Alessandro LozziAdesso è finalmente chiaro a tutti: non esiste alcun complotto eversivo. Esiste invece un ‘disegno’ eversivo, con un solo unico responsabile. Si è incaricato di chiarirlo oltre ogni ragionevole dubbio il fondatore di ‘Repubblica’, Eugenio Scalfari, assumendosene il merito e la responsabilità con il suo editoriale di domenica. Compaiono, accanto a questo ‘grande vecchio’, regista unico del disegno, alcuni occasionali comprimari come, ad esempio, Massimo D’Alema. L’ex leader, ormai isolato e fuori dal gioco, soprattutto dopo la candidatura - Bersani e ancor più dall’appoggio di Letta, ha infatti tentato di accreditarsi come partecipe al ‘grande gioco’ con il modesto mezzuccio di anticipare qualche frammento di notizia rubacchiato da informazioni provenienti dal proprio collegio elettorale. Penoso. Il fatto è che nel vuoto pneumatico di capacità politica del Pd, ‘Repubblica’ esercita appieno un ruolo di supplenza. Non è un giornale vicino all’opposizione: ‘Repubblica’ è l’opposizione. La riprova? La raccolta di firme contro la proposta di legge sulle intercettazioni telefoniche: un’azione politica bella e buona. Con grande chiarezza, Sandro Bondi ha stigmatizzato come questa anomalia sia un pericolo per la democrazia. Un partito si presenta alle elezioni, verifica il consenso con i propri cittadini: ‘Repubblica’, e per essa il suo editore, e con questo i suoi affari e i suoi interessi, no. Non perde mai le elezioni, un giornale. Ma può sempre e comunque fare campagne denigratorie, enfatizzare e drammatizzare notizie, suscitare e alimentare emozioni, produrre effetti destabilizzanti. Si pone quindi il problema delle armi politiche da utilizzare per difendersi dal ‘giornale – partito’. Ne vedo una sola: scoprirne il gioco, denunciare, come stiamo facendo, l’operazione in essere. Il re è nudo, si tratta di dirlo per non subirne l’egemonia. Il caso Minzolini è, sotto questo profilo, emblematico: un giornalista con responsabilità di direzione assume la propria linea editoriale rifiutando di confondere il pettegolezzo con la notizia e viene aggredito violentemente e denigrato. La sua scelta può essere discutibile, come tutte le scelte, nessuna esclusa. Ma qui non si discute, si demonizza, si dice che è un ‘venduto’, si tenta di azzerarlo. Perché tanta violenza? Semplice: perché la battaglia è ‘campale’. Oggetto non è la decisione di Minzolini, ma la possibilità di uscire dal diktat informativo del ‘partito – giornale’, dall’egemonia di cui questo ha bisogno per realizzare il proprio disegno politico. ‘Repubblica’ sa che deve trascinare con se la gran parte della comunicazione italiana in questa permanente guerra del ‘gossip politico’, in questa palude del sospetto e del torbido. Se resta sola, i lettori possono accorgersi che per oltre due mesi ‘Repubblica’ ha quotidianamente pubblicato due o tre pagine sull’inesistente notizia della festa di compleanno della signorina Noemi. Infinitamente meno spazio è stato dedicato, per esempio, alla rivolta in Iran o al nuovo corso della politica mediorentale di Obama. E’ libertà di informazione questa? E’ voler fornire notizie ai cittadini? No: è battaglia politica con armi improprie. La degenerazione del passaggio da giornale politico a ‘giornale – partito’ è già avvenuta, quella da ‘giornale – partito’ a ‘giornale – untore’ è in corso. Se la comunicazione italiana riuscirà a restarne indenne isolando il virus, che è insidioso anche perché inizialmente, come la droga, produce l’euforia di un aumento delle vendite, potremo riconoscere che la civiltà ha prevalso e potremo rivolgerci a Scalfari chiedendogli, appunto: “Usque tandem abuteris patientia nostra”?


