Lea Del GrecoQuesta volta mi rivolgo a voi, donne come me. Donne che avete votato Pdl e che, probabilmente, in uno stato semi-ipnotico tornerete a votare Pdl, donne di altri Partiti che rimanete in silenzio, donne che non vi siete mai interessate di politica perché è sempre stato vostro marito a occuparsene, donne inconsapevoli, donne atterrite o timorose, donne semplicemente inoperose. Come potete accettare supinamente tutto quello che sta accadendo nella nostra desolata e desolante Patria e non indignarvi nel profondo? Come potete non rendervi conto che il nostro presidente del Consiglio, con questo disgustoso teatrino di prostitute, magnacci, ninfomani e sessuofobici alimentato dai mass media, dai servi dei servi e dagli sciacalli dell’informazione, sta volutamente svilendo e denigrando la figura della donna, contribuendo a far radicare sempre più nel nostro Paese, incivile e in civilizzato, la cultura della discriminazione di genere e dell’assoggettamento al potere maschile e maschilista? Come potete non percepire che anche questa pantomima del ‘bunga bunga’ e dei festini di bambine e anziani messi a giocare insieme in un palazzo intriso di sfarzo e di maniacale perversione, fa parte di un piano studiato e lungimirante di annichilimento e di svuotamento della intelligenza femminile, sempre più relegata ai margini del contesto sociale, economico, lavorativo e politico nazionale? Lo chiedo a voi, donne, che raramente siete state in grado di darmi una risposta convincente, donne che troppo spesso siete rimaste a guardare inermi, mentre altri barattavano il vostro futuro e frantumavano i vostri sogni. E a te, donna che svendi la tua dignità e la tua essenza, oltre che il tuo corpo: ti auguro che le gratificazioni materiali che riceverai dal potente di turno durino più del tempo di un soffio e possano compensare il senso di squallore e il dolore lacerante che proverai quando presto o tardi, inevitabilmente, ti sveglierai da questo lungo torpore e, guardandoti allo specchio, farai i conti con la parte più intima di te stessa e ti sentirai morire. Quel giorno, forse, anche tu comprenderai la mia rabbia. Quel giorno, forse, improvvisamente capirai che il tuo essere donna avrebbe potuto regalarti molto di più del tuo essere schiava di un uomo, del potere e del denaro altrui.



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Giuseppe - Roma - Mail - domenica 6 febbraio 2011 8.8
La speranza di riscossa non è morta. Il 13 le donne e mi auguro anche i loro uomini, mariti, compagni manifesteranno contro l'aberrazione che questo triste e squallido dittatore del bunga bunga ci ha regalato. Ci saranno donne di ogni fede politica, di destra e di sinistra, di centro e di ogni colore. La dignità della donna (e dell'uomo) sono un valore senza partito. A chi dice che queste son baggianate, rispondiamo un forte NO. Io non ci sto e dico no! E finché ci sarà qualcuno che griderà no vi sara la speranza del riscatto della dignità.
nike - Firenze - Mail - venerdi 4 febbraio 2011 17.41
Sono una donna e non mi riconosco in nessuna delle tipologie 'mentali' elencate dalla signora, alla quale suggerirei di indirizzare il suo grido di dolore non alle elettrici PdL, ma alle donne che si vendono, che sono tante e che si vendevano anche prima di Berlusconi.
Arbor - Italia - Mail - martedi 1 febbraio 2011 19.21
apoteosi della banalità!


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