Vittorio LussanaIl dato, politicamente, è più semplice di quanto non sembri: serviva e serve una ‘spinta’ di popolo per far nascere un Governo in grado di riformare radicalmente il Paese. Ora, che Beppe Grillo minacci di lasciare la politica dopo che lui stesso ha definito il modello siciliano “meraviglioso” appare alquanto stravagante, istrionico: una dichiarazione da delirio di onnipotenza. Fare di tutta l’erba un ‘fascio’ o un unico ‘calderone’ su chi ha distrutto l’Italia, innanzitutto non è corretto. In secondo luogo, la cosa potrà anche apparire un errore politico, ma a me personalmente, da molti mesi a questa parte, è risultato persino normale desiderare un dialogo con anarchici e post marxisti piuttosto che con il nulla più assoluto, con l’arrivismo qualunquista e fazioso del centrodestra italiano. I problemi sono lì, davanti agli occhi di tutti: o li si risolve, oppure il Paese stesso può pretendere, giustamente questa volta, di imboccare un’altra strada. Dire tutto e il contrario di tutto non serve a nulla e a nessuno. La Giunta Crocetta si regge su un accordo ben preciso. Per replicarlo a livello nazionale serve la nascita di un Governo che, per procedura costitutiva e costituzionale, necessita di un voto di fiducia. Pertanto, o ci si assume la responsabilità di farlo nascere per poter poi discutere ciò che si intende cambiare, oppure si farà fare alla sinistra italiana la consueta figura di un mondo da sempre diviso in due parti uguali e contrapposte: gli utopici e i realisti, i massimalisti e i riformisti, due spezzoni del progressismo italiano da sempre incapaci di fare delle cose assieme. Un dato antico e costante della politica italiana, che giustificherà per altri lunghissimi decenni il qualunquismo più ipocrita e amorale del cattolicesimo controriformista italiano. Io sento di dover ringraziare Beppe Grillo per lo sforzo sin qui fatto nel suo denunciare i numerosi problemi del Paese, compreso l’immobilismo di mentalità dei suoi apparati politici. I quali, tuttavia, se sottoposti all’obbligo di dover mutare se stessi, potrebbero mettere in atto determinati meccanismi interni in grado di generare veramente il rinnovamento generazionale richiesto. La critica è corretta, l’analisi pienamente centrata: la gestione interna dei Partiti politici italiani è verticistica, oligarchica, spesso addirittura personalistica, persino quando si tratta di forze composte da poche centinaia di migliaia di militanti, come se i tesserati fossero una ‘posta’ personale da doversi giocare al 'tavolo' delle diatribe interne, depistando completamente la funzione stessa della politica nei confronti dei problemi reali del Paese. L’esigenza di meccanismi di trasparenza e di maggior responsabilità verso l’interesse generale e collettivo del Paese è risultata palese, un messaggio pienamente arrivato a destinazione innanzi agli esponenti politici più seri e responsabili, consapevoli del fatto che non si possa continuare a far politica in questo modo. Ma tutto questo indica anche la capacità di un Movimento politico di saper individuare tali esponenti all’interno delle singole forze politiche, poiché ce ne sono. In tutte le formazioni e compagini. Non è tutto un ‘magna magna’, non tutto è da buttare. In politica, gettare l’acqua sporca insieme al bambino è un errore grave, una forma di ‘infanticidio’ che ripropone l’esempio delle due madri che si contesero innanzi a Salomone la maternità del proprio figlio. Salomone decise pertanto di tagliare il ragazzino in due parti uguali. Fu proprio allora che una delle due donne decise di ritirarsi dalla causa. E fu tale rinuncia