Marco PannellaOmnia immunda immundis. Tutto immondo a occhi immondi; e se non riesce loro di mostrare solo immondizie, sgomenti impazziscono.  Così, sperando di legittimare probabilmente la propria condizione sul presupposto che tutto il mondo, non solo loro, sia immondo, hanno urgenza assoluta di affermare che, dietro l’apparenza rara del “pulito”, non ci sia altro che l’inganno dello sporco. Così s’illudono di legittimarsi, di ripulire potenzialmente anche se stessi :-) Stop.

1. A 81 anni il massimo di pubbliche responsabilità che nella mia vita ho ricoperto - università a parte - sono stati cento giorni da Presidente della Circoscrizione di Ostia :-)). Per il resto, non sono nemmeno semplice Cav. della Repubblica; e resto  soldato semplice da 57 anni, in congedo nemmeno come caporale. Sono nullatenente. Da poco, ma lo sono! Ho venduto tutto, cioè le eredità. Poiché adoro la (mia) vita, ritenendomi in vacanza dal 1° gennaio al 31 dicembre, non sono stato così cretino da mettermi in vacanza dalle vacanze! Da decenni vivo come e perché questa mia vita da radicale mi colma, m’appassiona, e riconosco nella gente comune la stessa mia cifra di persona comune. Come Radicali, nel frattempo, abbiamo anche ricoperto, con grande onore e merito, qualche alta responsabilità istituzionale. Non io, perché ho ritenuto finora che mie responsabilità di “partito” mi e ci fossero più ambiziose, utili e opportune per tutti.

2. Nel periodo 1994/96 Berlusconi ci è stato alleato. Non avendo noi accettato responsabilità di governo (pur da lui offerte) l’alleanza fu sempre basata esclusivamente sulle tante nostre grandi iniziative referendarie e specifici obiettivi politici del momento. Poi sostanziale allontanamento e, infine, rottura. Non da noi, ma da Berlusconi legittimamente operata e reiterata. Anche oggi come ieri, con tutti, alleanze o intese (ad esempio, la Rosa nel Pugno) si sono avute con il convergere su obiettivi innanzitutto notoriamente radicali, “nostri”. Radicale riforma anglosassone-americana, radicale riforma della giustizia, diritti umani e nonviolenza le nostre linee portanti. Su questa base, alleanze strategiche o incontri tattici, chiunque – volendolo – ci ha incontrato e ci incontrerà, per altri importantissimi obiettivi di congiunture storiche. Una volta raggiunti, arrivederci, con affetto; e nulla più.
 
3. Il 1° gennaio 1981 m’accadde di fare un intervento, una sorta di discorso su un mio “Lo Stato dell’Unione”. Dichiaravo di essere consapevole che la vita sembrava potermi mettere in condizioni di “riserva della Repubblica”; precisavo che proprio l’impegno storico di “parte radicale” poteva portarmi a dovermi candidare anche a  massime responsabilità esecutive dello Stato. Da federalista anti-nazionalista quale convintamente ero e sempre più sono, nel disastro non solo italiano ma anche europeo e “occidentale”, continuo – anzi, ancor meglio, torno a sentirmi, nella eventuale necessità, a ciò disponibile, pronto. Oggi m’appare comunque probabile che potrò concludere la mia già lunga esistenza, da militante e esponente storico del Partito Radicale; e ne sono colmo, commosso, felice, vivo.

4. Ma resta certo teoricamente possibile ch’io mi trovi invece un giorno a dover “nominare” ministri; della giustizia o d’altro; così come a Emma e – sicuramente – anche ad altra o altro di noi; senza escludere di essere eletti o nominati ad altre congiunturali responsabilità istituzionali, ma certo non oggi. Oggi escluderei che sia realistico immaginarlo, accettarlo nell’attuale o altro governo Berlusconi. Ma sono fermamente convinto che sia metodologicamente necessario, democratico, dovere civile aiutare anche le istituzioni disastrate, tutte; e far durare la legislatura più in là che possibile, se possibile fino alla fine. La “alternativa” di elezioni anticipate non è tale, ma disastrosa e sintomatica: oltre tutto, avremmo elezioni assolutamente antidemocratiche, fuori legge, di stampo  “CL-PD”, di regime violentemente truffaldino, come e più di quello – ad esempio – lombardo-formigoniano, alla Bruti Liberati per intenderci. Ed è proprio quello che si vuole, istintivamente.




(tratto dalla pagina Facebook di Marco Pannella)
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ARBOR - MILANO - Mail - lunedi 14 febbraio 2011 11.1

Mi fa piacere poter pubblicare anche in questo forum la lettera già inviata a Pannella in altra occasione.
Caro Pannella,
avevo avuto occasione di discutere via internet con la Sig.ra Bonino ai tempi del governo Prodi, facevo notare che un ministero/sottosegratriato non potevano porre in dimenticatoio i principi (lasciamo stare le lotte che sono valide solo per motivi contingenti) su cui il Partito Radicale - per cui avevo votato - si era basato ed aveva accresciuto i propri consensi. In parole povere, un partito orgoglioso dei propri principi non poteva abdicare per un qualche strapuntino. Evidentemente mi sbagliavo sulla fauna che bazzica nel Nuovo Partito Radicale: Capezzone docet.
Ora siamo alla summa del pensiero: turiamoci il naso ma godiamo di una fettina di potere.
Se con Prodi si sarebbe dovuto discutere di una qualche alleanza incestuosa (Binetti, Bindi, Mastella, ecc.), adesso siamo ai livelli ideologici e pur di mantenere la stabilità, ma quale? Quella delle riforme liberali tanto conclamate ma che tutti sanno che non verranno mai attuate da questa maggioranza? Siamo disposti a qualsiasi compromesso.
Bel risultato, abbiamo una escort di 81 anni disposta a copulare con il cavaliere ! Però il Paese sarà stabile.
Cordiali Saluti
ARBOR
Claudio Raineri - Cambiano /Torino) - Mail - sabato 12 febbraio 2011 16.2
Io spero che prima di terminare il suo mandato, Giorgio Napolitano lLa elegga Senatore a vita per il grande impegno civile e l'esemplare carriera politica.


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