Luigi Crespi
Lo scontro Di Pietro – Mastella
Appare evidente che Di Pietro sta forzando la partita: non posso immaginare che sia un’analfabeta giudiziario, come dice Mastella. Comunque sulla vicenda è assolutamente importante sapere quando De Magistris ha iscritto Mastella nel libro degli indagati; perché è evidente - come appare - che se l’ha iscritto dopo che il ministro ha chiesto la sua rimozione, il conflitto di interesse è enorme e la procura calabrese ha fatto un atto dovuto. Non si capirebbe allora l’atteggiamento eroico di De Magistris, mentre è evidente che Di Pietro sta cercando di dare la spallata. L’ex pm sa che i sondaggi gli sono favorevoli ed in più può contare su Beppe Grillo, che nei prossimi mesi potrebbe capitalizzare un bel risultato elettorale: dunque punta ad una caduta governo e ad elezioni anticipate, perché sarebbe uno dei pochi ad averne vantaggio.
 
La ‘cosa rossa’ in piazza
Quella di sabato non mi è sembrata una manifestazione contro il governo, ma più che altro mi è sembrato che hanno utilizzato le debolezze del governo per prendere le distanze da esso e poi hanno provato a fare un lancio pubblicitario della “cosa rossa”. Tentativo riuscito a metà, visto che mancavano Mussi e Pecoraro Scanio. Comunque dopo le 30mila persone di Beppe Grillo a Bologna dobbiamo iniziare a tenere i conti; altre 5mila dalla Brambilla, 5 milioni al voto nelle fabbriche, 3 milioni per il Pd, 500mila per An e ieri un altro milione per la sinistra radicale. Il prossimo primo dicembre chiuderemo la contabilità con la manifestazione della Cdl...Tornando alla manifestazione di sabato, non mi meraviglio delle assenze di Verdi e Sinistra Democratica, perché la sinistra è fatta di diaspore e conflittualità. Ed anche se la “cosa rossa” nasce dalla volontà di unire debolezze per contrapporsi all’idea centrista del Pd, le divisioni vengono comunque a galla.
 
La strategia di Rutelli
Rutelli deve scegliersi un numero uno e rinunciare all’idea di essere lui il numero uno: ha ballato per tutta un’estate, ma adesso è un personaggio in cerca di autore. E’ più caratterizzata la moglie, che ha idee molto più chiare. La situazione è molto complicata per lui, perché Margherita, Ds e Pd sono cose conflittuali e lui non è molto bravo con i conflitti. Il fatto che adesso proponga una legge legge elettorale diversa ha poco significato: su quella che esiste, è inutile che strillano tanto, perché c’è l’accordo di non cambiare nulla. L’attuale modo in cui si va a votare, infatti, è il sogno proibito delle segreterie di partito. I vertici dei partiti sono gli unici che hanno vantaggi, la apprezzano e non si capisce perché vi devono rinunciare. Il referendum? La storia ci insegna che le oligarchie dei referendum se ne sono sempre sbattute e hanno sempre trovato un modo per non farlo: anche in questo caso si staranno già dando da fare in tal senso.



(articolo tratto dal quotidiano 'L'opinione delle Libertà' del 23 ottobre 2007)
Lascia il tuo commento

Nessun commento presente in archivio