Vittorio LussanaCon tutto il rispetto per la signora Brigliadori, pensare che una pandemia sia uno strumento di punizione divina è semplice paganesimo, che tende a ricreare una società divisa in caste: quelle dei salvati e quella degli esclusi. Ma una società è laica quanto più dimostra di essere aperta e inclusiva, in grado di porre rimedio a tutte le forme di esclusione, rifuggendo dal giudizio sommario e riammettendo nella società chi viene ritenuto 'macchiato' da una 'tara' qualsiasi. Se molti Paesi mancano nel tutelare i diritti umani, oltre a quelli della fede, non li si deve combattere con uno scontro di civltà o con forme di terrorismo da 'caccia alle streghe', bensì con un approccio razionale, che sappia insistere sul dovere della scienza nello svolgere il proprio compito. Il rispetto del senso religioso è anch'esso un diritto fondamentale dell'uomo, ma nessun evento catastrofico, neanche un virus, può essere considerato uno strumento di punizione divina, neanche il più letale. Quindi, lasciamo che la scienza organizzi la distribuzione dei vaccini contro il coronavirus, senza dimenticare di sviluppare forti anticorpi anche contro il fideismo, il misticismo, la superstizione e tutti gli atteggiamenti fatalisti che nulla hanno a che vedere con la fede. La storia delle religioni ci dice, in realtà, che esse sono superstizioni che impediscono la fraternità, poiché spingono a vedere nella fragilità del prossimo non un pretesto di aiuto, vicinanza e fratellanza, ma un motivo di giudizio, sospetto o divisione. E questo è il peggior 'frutto avvelenato' prodotto dall'assurda associazione tra l'azione di Dio e la diffusione di una patologia. Quanto più il Covid 19 si rivela in tutta la sua pericolosità, tanto più le religioni divengono superstizioni. E ciò vale sia per i cattolici integristi, sia per i fondamentalisti islamici. Attribuire a una punizione divina la diffusione del coronavirus in realtà danneggia la fede, perché la declassa a rito fatalista, a manifestazione tribale, con un Dio più simile alle più antiche e capricciose divinità pagane. E' possibile rimanere vittime di una pandemia sia se si è buoni, sia se si è cattivi. In ciò decade ogni validità scientifica delle filosofie morali in generale e delle religioni in particolare, degradandole a mero sentimentalismo irrazionalista.


Lascia il tuo commento

Vittorio Lussana - Roma/Milano/Bergamo - Mail - mercoledi 23 dicembre 2020 15.5
RISPOSTA AL SIG. MARIO: gentilissimo lettore, le ipotesi che fa lei non sono supportate da prove e riscontri di nessun tipo. Io ho parlato in tema di rapporti tra scienza e fede e mi sono limitato a quello. Per le ipotesi che fa lei, le assicuro che ci vuole qualche elemento sostanziale in più. E se io stesso, che qualche passione per i complotti l'ho anche avuta, le dico che si tratta di idee campate per aria, almeno per il momento o fin quando non verrò smentito da un'inchiesta ben argomentata, allora significa che ipotesi di questo tipo non credo possano essere considerate delle notizie. E nemmeno una 'pista' da seguire. Anche perché, nessuno mi paga, per indagare in tal senso. E questo elemento vi sfugge da sempre: il giornalismo investigativo è una professione. E in quanto tale, dev'essere remunerata. Non si tratta di tifoseria calcistica, né di messianismo superomista. Cordiali saluti.
mario - italia - Mail - martedi 22 dicembre 2020 10.30
condivido pienamente..bravissimo..
semmai farei un pensiero sulla ipotesi che il covid lo si stia utilizzando per un riassetto geopolitico, come la storia ci ha sempre "avvertito", ma che speravamo "fuori moda" e che non si sarebbe più ripetuto. Sfruttato a fini meramente politici all'interno degli stati per aiutare i nuovi assetti finanziari. Ma anche l'ipotesi più terribile che si voglia dimezzare la popolazione mondiale e nello stesso tempo riorganizzare una società feudale o Comunista "globalista" di schiavi consumatori del "nulla".


 1