Ennio TrinelliHo sognato che chiudevo un contratto di lavoro e che, immediatamente, mi veniva dato l'anticipo richiesto e, di fronte a me, il mio committente prenotava il bonifico successivo via computer. Poi mi sono trovato in un luogo dove le persone parlavano a bassa voce, non spintonavano nessuno e nemmeno insultavano. Quindi, mi sono ritrovato in una stanza con la mia ultima 'fiamma', che si scusava per come mi aveva trattato, dopodiché uno sconosciuto mi sorrideva salutandomi e io rispondevo a saluto e sorriso. In rapida sequenza riuscivo a completare il livello di un gioco che mi blocca da giorni e a far uscire il protagonista del romanzo che sto scrivendo - e che mi pubblicheranno in Spagna, perché per gli agenti italiani non so scrivere - dal bar in cui si trova da circa due mesi, perché nessuna maniera di farlo uscire da lì mi sembra plausibile. Incontravo anche qualcuno che diceva di amarmi e che desiderava stare sempre con me. Per fortuna, alle 7.07, o forse erano le 7.17, le mie sveglie sono fissate coi numeri palindromi. Un suono conosciuto mi ha tolto dal sogno e sono ritornato al mondo di barbari, dove ci si ammazza come cani, non si conosce la parola rispetto e si dice di amarsi per convenienza, o per paura di non dirlo. Non potevo proprio rischiare di abituarmi alla decenza.


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