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Antonio - Campobasso - Mail - martedi 7 luglio 2009 10.40
Da "laico" dovrebbe sapere che uno stato liberale si caratterizza anche per una stampa libera. Una stampa libera scrive, nei limiti della legalità, quello che ritiene opportuno. E' poi il mercato a stabilire il premio o la penalizzazione della linea editoriale. In nessun paese"veramente" democratico si assiste a una maggioranza, con tutti i suoi annessi e allegati, che si impegna a censurare la libertà di opinione e di espressione (con i limiti che sopra ho evidenziato) di una parte che la pensa in meniera diversa. Esaltare questo comportamento, come lei fa nel riportare la posizione di un ministro dal percorso politico piuttosto ambiguo, è un auspicio di regime. Da non apprezzare. A questo proposito sarebbe interessante conoscere la sua posizione sull'invito rivolto ai giovani imprenditori dal premier di evitare di fare la pubblicità sui giornali non di regime.
Giuseppe Gloria - Grosseto - Mail - lunedi 6 luglio 2009 10.9
Giuseppe Gloria –grosseto –domenica 5 luglio

Non sono mai stato pro-Berlusconi ma questa campagna della Sinistra capitanata dai giornali dell’editore svizzero pluricondannato per evasione fiscale in Italia e dal suo sodale Eugenio Scaltrari (così lo chiamava Montanelli che di uomini e giornalisti se ne intendeva ) mi convince - come sostiene Panebianco - che il Cavaliere costituisce per la Sinistra l’unico collante che la tiene unita. Per cui la Sinistra dovrebbe ringraziare il cielo dell’esistenza del Cav. mancando essa di idee e programmi seri da offrire agli italiani. .
Oso rivolgere due domanda ai soloni sinistri .
La prima : ma se il Cav non fosse entrato in politica voi avreste continuato a governare l’Italia con i “governicchi “ che duravano 8 mesi in media , che portarono il nostro Debito Pubblico al 120% del Pil , che non riuscivano a impostare neanche una seria riforma e che ci avrebbero portato fuori dall’Europa ?
La seconda : se il Cav non avesse avuto il suo apparato di mass-media (T.V. e giornali ) sarebbe riuscito – secondo voi che avevate all’inizio degli anni 90 il monopolio de facto della Cultura (che avete ancora adesso ) e di gran parte dell’Informazione - a vincere le elezioni ?
Una considerazione poi su “vallettopoli”. In Giappone esiste una istituzione millenaria, le Gheishe . Si tratta di donne che uno puo’ invitare – dietro compenso – a casa propria per rallegrare gli eventi e gli ospiti. Chi sostiene che le gheishe siano delle prostitute è ignorante o in mala fede. Lo stesso avviene negli USA dove esistono Agenzie di “Escort Hostesses “ che noleggiano per eventi di aziende, raggruppamenti politici, e di privati, belle fanciulle destinate ad allietare le riunioni. Che poi finiscano a letto con i partecipanti non fa parte delle prestazioni previste contrattualmente.
La cosa non potrà piacere ai moralisti e alle beghine , ma l'iniziativa nei due paesi è perfettamente legittima.
Questa battaglia condotta da occhi incollati al buco della serratura mi ricorda gli uccelli stercorari che di sterco si nutrono e nello sterco vivono.
Il più bello è che Scalafari e Mauro - dopo aver mandato avanti l'Avanzo a scatenare il casino - adesso si dicono indignati dei comportamenti del nostro Premier e ne chiedono la testa . Mi sembrano quei piromani che dopo aver attaccato il fuoco ai nostri boschi, chiamano i pompieri e si arruolano ( a nostre spese ) per combattere l'incendio da loro appiccato .

