di rimediare alle urgenze. L’edizione 2022 della ‘Festa della Musica’, pertanto, propone, come tema, la ripartenza del settore musicale, con particolare attenzione all’ambiente sia come natura, sia come comunità. Ci è sembrata una buona occasione per ‘proporre pensiero’. E infatti, il titolo del nostro evento è la frase di una filosofa, Maria Zambrano: "Le radici devono avere fiducia nei fiori". Queste parole fanno pensare a qualcosa di diverso, rispetto all'ordine temporale in cui solitamente pensiamo il passato e il futuro. Siamo infatti abituati a un ‘ordine’ in cui i piccoli devono avere fiducia nei grandi per crescere, come un fiore può sbocciare confidando nelle radici che lo ancorano e lo nutrono. In questa frase, è ciò che viene prima nell'orizzonte temporale (le radici), cioè il passato, gli adulti, le istituzioni e - in occasioni come questa - soprattutto gli artisti, a dover nutrire e a condividere la fiducia di uno sviluppo individuale e collettivo possibile, mettendo a disposizione ogni competenza necessaria per un appello a un futuro non più irraggiungibile, bensì spazio di un progetto di vita”.

Un’iniziativa che parte dalla periferia di Roma per arrivare a coinvolgere tutti i partecipanti: quanto è importante la natura ‘emotiva’ del progetto?
“L’importanza della questione sta nella parola che hai scelto per la domanda. La parola emozione contiene proprio, nella sua etimologia, la spinta all’andare, al mettere in movimento. ‘Argolab2’ è un servizio dell’istituzione pubblica che si trova in periferia, che concettualizza il benessere individuale come realtà complessa, non legata ai confini di uno spazio predefinito. Per le ragioni già esposte nella risposta precedente, è fondamentale l’importanza che sia un servizio pubblico dedicato ai giovani, impegnato a organizzare un evento che ci muova nello spazio limitato di una città e in quello più esteso del pensiero”.

Alla base dell’investimento culturale, c’è anche il benessere psicofisico, che va tutelato: ‘Recovery Sound’ può incarnare questo benessere?
“Come ogni oggetto, evento o fatto di per sé, niente rappresenta qualcosa in assoluto. Il senso possiamo produrlo attraverso un pensiero collettivo. In tal caso, esso è alla base della tutela di un benessere ‘biopsicosociale’ che crediamo debba essere investimento culturale e non viceversa. Il ‘Recovery Sound’, proponendo come tema la ripartenza del settore musicale con particolare attenzione all’ambiente sia come natura, sia come comunità, ci è sembrata una buona occasione. La musica, come altre espressioni creative della realt?? umana, rappresenta l’ambiente in cui ognuno può fare esperienza nel riuscire a stare dentro di sé, nell’ascolto e nelle emozioni che evoca e, al tempo stesso, nell’aiutarci a stare con gli altri nella condivisione dello stesso ascolto e nella vicinanza del sentire tutti insieme qualcosa di uguale, qualcosa di diverso. Una possibilità di benessere in più”.




La foto in apertura è uno scatto di M. De Gregori, che ringraziamo
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