Il popolo americano può emettere un'ordinanza di
'sfratto' nei confronti di
Donald Trump per manifesta incapacità nello svolgere le proprie funzioni di
presidente degli Stati Uniti d'America. Ne consegue l'intervento dell'ufficiale giudiziario, il quale, autorizzato dal giudice, procede materialmente a eseguire
l'ordine di sgombero del presidente recandosi sul luogo ove questo abita, la
Casa Bianca, intimandogli di lasciare l'immobile. Se
Donald Trump non abbandona spontaneamente l'immobile, il popolo americano può presentare un
ricorso in tribunale e ottenere un
ordine di rilascio, che a sua volta viene
notificato al presidente attraverso un
ufficiale giudiziario del tribunale. Anche in questo caso, il provvedimento potrebbe essere
vano allorquando il presidente non ne voglia sapere di andarsene via. Se
Donald Trump, pur avendo ricevuto lo
'sfratto esecutivo' da parte del giudice, non riconsegna le
chiavi della
Casa Bianca al popolo americano, non resta che avviare le azioni giudiziarie per ottenere la
liberazione dei locali. Tali azioni iniziano prima con la
notifica di un
atto di precetto, attraverso il quale viene intimato a
Donald Trump il rilascio dei locali entro il termine perentorio di dieci giorni, addebitandogli ulteriori
spese legali. Segue poi la consegna del cosiddetto
preavviso di 'sloggio', ossia l'atto con il quale si avvisa che, nel giorno indicato, l'ufficiale giudiziario si recherà presso la
Casa Bianca occupata, al fine di intimare al conduttore di andarsene, facendosi eventualmente coadiuvare dalla
forza pubblica. A tale opzione si ricorre, di solito, solo in caso di un primo, o anche di un secondo
'accesso' alla
Casa Bianca senza esito positivo, quando cioè si incontra una resistenza, attiva o passiva, di
Donald Trump. L'intervento della forza pubblica serve per eliminare gli ostacoli che impediscono al popolo americano di rientrare in possesso della propria istituzione presidenziale. Dunque, esso deve limitarsi alle sole attività strettamente indispensabili a tali fini. Tuttavia, spesso accade che l'esecuzione del rilascio dipenda dalla
disponibilità dell'ufficiale giudiziario, che a
Washington D. C. è spesso impegnato in altre procedure esecutive. Così, al
presidente degli Stati Uniti non resta che
attendere, con la consapevolezza che la data dello
sfratto esecutivo potrebbe spostarsi molto più in là di quanto da lui sperato. Ecco perché sarebbe meglio
buttarlo fuori subito dalla
Casa Bianca con la forza pubblica. Quando, nel giorno e nell'ora indicate nell'avviso, l'ufficiale giudiziario giunge alla
Casa Bianca, egli è tenuto a
suonare alla porta e a chiedere il
rilascio delle chiavi da parte di
Donald Trump in forma simbolica. Chiavi che vengono contestualmente consegnate al popolo americano, anche se l'immobile è ancora provvisoriamente occupato con i mobili e i
'pacchiani arredi' di
Donald Trump. Con il formale ritorno del possesso al popolo americano, la procedura esecutiva può ritenersi conclusa a tutti gli effetti.