Ennio TrinelliL’ascoltatore non udente è una specie che si riproduce con la stessa velocità e, presumibilmente, con lo stesso compulsivo ricercare il piacere senza trovarlo mai, proprio del coniglio. Mentre il coniglio, però, ci sente benissimo - basta guardargli le orecchie - l’ascoltatore non udente sembra uno come gli altri, con la differenza che più degli altri e proprio perché non capisce nulla di ciò che ascolta, risponde con la prima cosa che gli viene in testa. Foss’anche un ictus, lui lo pubblica e lo invia, a volte anche sottoforma di messaggio vocale. Soltanto così potrebbe spiegarsi un incosciente commento al Nobel per la letteratura ad Abdulrazak Gurnah, arrivato cinque minuti dopo l’annuncio a una radio nazionale. Gurnah, scrittore tanzaniano, ha sviluppato per tutta la sua vita una ricerca approfondita attraverso le sue opere, delle cause e degli effetti del colonialismo nelle terre che ne sono state affette come da un virus che non è mai stato sconfitto, nonostante le apparenze. Il commento dell’ascoltatore non udente è stato: “Quindi, se non ci fosse stata la politica di mezzo il premio Nobel non gliel’avrebbero dato”? Una frase imbecille, che racconta le ragioni per cui di premi Nobel, Abdulrazak Gurnah ne avrebbe dovuti ricevere tre. Un secondo per l’inconsapevole lotta all’idiozia; un terzo per la stoicità con la quale la sopporta.





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