che permise a Salomone di individuare chi, tra le due sedicenti madri, fosse quella vera, cioè quella che realmente aveva a cuore la vita del ragazzo al punto da rinunciare a imporre il proprio diritto di maternità. Ebbene, il minacciato abbandono di Grillo finalizzato a tenere bloccati i neoparlamentari del Movimento 5 stelle dimostra pienamente come non sempre una vittoria possieda tante ‘madri’, che i meriti del comico genovese, il suo infaticabile girovagare per il Paese al fine di denunciare i vizi, le arroganze e gli scandali del mondo politico italiano, siano evidenti. Un dato di cui sento personalmente il dovere morale di ringraziare questo ingegnoso artista italiano. Ma adesso che abbiamo individuato la vera ‘madre’ - o il vero padre, in tal caso - di questa vittoria della sinistra italiana, che finalmente l’ha portata oltre il 51% dei consensi, la sentenza finale sul tipo di Governo da far nascere non spetta a Grillo, che è parte in causa, bensì al capo dello Stato. Ovvero, al 'Salomone' della situazione. Grillo e il suo Movimento 5 stelle hanno vinto la causa e hanno pienamente diritto di imporre un programma di cambiamenti radicali che questo Paese deve mettersi bene in testa di affrontare. Ciò potrà dar luogo a un Governo a termine, di uno o due anni al massimo? Può darsi: questo lo vedremo in seguito. Ma quel che più conta è costringere i due distinti ‘mondi’ della sinistra italiana, quello utopista e quello riformista, a parlarsi, a mettere in campo il loro patrimonio culturale reale, fatto di intelligenza politica e di capacità di raggiungere compromessi ‘alti’, responsabili, di lungo periodo. Perché non è affatto vero che tutti i compromessi siano negativi per definizione. La nostra stessa Carta costituzionale nacque da un complesso compromesso tra le culture liberale, cattolica e socialdemocratica. E si trattò di un compromesso ‘alto’, che dura da 65 anni, capace di garantire all’Italia uno sviluppo socioeconomico e democratico che mai questo Paese aveva vissuto in precedenza. Trovare questo genere di compromessi è ciò che potrà finalmente ‘riscattare’ la politica e la sinistra italiana agli occhi dei cittadini, aiutandoli a trovare nuove forme di dialogo e di incontro all’interno della nostra comunità, pur tra momentanei passaggi di animosità e di difficoltà. Certamente, alcuni sussulti di ‘cinismo borghese’ di questi giorni sono risultati antipatici: lo capisco pienamente. Essi hanno indicato una effettiva distanza dalla vita reale di molti cittadini, in particolar modo dei giovani. Il Pigi Battista che si è divertito a ‘sghignazzare’ sul ‘Corriere della sera’ intorno alla corrente ‘complottista’ del Movimento 5 stelle ha rappresentato il classico esempio di chi non comprende come questo genere di ‘interessi’ possano anche esser giudicati un qualcosa di stimolante, in termini sociali, rispetto ai tanti giovani che non leggono nulla, che vogliono tutto facilmente senza voler imparare o apprendere alcunché, che pensano solamente a ‘evadere’ o a passare le loro domeniche sugli spalti di uno stadio calcistico. Il mondo giovanile del Movimento 5 stelle, io ritengo di conoscerlo bene. Indubbiamente, esso risulta in larga parte estemporaneo, stravagante, ‘artistico’: su questo non ci ‘piove’. Tuttavia, lo dico al collega Battista, ciò rappresenta un ‘qualcosa’. Ed è sempre meglio del ‘vuoto’ assoluto che c’è dall’altra parte, poiché comunque stiamo parlando di un ‘mondo’ di bravi ragazzi. Se dunque è questo il punto realmente in questione, caro Beppe Grillo, facciamo allora in modo che siano proprio i ‘bravi ragazzi’ a cambiare l’Italia.




