Lucia Polettini

Lo scorso 18 settembre, presso il Ministero della Salute in Roma, si è tenuta una consultazione tra Ordine dei medici, odontoiatri, scuole universitarie, Governo italiano e Airc (Associazione italiana per la ricerca sul cancro) per conoscere un po’ meglio le “Neoplasie del cavo orale: il male che divora”. Queste patologie, infatti, tengono ancora desta l’attenzione di medici e scienziati in quanto responsabili del 50% dei decessi di coloro i quali ne sono affetti. Il fenomeno è in aumento nelle donne e, nonostante il buon lavoro per migliorare la sopravvivenza e la qualità di vita degli operati, questo genere di problematiche sono ancora ben rappresentate in tutte le statistiche epidemiologiche d’Italia. Il team universitario de ‘la Sapienza’ di Roma ha evidenziato come possa essere utile una forma di prevenzione che si attenga a semplici regole: un’alimentazione costituita da frutta e verdura fresca, contenenti vitamine antiossidanti, accompagnata da sane abitudini di vita tendenti ad evitare l’utilizzo di alcoolici e a ridurre i vari tipi di fumo (sigaretta, pipa ma anche la semplice masticazione delle foglie di tabacco e di betel, molto usata nei Paesi orientali). Tali pratiche, infatti, rafforzano molto il lavoro della prevenzione primaria, tendente all’evidenziazione dei fattori di rischio per il cancro orale e anche quello delle vie digestive e respiratorie. Uno sforzo che il ministero del Lavoro e della Salute sta conducendo e che la Regione Lazio, in particolar modo, già propone a cominciare dall’educazione alla salute nelle scuole primarie, attraverso campagne annuali di screening in età scolare per vari gruppi di patologie finalizzate a promuovere una prevenzione secondaria. Buone prospettive di prevenzione si prevedono anche mediante il vaccino human papilloma virus protection, il quale è in grado di immunizzare sia l’apparato genitale dall’attacco di virus appartenenti a ceppi tendenzialmente cancerosi, ma è addirittura decisivo sulle mucose della bocca e della gola, zone in cui ogni dentista od otorino può facilmente arrivare a diagnosticare con occhio esperto. Il convegno è stato inoltre progenitore di una serie di nuovi incontri rivolti al vasto pubblico di farmacisti, medici di base e altre categorie professionali, che il ministero della Salute intende organizzare come settori integranti di un grande progetto di prevenzione oncologica, primaria e secondaria. Il viceministro alla Salute, Ferruccio Fazio, ha infatti annunciato lo stanziamento di cifre importanti a fini di prevenzione della nostra salute, anche se occorrerà affinare meglio alcune tecniche: appare infatti necessario progettare un ‘counselling’ antifumo rivolto ad ogni paziente da parte dei propri medici, oltre ad aumentare lo stanziamento di risorse per la ricerca. L’Airc, rappresentata dalla dottoressa Maria Ines Colnaghi, direttore scientifico dell’Associazione, ha invece richiamato l’attenzione sui marcatori biologici predittivi di patologia, uno strumento interessante per l’individuazione precoce di malignità. La Scuola universitaria Agostino Gemelli di Roma ha presentato una carrellata di casi di neoplasie del cavo orale, anche diagnosticate tardivamente, che hanno avuto una discreta ‘compliance’ terapeutica ed un un’eccellente ricostruzione chirurgica “ma”,  precisano, “testa, viso e collo assumono un valore biologico di maggior rilievo, perché  territori sensibili  per via dell’estetica e per la sopravvivenza dell’individuo umano”. La questione, infatti, pone l’esigenza di mettere al vaglio nuove strategie diagnostiche e terapeutiche che ripristinino una ideale e adeguata prospettiva di vita futura degli ammalati di cancro orale, già penalizzati duramente per il tipo specifico di malattia, oltreché nelle  evidenze fisiche, dopo il trattamento chirurgico, attualmente ancora molto demolitivo. Scaturisce perciò l’esigenza di investire nel campo della ricerca scientifica, al fine di approfondire una conoscenza della genomica oncologica e sperimentare nuove terapie chemio, ad esempio quelle costituite dai virus ‘litici’, maggiormente proiettati all’attacco specifico delle masse tumorali senza danneggiare i ‘territori’ sani. L’Ordine dei medici di Roma, promotore del convegno col supporto della Fnomcèo e di alcune importanti società scientifiche e con la partecipazione dell’Arma dei Carabinieri, della Facoltà di Medicina e Chirurgia del Policlinico Umberto I di Roma, del reparto Orl dell’ospedale Fatebenefratelli, della clinica odontoiatrica de ‘la Sapienza’ e del reparto maxillo - facciale  dell’Università cattolica del Sacro Cuore, ha definitivamente dichiarato l’importanza  della diagnosi tempestiva e precoce del cancro orale, indirizzando gli utenti a non trascurarsi e a rivolgersi verso i centri di riferimento consigliati, agenti mediante protocolli standard, diagnostico - istologici e terapeutici. Al termine del convegno, la riflessione ha insistito su alcuni aspetti interessanti che riguardano un più efficace aggiornamento del personale sanitario, il ritorno ad un ‘occhio clinico’ e microscopico ben allenato e sull’ampliamento di competenze della classe medica più in generale, compresi il settore odontoiatrico, naturalmente, ma anche quello dei farmacisti, categorie professionali ormai tutte accomunate dallo stesso agire, cioè in scienza e coscienza, affinché possano diventare promoter di benessere e di salute.


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