Emanuela ColatostiIl festival 'Villa Ada - Roma incontra il mondo' non è solo musica. Certo, i tanti artisti ospitati negli eventi serali richiamano l'attenzione del pubblico romano e non. Ma la 'setlist' accuratamente selezionata dal direttore artistico, Giuseppe Giannetti, non si limita all'offerta nazionale, permettendo di gettare un orecchio anche sul panorama internazionale. È chiaro che siano attirati, quindi, ascoltatori da tutta Italia. Il palco, montato su vista lago, ospita artisti che non hanno niente da invidiare agli altri festival musicali che stanno animando questa torrida estate della capitale. Oltre alla permeabilità della musica, che s'impregna di cultura e di richiamo all'umanità ad ogni performance, Villa Ada apre le porte anche a 'Bella Storia'. Nata con lo scopo di rimettere in circolo la memoria storica, in una compagine territoriale complessa come quella del V Municipio per estendersi a tutto il territorio capitolino, l'iniziativa si conferma nel parco romano con questa sua seconda edizione. Il primo incontro, tenutosi il 1° luglio scorso, è stato condotto da Annalisa Camilli e ha avuto come tema 'La legge del mare', il libro da lei recentemente pubblicato per Rizzoli. Giornalista di Internazionale, la Camilli ricostruisce la narrazione mediatica che ha portato gli 'angeli del mare' a essere considerati dei criminali assimilabili agli schiavisti. Nella serata dell'11 luglio, invece, Paolo Mattera ha allargato il suo sguardo sul 1968. Con 'Fermenti pop: sogni e visioni all'alba della contestazione', il professore di Storia contemporanea dell'Università di Roma Tre ha rintracciato le radici culturali della rivoluzione del secolo scorso. I segni della contestazione per maggiori diritti dell'individuo, prima ancora di essere formulati in una domanda esplicitamente politica sono maturati nella musica, dai 'The Beatles' ai 'Doors' e nel cinema, con James Dean e Nanni Moretti. Il terzo appuntamento è di natura filosofica, relazionato da Francesca R. Recchia Luciani, docente di Storia della Filosofia contemporanea all'Università di Bari. La docente ripercorre le idee di due acute pensatrici come Hannah Arendt e Simone Weil sulla categoria dello 'sradicamento'. Nonostante le innegabili diversità di contesto sociale in cui le due filosofe hanno operato, la loro riflessione prese le mosse dal bisogno insopprimibile del soggetto post-moderno di essere riconosciuto per come si riconosce, nell'intersezione di 'luogo', 'tempo', 'interessi', 'possessi' e 'intenzioni'. L'ultimo appuntamento di questi seminari è firmato da Mauro Canali e s'intitola 'Mussolini e i ladri di regime', edito da Feltrinelli, pubblicato in collaborazione con Clemente Volpini. Nella serata del 25 luglio, il docente di Storia contemporanea dell'Università di Camerino smentisce la memoria storica che vede il 'ventennio mussoliniano' come un regime sì dittatoriale, ma sotto l'egida della più trasparente onestà: si tratta di un banale luogo comune. I quattro interventi di 'Bella Storia', iniziativa curata da Riccardo Sansone, si svolgono a partire dalle ore 19.00: un'ora perfetta per accompagnare l'aperitivo con l'approfondimento storico.


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