Direttore responabile del mensile 'Periodico italiano magazine' e dei siti di approfondimento www.laici.it e www.periodicoitalianomagazine.it
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Antonio Caracciolo - Italia - Mail - giovedi 14 marzo 2013 16.11
Sono troppi gli articoli da parte PD che invitano i neoparlamentari del Movimento Cinque Stelle a disattendere il mandato chiaro e forte ricevuto dai loro elettori: nessuna alleanza con nessun partito e meno che mai far da stampella al PD. Trovo questa insistenza da parte degli elettori ed intellettuali organi del PD un tentativo di corruzione, assolutamente da respingere. Con il PD non si innova nulla, ma si dà nuova linfa al Gattopardo. La posizione del P5S è limpida: nessuna “fiducia” preventiva ed incondizionata alla faccia di Bersani, ma analisi dettagliata di ogni singolo provvedimento di legge che sarà vagliato ad uno ad uno... È una posizione responsabile, limpida, semplice. Cosa di più? I tecnicismo dell’istituto della “fiducia”? Ma, per favore! Non devo suggerire io il modo per superare questo formalismo idiota... Non ci è preoccupati davanti al “colpo di stato” della nomina a presidente di Monti o della entrata in guerra contro la Libia, con la quale avevano un trattato di amicizia, ed ora mi si sbandiera l’istituto costituzionale della fiducia! Non ha il PD i suoi legulei pronti a trovare una pezza per qualsiasi obbrobrio?...
MASSIMO - PESARO - Mail - mercoledi 13 marzo 2013 18.2
Da molti parti sento persone che hanno votato il movimento 5 stelle lamentarsi di come stanno procedendo le cose, mi riferisco ai rallentamenti nella formazione del gorverno-
Ma chi diceva saremmo diventati come la Lega, assimilati al sistema, ha visto che non lo siamo.
Dobbiamo tenere duro, e come si usa in autostrada con innanzi i rallentamenti dobbiamo mettere un cartello “scusate il disagio, stiamo lavorando per voi”.
Questo è lo spirito del movimento. Vedere gli altri partiti venirci incontro ai nostri programmi e farseli propri, è per noi motivo di orgoglio.
Lo scopo del movimento è talmente elevato che ci auspicheremo di non esistere più nei prossimi 5/10 anni, significa che i partiti tradizionali si sono trasformati in partiti del popolo, e non c’è piu’ bisogno di noi… Ognuno torni a votare Pd o Pdl o altri, con la consapevolezza che non sarai mai piu’ come prima, con la consapevolezza che votare tizio e caio sarà come votare se stessi…
Viva la Democrazia.
mario - ravenna - Mail - mercoledi 13 marzo 2013 17.56
Non sono d’accordo nel demonizzare la destre come se fosse il male assoluto. A mio parere l’arrivismo qualunquista e fazioso la indicherei nella sinistra italiana che ha sempre trovato “nell’altro” la responsabilità del proprio fallimento in termini ideologici e anche programmatici e operativi (vedi anche in queste elezioni!). Reputo la sinistra arrogante salottiera e corrotta (vedi il mondo cooperativo e la scalata unipol e mps!) ipocrita (sono sempre bravi e buoni e invece sono peggio di altri) .La sx non sa riprendersi dalle sconfitte per poi rinascere più forte e matura. Invece si comporta come un bimbo ferito, batte i piedi e strilla contro la destra! Usa qualsiasi mezzo per imporsi con maestria intellettuale. Il suo immobilismo è atavico: prima si diceva soffocata dalla Dc, poi da Craxi poi da Berlusconi. Ma la sinistra dov’era? Bah! Un modo di fare politica con “l’anti di qualcosa” ricercando lo scontro sociale per mano di un forte sindacato che ha perso il suo ruolo di tutela al lavoratore qualsiasi, sia operaio dipendente o autonomo! Se non ci fosse la mano della magistratura così come nel 92, la sinistra non riuscirebbe a trovare il capo della sua coda da quanto sia più importante il potere e il partito che l’interesse degli italiani “tutti”. Direi che per l’ennesima volta si assiste a un operazione semigolpista sempre della sinistra che non ha idee e che farebbe invidia al primo Hitler. Sbagliato ripeto mettere da parte la destra. Si fa un grande errore che si fece al tempo della caduta della DC. Grillo non è Hitler ma il suo linguaggio è simile, non è Salomone ma ci sono intellettuali che lo fanno assomigliare, ne Gesù Cristo..ci mancherebbe anche questa!. È un arlecchino che fa ridere e dice la verità scherzando. Questa verità la dice da una vita la destra ma la cicità sinistroide rende l’immobilismo l’arma più accattivante contro la democrazia. Si sa che la costituzione è da cambiare! Ma perché l’ha detta Berlusconi non va bene…ma urlando scherzando Grillo compreso l’eliminazione dei sindacati non è scandaloso, anzi!.insomma così come è fatta l’idea reazionaria immobilizza qualsiasi cambiamento. Mi rattrista e mi fa paura preferire anarchia e post marxisti! come da esponenti intellettuali della stampa si annidi ancora demagogia, qualunquismo e faziosità e chissà… ancora violenza tipo BR? Peccato perché questa volta era l’occasione di dimostra maturità senso civico e grande maturità democratica. I responsabili di questo scempio …sarete anche voi….
