Valentina CorsalettiMettiamola così: Barack Obama è senz’altro un personaggio politico in gamba, che sta cavalcando l’onda della richiesta di un cambiamento epocale e, soprattutto, generazionale degli ambienti di tutta la politica internazionale. Tuttavia, Hillary Clinton, nonostante le ‘legnate’ rimediate nello Iowa, può rappresentare un candidato alla carica di Presidente degli Stati Uniti allo stesso tempo rassicurante e innovativo, poiché porrebbe gli Usa improvvisamente all’avanguardia nell’affidare le proprie sorti e, in fondo, quelle del mondo intero nelle mani di una donna intelligente e molto abile. Il dilemma, tuttavia, negli ambienti del Partito democratico americano sembra insolubile, sin quasi a rappresentare un insperato vantaggio per la controparte repubblicana, poiché sia la Clinton, in quanto donna, sia Obama, in quanto ‘colored’, rappresentano due segnali di ‘rottura’ indiscutibili. E’ anche vero che con la Clinton alla Casa Bianca palese diverrebbe l’impressione di una donna ‘teleguidata’, politicamente, dall’influenza del marito, l’ex Presidente ‘sassofonista’ Bill Clinton, mentre Barack Obama sembra invece incarnare al meglio la voglia di novità che sta circolando negli entourages politici ed amministrativi americani. Ma i risultati dello Iowa sono anche da prendere con le ‘molle’, poiché si tratta di uno Stato alquanto particolare, tradizionalmente attraversato da umori moralistici dalla forte impronta puritana. Certamente, i dati di queste prime consultazioni hanno fatto notizia: fino ad oggi, lo Iowa era famoso solamente per essere lo Stato che aveva dato i natali al Capitano James Kirk, comandante dell’astronave ‘Enterprise’ della nota serie televisiva di fantascienza ‘Star Trek’. Ed in effetti, proprio nei tratti caratteriali di quel personaggio si potevano riconoscere alcune caratteristiche sociologiche assai distintive della popolazione di questo piovoso Stato americano: un forte senso morale, grandi suggestioni idealistiche ed un pragmatismo assai robusto, che non disdegna un certo ‘debole’ nei confronti delle belle donne. In sostanza, il perfetto ritratto del classico uomo medio americano della fine degli anni ’50 del secolo scorso. Eppure, lo Iowa è anche lo Stato dell’Usa che più di altri ha attraversato i mutamenti dei successivi anni ’60 e ’70, sino a diventare stabilmente una roccaforte democratica. Il suo territorio, infatti, è quasi interamente ricoperto, a pochi centimetri dal proprio sottosuolo, dal ‘radon’, un materiale altamente radioattivo. Dunque, lo Iowa è divenuto, gioco forza, uno dei luoghi del mondo maggiormente attenti alle problematiche ambientali, fino a doversi inventare delle metodologie architettoniche assai innovative nella tecnica di costruzione edile delle proprie abitazioni. Tuttavia, una certa nostalgia per i bei vecchi tempi andati e una particolare sensibilità in favore delle numerose confessioni religiose praticate, continuano a rappresentare una vera e propria incognita, che rende la popolazione stanziale assai originale, se non quasi imprevedibile. Per tali motivi, la vera difficoltà di questi giorni è proprio l’interpretazione effettiva delle consultazioni svoltesi: si tratta di risultati che lasceranno il tempo che hanno trovato, in quanto dettati da circostanze assolutamente specifiche, oppure è il primo segnale di alcune nuove tendenze significative? Per i Repubblicani, la prima ipotesi risulta particolarmente evidente. Per i democratici, molto meno.
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