Dario CecconiA più di un mese dall'inizio dell'invasione della Russia sull'Ucraina, gli 'street artists' di tutto il mondo usano i muri delle città come ‘tele’ per le loro opere contro la guerra. Anna Frank che brucia con una candela la lettera 'Z', il simbolo dell'invasione russa in Ucraina, è la protagonista della nuova opera di strada di Alexandro Palombo, realizzata a Milano. "Stiamo assistendo a un modello di guerra che si sviluppa con molteplici mezzi”, ha spiegato l’artista, “tra cui quelli delle ‘fake news’ e della propaganda sui social network, per influenzare i sentimenti della gente e l'opinione pubblica. La 'denazificazione' di Putin”, ha aggiunto Palombo, “è una grande operazione di propaganda e mistificazione della realtà, messa in atto per poter giustificare la barbara invasione dell'Ucraina. La memoria è l'anticorpo più potente che abbiamo per poterci difendere dalle insidie del presente", ha concluso l'artista, che già in passato aveva ritratto Anna Frank: nel 2015, nell'opera pop 'Never again'. 'Sos kids' è, invece, il recente capolavoro di Harry Greb, realizzato a Roma, vicino al Colosseo. Il murale rappresenta un bambino che con le mani si tappa le orecchie in segno di disperazione: è senza scarpe e poggia i piedi su un disegno che raffigura il segno della pace ‘scarabocchiato’ con i suoi pennarelli e i soldatini relegati ai margini, a significare di non voler più nemmeno giocare alla guerra. Indossa la giacca militare ‘mimetica’ di un adulto e, sotto, un pigiama su cui sono impressi dei carri armati. Sopra, su sfondo rosso, la scritta 'Sos', mentre sotto è riportato l'appello: "Stop war". L'opera, dedicata all'emergenza bambini causata dalla guerra, si è trasformata in un'iniziativa benefica, curata in collaborazione con una o più associazioni che si trovano al confine con l'Ucraina e accolgono i bambini che scappano dal conflitto bellico: verranno stampate delle magliette con l'immagine del murale. E il ricavato delle vendite sarà devoluto a favore di quelle associazioni che tutelano i minori. Nella città di Napoli, invece, l'artista Jorit, in pochissimo tempo, ha dipinto sulla facciata di una scuola il volto di Fedor Dostoevskij per dire “No” a qualsiasi tipo di censura. L' opera è ispirata dalla polemica scatenata dalla cancellazione, poi ritirata, di un corso universitario presso l’Università degli Studi 'Milano-Bicocca' dedicato allo scrittore russo, autore di capolavori della letteratura mondiale come: 'I fratelli Karamazov'; 'L'idiota'; ‘Delitto e castigo’. Accanto al ritratto, un testo tratto da 'Uccellacci e uccellini' di Pier Paolo Pasolini: tante immagini che raccontano la guerra e la sua follia.





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