Francesco Mangascià - Assisi/Italia - Mail Web Site - mercoledi 13 marzo 2013 13.58
Sì, possono salvare l'Italia, ma per farlo stavolta bisogna buttare via anche il bambino con l'acqua sporca, perché sennò prima o poi, quell'infante ti infetta il futuro. Era già nato e dunque via, assieme a qualsiasi retaggio del passato.
Fulvio - Vairano (Caserta) - Mail - mercoledi 13 marzo 2013 12.17
Sono d'accordo per i "bravi ragazzi" che affiancano Grillo. Non sono d'accordo nel quasi scaricarlo. Grillo sono più di vent'anni che denuncia questo stato di fatto e sono vent'anni sotto gli occhi di tutti che con precisione da cecchino, PDL e PD si sono alternati al governo facendo e disfacendo sconquassi inimmaginabili. Quando è stata messa la mano sulla Costituzione Italiana (invidiata in tutto il mondo) dal PDL and personam, il PD dove stava?. Quando si è trattato di aumentare il finanziamento ai partiti, le due cosche hanno votato all'unanimità e etc etc. Permettete che Grillo vuole andare con i piedi di piombo? Sapendo con che tipo di parlamentari avrà a che fare e che proposte (speriamo decenti) proporranno? Questo è il nodo della matassa, che non è certo Grillo. I voti di Grillo danno fastidio e non poco a PD e PDL, e un "grillo" indesiderato nei banchi dove hanno sguazzato per oltre 50 anni di ruberie e affronti al popolo Italiano. Vogliamo tutti il cambiamento e quando sta per avvenire, già vediamo le streghe. Aspettiamo di vedere, prima di chiamare ed invocare "al lupo al lupo", perchè i lupi ci sono davvero e sono quelli che hanno tolto la dignità al popolo Italiano, ripeto la " DIGNITA' "
Simona - Palermo - Mail - mercoledi 13 marzo 2013 11.53
Caro direttore, lei ha delineato bene la posizione del M5S... essa smitizza la tanta retorica del potere, denuncia i vizi, le arroganze e gli scandali del mondo politico... ma più che altro sono d'accordo con lei quando parla dei "bravi ragazzi"che affiancano Grillo... lontani mentalmente da quei giovani che regnano nella superficialità e nell'apparire. Ora, la conoscenza .... il percorso intrapreso da Grillo deve essere d'aiuto per valutare e rendere capaci gli esponenti delle singole forze politiche a farci uscire da questo momento di crisi. Chi pensa ancora di salvare capra e cavoli e tenere il piede in due staffe deve capire che la vera scelta ha bisogno di un percorso tutt'altro che facile e scontato.... si deve raggiungere ad un " ...compromesso alto, responsabile, di lungo periodo".... senza lasciarsi corrompere, necessario per un'etica politica e sociale ...


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