Lucia PolettiniIn un periodo di transizione e di incertezza sperimentale come quello che stiamo affrontando ormai da oltre un decennio, i bambini vengono nominati soltanto quando si parla di nuove riforme scolastiche o di riduzioni di docenti, oppure vittimizzati e portati alla ribalta del palcoscenico per temi di pedofilia e di stupri in classe. Si comincia a sentire la necessità di ricordare che piccoli lo siamo stati tutti quanti e che ciascuno di noi ha vissuto tale realtà con la propria visione, plasmando il proprio personale universo interiore in evoluzione e in formazione con una speciale voglia di sentirsi già grande e utile al mondo degli adulti, che non tutti premia. Talvolta, ancora piccoli, i bambini necessitano di partecipare alla vita consapevolmente, usufruendo dello stesso privilegio di un adulto. Tanto che, spesso, i minori interpellati rivelano degli aspetti psicopedagogici di compartecipazione integrata alla vita dei genitori e dei fratelli più grandi, mentre altre volte è soltanto una questione di linguaggio riuscire a interloquire con loro. Talvolta, infatti, risulta difficile carpire i loro ‘codici’ e così raggiungiamo il loro mondo con l’arte figurativa e il colore vivace, la mimica e le voci. In tantissimi casi è soltanto uno spazio tutto dedicato a loro che i bambini chiedono, ascoltando molto volentieri delle letture adatte alla loro età che arrivino a interagire con la loro personalità ancora in formazione. Esistono, a tal riguardo, delle campagne di prevenzione dei disturbi dell’età evolutiva in cui si prevede di leggere dei racconti ai propri figli fin dai primi mesi di vita. Ed è anche consigliata una adeguata modalità di voce e di intonazione delle frasi, al fine di accattivare l’attenzione dei piccoli ed esercitarli alla vocalizzazione delle prime parole. Vi sono numerosi tentativi di creare degli uomini migliori e, per ottenere questo, si deve cominciare fin dalla tenera età. Ciò non per richiamare spavaldamente l’attenzione su un concetto di forzato culto del corpo e della psiche, bensì per esorcizzare ciò che per millenni è rimasto taciuto. Soltanto pochi film, uno dei quali è stato il film inglese ‘L’attimo fuggente’, del sensibile Peter Weir, ad aver evidenziato uno stretto rapporto tra i giovani e i loro educatori, i quali devono saper trasmettere concetti e messaggi educazionali. Riuscendo a coinvolgere la psiche dei ragazzi, ovvero fornendo loro una impalcatura strutturale della loro personalità e del loro carattere, dimostriamo che è proprio un uomo quello che dobbiamo ‘tirar su’, alla fine del nostro lavoro educazionale. Un adulto che rispecchi i nostri tradizionali: le norme, le regole, l’educazione, la Costituzione, ma anche i sentimenti, che sono importanti fin dai primi giorni di esistenza, affinché si possa provare l’affettività, la sensibilità e la fiducia e, perché no, anche la prudenza. Tutti questi elementi vanno motivati e ‘seminati’ sin dall’infanzia. E la lettura, i dvd, il disegno e la musica, assieme al valore di amicizia di per sé, serve come legante di tutti questi metodi per dinamizzare tutti i principi formanti dei ragazzi, utili strumenti di lavoro nel periodo meraviglioso e misterioso della scuola dell’infanzia, in cui il divertimento e l’attività ludica prevalgono permeanti come cardini per la costruzione della loro struttura psichica. Interessanti spunti metodologici per l’infanzia, sono i due nuovi lavori letterari della scrittrice romana Loredana Simonetti, presentati di recente presso la libreria ‘Ponte Ponente’ di via Mondovì in Roma. Rivolto al pubblico dei bambini, i due lavori costituiscono sani momenti conoscitivi, oltreché coinvolgenti giochi, per trasmettere messaggi importanti per i giovani. ‘Sem il semaforo’, ad esempio, edito da Edigiò, è un libro rivolto a un pubblico dai tre ai cinque anni. Si presenta, appunto, come un gioco di mini-regole da seguire per imparare il codice della strada, utile per attraversare il mondo dei più grandi. Il protagonista è un simpatico semaforo che sorride al giovane pubblico con il suo berretto rosso e impartisce alcune giuste regole di prudenza. Eleonora e il suo libro di favole, edito dalle Edizioni Creativa, si rivolge invece ai bambini più ‘grandicelli’, che sanno già leggere e riempire gli spazi illustrati del libro appositamente concretizzato in bianco e nero, per realizzare cosi una sorta di laboratorio creativo. La fantasia è una parte molto importante di noi, che ci differenzia dagli animali. In questa favola vi è un perfetto integrarsi tra la sofferenza degli umani e l’accoglienza dei simpatici amici animali, che per l’occasione si rivelano saggi e fantasiosi tanto quanto gli umani, trascinando i bimbi in una commovente storia di sentimenti e di amicizia. L’autrice è vincitrice di importanti concorsi letterari, fra cui il premio ‘Elsa Morante’ per la narrativa, il concorso ‘Roma in cerca di poesia’ e il ‘Premio Creativa’ per le favole.


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