Per finire concordo con Alessandro Lozzi quando sostiene che la campagna condotta da “Repubblica “ non ha nulla a che fare con la libertà di informazione ma è una battaglia politica con armi improprie .
Riconosco a tutti i giornali il sacrosanto diritto di informare . Ma a me,semplice cittadino lettore , mi si deve lasciare il diritto di distinguere chi informa da chi infanga e demonizza..
Le vedove del Bolscevismo non hanno mutato il loro DNA. Come sosteneva Lenin nei suoi libri un vero bolscevico deve considerare l’avversario politico come un nemico da abbattere con ogni mezzo lecito e illecito: prima demonizzarlo, poi eliminarlo (possibilmente fisicamente e ci sono 90 milioni di cadaveri a provarlo). Repubblica mette in pratica quotidianamente questi insegnamenti, alla faccia della democrazia e della verità !
Morale : con questa sinistra ogni dialogo sarà sempre viziato dall’imprinting ereditato dal PCI .
Povera Italia.!

Giuseppe Gloria
alessandro lozzi - firenze - Mail - venerdi 3 luglio 2009 12.8
prima risposta al sig. alberto di monza. Ho controllato la citazione di cicerone, in realtà un errore c'è, ma non è quello che dice lei. la versione corretta è abutere e non abuteris. La gelmini probabilmente ci boccerebbe.
Un pò più articolata è la mia posizione circa l'esistenza di repubblica e il conflitto di interessi di berlusconi di cui hanno parlato anche giorgio da milano e pietro da catania . probabilmente non la pensiamo allo stesso modo, in ogni caso provo a spiegarmi.
Repubblica. Si dice: se non esistessse forse non sapremmo niente delle note vicende. Sorvolo su forse, che pure è importante per dire: e perchè repubblica non dovrebbe eserci? mica è in discussione la sua esisenza. Mica è in discussione la libertà di pubblicare le notizie che crede. La questione non è la notizia data e ripetuta, la questione è la campagna di stampa ripetuta e protratta. Al di fuori di ogni normale logica di informazione. La questione è l'uso distorto del mezzo comunicativo, utilizzato come strumento politico dal gruppo (di potere) editoriale che lo possiede. Nessuna censura, continui pure liberamente. Ma a noi la libertà di critica e di pensiero non ce la deve levare nessuno.
Conflitto di interessi. Concordo sull'anomalia italiana. Il fatto è che non essendo stata prevista astrattamente prima dell'impegno politico di berlusconi ora la questione non è risolvibile concretamente adesso. Qualunque intervento oggi sarebbe una lesione ad parte politica e quindi alla libertà. ecco perchè la sinistra quando ha governato non ha regolato la materia. Si sarebbe posta automaticamente al difuori dei minimi princi di libertà di ogni ordinamento. Insomma ora il conflitto ce lo teniamo fino a quando ci sarà berlusconi. Diciamo però anche la verità: io sono un accanito fruitore di trasmissioni informative politiche e questo regime, da Floris a santora, da Vauro a Travaglio non lo vedo. Anzi, se mi si passa il paradosso, quando vedo questi signori, strapagati con i soldi pubblici, talvolta lo rimpiango.
alessandro lozzi
Giorgio - Milano - Mail - giovedi 2 luglio 2009 16.58
Lei non si è mai accorto della campagna elettorale permanente che le tre reti berlusconiane hanno fatto contro il governo Prodi fin dal suo primo giorno? Si vada a rivedere i telegiornali di allora e (ovviamente alla rovescia) quelli di oggi. Ma come fa a non vedere questa anomalia che impedisce in Italia il corretto svilupparsi di una dialettica politica?
E si ripassi cosa ha fatto la stampa libera in America quando certi presidenti hanno tenuto comportamenti, anche privati, riprovevoli.
Ma come può prendersela con un giornale che fa il suo mestiere e non con un presidente del consiglio che tiene comportamenti privati (...) e pubblici (quante prescrizioni...) che in nessun Paese civile gli avrebbero consentito non solo di governare ma nemmeno di fare attività politica? Libero lei di pensare quello che ha scritto, ma io dico: meno male che c'è Repubblica!
Alberto - Monza - Mail - giovedi 2 luglio 2009 12.29
Se non fosse per Repubblica, e un po' per il Corriere, nessuno saprebbe nulla dei recenti casi di Berlusconi, dei quali si cerca in tutti i modi di spegnere l'eco e sminuire la portata, dirottando l'attenzione dai fatti rilevanti a quelli personali.

