Francesco FravoliniLa corsa dei ceri a Gubbio conferisce una strategica importanza alla città dell’Umbria. Gubbio è una città dall’intatto aspetto medioevale in provincia di Perugia, avvolta da un’atmosfera incantata e suggestiva. La corsa dei ceri e gli eugubini sono protagonisti ogni anno di una manifestazione folkloristica unica per il suo genere, senza tralasciare lo spirito che anima la giornata folkloristica. Alla vigilia della festa del patrono sant’Ubaldo c’è un popolo pronto a cimentarsi in uno sforzo collettivo. La corsa dei ceri non è una gara, ma nemmeno una vera e propria corsa, poiché è semplicemente una festa. Sono tre colossali macchine di legno formate da due prismi ottagonali appuntiti alle estremità, sovrapposti e attraversati da una barra. Sulla cima di ogni cero c’è una piccola statua: sant’Ubaldo per il cero dei muratori; san Giorgio per il cero degli altri artigiani e commercianti; sant’Antonio Abate per il cero dei contadini. I tre ceri, fissati su barelle, vengono trasportati dai ceraioli per le strade della città. Nella corsa dei ceri sono centinaia le persone travolte dall’emozione della festa, corrono insieme agli eugubini fino alla basilica di sant’Ubaldo, sulla vetta del monte Ingino. La sensazione che si vive quando si assiste alla festa è di vertigine. Nella corsa dei ceri è difficile restare semplici spettatori, poiché c’è un reale coinvolgimento tra urla, salti e balli, diventando protagonisti di una grande festa. Malgrado motivazioni storiche e religiose ben precise, la corsa dei ceri è forse riconducibile ad antichi riti propiziatori di primavera. È una tradizione in cui confluiscono gli elementi umani e spirituali, sacri e profani, che costituiscono il fondo e la vicenda indistruttibile di un popolo dalle molte vite. La corsa dei ceri appassiona i visitatori perché mediante la festa è possibile conoscere quelle antiche tradizioni di una località, patrimonio culturale di indubbio valore. La corsa dei ceri riesce insomma a presentare un aspetto della città di Gubbio squisitamente religioso. Non è da mettere in secondo piano la valenza folkloristica della festa, in grado di coinvolgere tutti gli eugubini.




(articolo tratto dal sito www.vivereturismo.com)
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