Cristiana ZarneriRiceviamo e gentilmente pubblichiamo l’appello del signor Davide Salamone, papà del piccolo Mattia: "Salve, sono il signor Salamone, padre del piccolo Mattia, un bambino di 7 anni affetto da grave forma di disabilità, nonché fondatore e responsabile legale della Onlus dedicata al piccolo, denominata: ‘Aiutiamo Mattia Onlus’. Vi scrivo da Catania, spero possiate prestare attenzione e pubblicare questo mio appello: è importante, grazie di cuore. Il suo stato di salute è migliorato notevolmente grazie alle cure di un centro situato all’estero, ma la Regione siciliana gli rigetta l’istanza di rimborso". E’ la storia del piccolo Mattia Salamone. Sembra assurdo, ma è così: il bambino catanese, dopo le terapie di cui ha beneficiato presso il centro di biocorrezione del dottor Vassilev, in Israele, ha potuto sospendere anche i potenti farmaci che gli somministravano per contenere gli attacchi epilettici. Mattia a giorni sosterrà il quinto ciclo di terapie al centro israeliano, ma la Regione siciliana, nello specifico la Commissione sanitaria regionale ricoveri all’estero presieduta dalla dottoressa Rosalia Murè, ha rigettato, quasi a distanza di un anno, la richiesta di rimborso per le spese di viaggio affrontate nel 2011 dai genitori di Mattia. La motivazione? La commissione medica ha eseguito un sopralluogo presso la residenza di un altro malato che ha beneficiato delle cure del centro israeliano e non avrebbe riscontrato miglioramenti sensibili. La storia di Mattia Salamone, affetto da tetraparesi spastica, ritardo psicomotorio grave ed epilessia, è ormai conosciuta oltre i confini siciliani. Nel tempo, il piccolo ha conquistato i cuori di tantissimi siciliani che hanno fatto della sua, la loro battaglia. Grazie all’amore e alla testardaggine dei suoi genitori, papà Davide e mamma Jessica, che non si sono mai arresi, Mattia ha beneficiato di notevoli miglioramenti grazie alle cure ricevute nel centro di Biocorrezione che opera in Israele, proprio quel centro di cui oggi la Regione Siciliana disconosce la scientificità del metodo. E questo nonostante il parere favorevole dei medici che hanno seguito il piccolo sin dalla nascita e che insieme ai genitori hanno potuto, passo passo, apprezzarne i miglioramenti. Tra essi, il dott. Antonino Marano, pediatra che assiste Mattia, il quale ha potuto accertare che grazie alle cure ricevute al centro israeliano, Mattia, pur avendo nel 2010 soppresso i farmaci anticonvulsionanti, non soffre più di crisi epilettiche, dimostrando significativi miglioramenti sul piano neuromotorio e su quello emotivo e comportamentale. Ma la cosa più grave è che la commissione regionale presieduta dalla dottoressa Rosaria Murè non tiene in alcuna considerazione la relazione-parere a firma del professor Guarnera in forza all’ospedale Garibaldi di Catania e, quindi, dirigente medico dipendente della stessa Regione siciliana, ma, al contrario, la commissione sanitaria regionale ricoveri all’estero, prima di rigettare l’istanza dei genitori di Mattia Salamone, li ha invitati ad acquisire il parere di centri medici operanti in altre regioni d’Italia. Se non è un paradosso, poco ci manca. Ogni percorso di biocorrezione eseguito presso il centro creato dal Prof. Vassilev, costa alla famiglia di Mattia Salamone circa 15 mila euro, oltre alle spese necessarie al trasferimento suo e del familiare che lo accompagna, nonché il vitto e l’alloggio per i giorni di permanenza all’estero. Una somma insignificante rispetto agli sprechi di denaro pubblico ndella sanità siciliana, di cui si parla quotidianamente. Una spesa che il piccolo Mattia può permettersi di affrontare non grazie a quello Stato che si è dimenticato di lui e non ne vuole più sapere, ma solo grazie all’affetto delle migliaia di persone che sostengono l’associazione onlus creata dai genitori per aiutare Mattia e tanti altri bambini che hanno bisogno di aiuto come lui.




(appello tratto dal sito www.ilsecolonuovo.com)
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