Alessandro LozziQuesto numero è un supplemento, fatto con slancio e con cuore, nel breve spazio delle festività natalizie.
Il numero ordinario uscirà a gennaio e sarà dedicato all'immigrazione.
Ma i fatti dell'Argentina, ci siamo detti, meritano un commento a caldo. Per tanti motivi: perchè si tratta di un paese amico, popolato da tanti connazionali di prima e di seconda generazione; perchè molti di loro stanno già tornando in Italia e altri stanno pensando di farlo; perchè moltissimi italiani hanno sottoscritto obbligazioni del governo argentino, ora congelate, e non si sa che fine faranno questi risparmi.
Ed, infine, perchè, essendo l'Argentina l'emblema del Sud America, questo dissesto fa paura non solo per ciò che significa nel presente, ma ancor più per ciò che potrebbe rappresentare nel futuro.
Ai grandi squilibri economici e sociali ed ai conflitti locali da sempre presenti nel mondo contemporaneo, l'anno che inizia aggiunge l'esplosione della rabbia dell'Islam, la bancarotta dell'America del Sud, i rischi di un conflitto atomico in Asia.
Forse è davvero troppo. Avremo di che scrivere e discutere per tutto l'anno.

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