Valentina CirilliTra via Casilina e via del Mandrione, a Roma, sorge uno di quei sobborghi dalla grande Storia, animati da vecchie e nuove generazioni. Un crocevia di culture, un laboratorio a cielo aperto d'integrazione e slanci verso una rinnovata e complessa visione di cittadinanza condivisa. Vittima del rastrellamento nazista nell'aprile del 1944, esattamente 75 anni fa, oggi il Quadraro, un vero e proprio paese dentro la 'città eterna', ben progettato ai primi del novecento e sviluppatosi nel secondo dopoguerra, rappresenta una di quelle aree simbolo dei contrasti capitolini, tra valorizzazioni e chiusure, memorie radicate nelle vie e nelle piazze che incontrano popoli lontani. Per non cedere a una nuova chiusura e aprire nuovi spazi dedicati alla città e al quartiere con le sue mille anime, un piccolo avamposto è rinato. Si tratta di 'Quadrarobuck': una libreria per esistere e (r)esistere, perché il libro "è la seconda forma di cultura dopo la comunicazione orale", spiega Maurizio Graziosi, tra i fondatori dello spazio. "Mentre verba volant, scripta manent. Ecco perché il nazista Goebbels disse: "Quando sento la parola cultura metto mano alla pistola"! Oppure il ministro berlusconiano Tremonti, che pochissimi anni fa sentenziò: "Con la cultura non si mangia". Ma poi basta ripensare al meraviglioso romanzo del 1953 di Ray Bradbury 'Farheneit 451', da cui fu tratto, nel 1966, l'omonimo film di Truffaut, per capire come stanno veramente le cose...". 'Quadrarobuck' nasce, dunque, perché scoperta casualmente, nel giugno scorso, l'esistenza di una libreria del Quadraro, la 'Ka book' - nata a novembre 2017 - e saputo che essa stava per chiudere, un manipolo di incoscienti missionari della neonata associazione 'Amica - Arte, Musica, Incontri Cinema e Altro' ha sentito il bisogno immediato e irrefrenabile di votarsi al suicidio, compiendo la missione di far continuare a vivere una libreria nello storico e mitico quartiere capitolino, facendola altresì diventare un centro culturale che vende anche libri, piuttosto che una libreria dell'usato tout court.

Maurizio Graziosi, la sua è una proposta virtuosa per rinnovare un quartiere: quale può essere, nel 2019, la funzione sociale di una libreria in periferia?
"Più che una proposta virtuosa è una proposta volenterosa di partecipare al rinnovamento di un quartiere che, già da qualche anno, ha intrapreso un corso di rinnovamento. Basti pensare al museo open air 'Muro' (Museo di Roma Open air, ndr) con i suoi bellissimi murales, o alla diffusa comunità multietnica, a volte un po' 'straripante', la più numerosa della quale era la marocchina, mentre oggi sembra quella del Bangla Desh. Ma poi, 'last but not least', basti pensare al 'Quadraro Summer Fest', per le prime due edizioni realizzate al Parco del Monte del Grano e poi l'ultima, quella di quest'anno, nell'area di via Columella. E poi, via dei Quintili, designata recentemente dalla giunta capitolina come via storica da recuperare e riqualificare. La funzione sociale di una libreria in periferia è quella di far parte di questo mosaico culturale di rinnovamento".

Qual è il catalogo di Quadrarobuck e quali le sue attività?
"La libreria 'Quadrarobuck' è un 'work in progress', dunque non ha ancora un vero e proprio catalogo. Ha una sezione dedicata al cinema e denominata 'Il leutino', in omaggio alla storica e mitica libreria dello spettacolo 'Il leuto' di Georgette Ranucci, presente all'inaugurazione. C'è poi il settore 'giallo', la sezione 'letteratura per l'infanzia e per i ragazzi', la 'narrativa varia', la 'narrativa femminile: libri per le donne, libri scritti da donne' e altro da venire. Le attività saranno incontri per conversare e scambiarsi opinioni, magari sorseggiando un the. E poi, corsi di teatro, musica, scrittura, pittura, mosaici e altro ancora".

Che rapporto c'è tra i fondatori e il quartiere?
"I fondatori, Chiara Giancarlini, Antonio Farina e Maurizio Graziosi, sono cresciuti in questo quartiere quartiere, intendendo l'area territoriale più ampia: Quadraro-Cinecittà. Il socio, Marco Capitelli, inoltre, è stato uno dei fondatori, nel 1978, della libreria 'Gulliver', che era nei locali dello scomparso cinema 'Bristol' su via Tuscolana, all'altezza della fermata della metro A 'Numidio Quadrato'. In quei locali, oggi, c'è una banca...".

Perchè avete scelto Ascanio Celestini per l'inaugurazione? Quali saranno i prossimi appuntamenti? Ci si può proporre?
"Ascanio Celestini è stato scelto perchè è forse il più rappresentativo di una personalità nota e impegnata nel e col suo territorio. I prossimi incontri saranno con Giancarlo De Cataldo, che parlerà del suo ultimo romanzo 'Alba nera' (Nero Rizzoli) e del giallo in generale, con un omaggio particolare ad Andrea Camilleri; Laura Laurenzi, che parlerà del suo ultimo romanzo 'La madre americana' (Solferino Editore) vincitore dell'ultimo premio 'Isola d'Elba': e poi Concita De Gregorio, Pino Nazio e tanti altri in ambito letterario. Probabilmente, avremo incontri col maestro Antonio Di Pofi, per parlare di musica per film e altro ancora. Certo che ci si può proporre, non può che essere così, altrimenti saremmo in contraddizione proponendo, o quasi imponendo, solo noi, le iniziative".


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