Raffaella UgoliniDurante i giorni di festività appena trascorsi, il signor Fiorenzo Malavolti di Vergato, in provincia di Bologna, ha telefonato ai Carabinieri con l’innata signorilità e umiltà di un uomo di 94 anni, dicendo: “Non ho bisogno di nulla, ma solo di una persona fisica con cui scambiare il brindisi perché sono solo e depresso”. Ciò è accaduto il giorno di Natale. E si sa che, durante le feste, il disagio umano, il vuoto interiore e la mancanza degli affetti si fa più forte. Quante persone anziane, malate o semplicemente sole si sono sentite ancora più sole in questi giorni? Un tempo, c’era uno spot il cui slogan recitava: “Una telefonata allunga la vita”. Beh, in questo periodo, dove le regole continuano a tenerci lontani, tutti abbiamo avuto bisogno dei vicini, degli amici o dei parenti, che erano distanti e, forse, soli. Se non possiamo far di meglio, al momento, avvolgiamoli con il calore di una voce e non con la retorica, al fine di liberarsi dal proprio egoismo e regalare quell’abbraccio che manca e quella parola che serve. Anche a noi stessi. Il Natale dovrebbe essere all’insegna di quel che dobbiamo non al denaro, ma all'amore e allo spirito di sacrificio. Perché nessuno si salva da solo.





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