Esempio:B. ama le donne ? e che male c'e'...beato lui.
Se ne fa portare a decine alle sue feste ? questo e' un po' strano...ma nulla di penale.

Ma perche' l'oscuro imprenditore barese gliele porta a carrellate ? In cambio si mera amicizia ? Ma dai...cosa ottiene in cambio ?

B. si intrattiene in intimi colloqui con "professioniste"...buon per lui...ma in quanto uomo pubblico, e alta carica di questo paese, il comportamento e' consono alla immagine (proprio lui che tutto ha oindato sull'immagine) che si deve dare del paese ?

E quando si atteggia a buon marito, buon padre e buon cattolico...non c'e' qualche leggera inconsistenza tra cosa si dice e cosa si fa ?


(ultima cosa, non per fare il pierino, ma se si fanno citazioni dotte - che non e' obbligatorio - che almeno siano corrette...ho smesso di studiare il Latino 25 anni fa, ma secondo me "abutere" vuole il genitivo...se mi sbaglio mi scuso in anticipo)


Saluti, a.
Pietro Baeri - Catania - Mail - martedi 30 giugno 2009 10.43
Capisco che la Repuibblica è schierata in maniera chiara contro Berlusconi e il Berlusconismo. Capisco anche che in questo suo schierarsi ecceda e si differenzi molto da quello che dovrebbe essere un giornale "neutrale" e quindi apprezzo e condivido tutto l'articolo del sig. Lozzi. Però, se non ci fosse Repubblica cosa sapremmo? Solo quello che ci vuole far sapere Berlusconi.
Non credo che sia corretto inveire contro "Repubblica" nella situazione in cui ci troviamo.L'anomalia di Repubblica è figlia della anomalia "berlusconi". é LUi che controlla l'informazione, la formazione delle idee e persino dei gusti di gran parte dell'elettorato. Massimamamente grazie alle televisioni delle quale è illecitamente e indebitamente padrone. Il controllo della televisione da parte della politica ( e di una sola parte politica per di più)è, quella si, la grande anomalia del nostro paese. IL gruppo editoriale l'espresso è simmetrico al gruppo editoriale Mondadori. In più il premier controlla la TV. Sono 15 milioni i cittadini che ogni giorno ascoltano le notizie che lui ci propina nei tg. Poca cosa è quel milione di lettori che legge repubblica.
alessandro lozzi - firenze - Mail - giovedi 25 giugno 2009 16.1
gentile sig. giuseppe la ringrazio per l'attenzione che ha voluto dedicarmi. debbo tuttavia deluderla non rappresento nè il pensiero di desta nè quello di sinistra. rappresento solo il mio pensiero. per lei forse è troppo poco, ma me lo faccio bastare e non mi lamento.
alessandro lozzi
Vittorio Lussana - Roma - Mail - giovedi 25 giugno 2009 13.2
NB. PER IL SIG. GIUSEPPE: questo giornale non ha mai dichiarato una propria appartenenza politica, poiché si tratta di una libera testata che accoglie il pensiero di tutti i laici, a seconda dello schieramento cui appartengono. Non siamo un giornale di partito, di nessun partito. Se ciò le dà fastidio, allora è lei a dimostrare un'appartenenza tutt'altro che riformista. E ben poco democratica.
VL
giuseppe - Roma - Mail - giovedi 25 giugno 2009 12.38
Il Suo articolo, mi dispiace dirlo, è frutto di un pensiero a senso unico che non è nella tradizione della sinistra riformista cui credevo appartenesse il giornale. Lei evidentemente è un rappresentante del pensiero di destra, dell'attuale destra retriva e fascista al potere. Che vale commentare?


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