Emanuela ColatostiI ragazzi dell'Ugi, associazione giovanile attiva sul territorio di Colleferro (Rm) dal 2005, ha messo la firma sotto un'altra iniziativa finanziata dal basso, volta a sensibilizzare una cittadinanza attiva dal punto di vista ecologico. La piccola comunità di Colleferro - e non solo - ha infatti osservato dal web i progressi che i ragazzi dell'Ugi hanno fatto per recuperare alcune stanze del Comune, ormai abbandonate a se stesse. In verità, erano state precedentemente occupate da un'altra associazione, come riportano i ragazzi, che le aveva lasciate senza neanche le porte. Volontariato e 'crowfunding' da parte di chi nella politica dal basso ci crede davvero, hanno fatto il resto. Lo 'scaffale ambientalista' è dunque pronto per l'inaugurazione, dopo sei mesi di duro lavoro. E, ancor di più, per essere restituito alla comunità in forma di soggetto vivo e collegiale. Molto più di una semplice biblioteca verde: le due stanze di via degli Esplosivi n. 1 adottate dall'Ugi sono ora dotate di 15 postazioni per gli studenti. L'intenzione è di tenerle aperte fuori dagli orari di altri spazi comunali, magari anche di notte, quando le sessioni universitarie iniziano a richiedere sforzi ulteriori. Grazie all'organizzazione di corsi, lezioni e laboratori, si è dunque potuto inaugurare, in questi giorni, questo nuovo spazio comune, in cui sono stati chiamati a intervenire professori universitari ed esperti per divulgare e aggiornare gli studi epidemilogici che riguardano la popolazione della Valle del Sacco. Infatti, Colleferro è il 56esimo sito di interesse nazionale e davvero in pochi si sono occupati seriamente di ricostruire la cronaca delle responsabilità politiche dietro l'alto tasso d'incidenza tumorale della zona. Affinché le fonti diventino di più facile consultazione, i promotori dello 'Scaffale ambientalista' hanno perciò creato - accanto all'archivio cartaceo di tutti gli studi e i seminari che si svolgeranno in loco - anche un archivio digitale. Per quel che riguarda la letteratura scientifica, hanno trovato buoni consiglieri nel 'Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali' e dall'associazione 'A Sud'. La totalità dei testi è stata acquistata da piccole e medie case editrici, da quell'humus straordinario che è l'editoria indipendente e dai mercati dell'usato. Una piccola vittoria per l'Ugi, una grande acquisizione per un comune anagraficamente molto giovane, affinché possa formarsi una coscienza ecologica che riparta da una conoscenza del territorio, vessato da anni da politiche ambientali disastrose.


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