Vittorio LussanaInnanzitutto, noi riteniamo sia il caso di spiegare meglio ai cittadini che quando si parla del Natale, in questa strana fase di emergenza sanitaria, non si sta facendo riferimento semplicemente alla notte del 24-25 dicembre, al pranzo del 25 e a quello del 26, giorno di Santo Stefano, bensì dell'intero periodo di festività, comprese quindi anche la notte di San Silvestro, il pranzo di Capodanno e quello dell'Epifania. Si tratta, cioè, di organizzarsi per un intero ciclo di feste, durante le quali, oltre agli acquisti - da effettuare, questa volta, con un certo anticipo e senza le 'corse' dell'ultimo momento - bisognerà soprattutto limitare il numero di persone con le quali condividere i momenti conviviali. La notte di Capodanno questa volta costringerà molti italiani a rimanere addirittura in solitudine. Pertanto, sarebbe il caso di provare a organizzare delle cose in teleconferenza o sulle varie piattaforme del web, con video e postcad che possano avvicinare almeno virtualmente le persone. Questa volta, cari italiani, sarà dura: meglio cominciare a spremersi le meningi per trovare dei modi alternativi per trascorrere le feste tramite i social, le piattaforme on line e le nuove tecnologie più in generale. Le quali, per una volta, potrebbero rivelarsi più utili rispetto a quanto non si faccia durante l'intero corso dell'anno. Comprendiamo, ovviamente, che molte persone rischieranno di rimanere da sole, o piuttosto isolate. Non sarebbe male, perciò, cercare di mettersi virtualmente in contatto con i nostri anziani per dedicare loro un pensiero lieto o un momento di serenità. Si tratterà di feste frugali, ridotte al minimo, ce ne rendiamo conto. Ma non soltanto sul fronte degli acquisti o su quello commerciale, quanto in quello dello stare insieme. Inventatevi quel che volete, che internet può trasformarsi in un mezzo versatile, anziché il solito veicolo di 'smargiassate', sciocchezze e 'fake news'. Insomma, prepariamoci a vivere delle feste diverse dal solito. Ma cerchiamo ugualmente di stare insieme, in qualche modo. Anche perché, a noi italiani la chiacchiera e la fantasia non mancano di certo. Proviamo a parlarci via computer o in teleconferenza, a riunirci per riflettere assieme o ascoltare della musica. Insomma, cercate di stare su col morale, che anche quello conta. E ricordate che il figliolo del falegname di Nazareth era, soprattutto, un 'portatore di gioia'. Cercate di stare sereni, di ridere e scherzare. Il Covid lo si sconfigge anche così, rinunciando ai rancori, alla rabbia, alle frustrazioni. Fatevi gli auguri, fate due chiacchiere, non mettetevi a piangere, che tanto non saranno mica tutte così le feste del futuro. Non sta per finire il mondo: ci riprenderemo presto e faremo vedere a tutti quanti cosa siamo capaci di fare, noi italiani. Siamo un popolo allegro e frizzante, come i nostri splendidi spumanti, capaci di stare insieme anche quando tutto sembra volerci dividere. E sarà importante anche tenere la mente accesa. La qual cosa non significa riempire il tempo con 'mattonate' assurde, videogiochi alienanti o 'filmoni' da 3-4 ore, bensì di cercare di far stare meglio amici e familiari. Siate allegri e sereni: le pandemie sono fenomeni che, sin dagli albori dell'umanità, hanno sempre cercato di ricordarci che noi siamo fragili di fronte alle forze della natura. Ma ciò è vero fino a un certo punto. E' giunto, invece, il momento di far capire alla natura che non siamo più quelli delle pestilenze medievali, o delle tubercolosi del XIX secolo. Nonostante i nostri tanti 'disastri', qualcosa l'abbiamo compresa ed appresa. Anche nei confronti della natura stessa, poiché oggi abbiamo più mezzi per controllarla, o quanto meno per contenere i suoi sconvolgimenti più estremi. Qualche passo in avanti lo abbiamo fatto: non siamo più la massa informe di un tempo, che viveva di paure ataviche aggrappandosi a fatalismi e superstizioni. Dobbiamo cedere un po' di spazio, distanziandoci tra noi, ma lo facciamo per guadagnare tempo: vedrete che la situazione 'tattica' a un certo punto cambierà a nostro favore. Quella contro il Covid 19 deve diventare una delle nostre vittorie più belle: sarà questo il vero significato dello 'strano' Natale del 2020. Qualcosa di buono l'abbiamo imparata. E il mondo degli esseri umani, oggi, è in grado di organizzarsi un po' meglio, per rispondere alle crisi di tutti i generi e tipi. Anche quelle di tipo sanitario. Siamo migliori di ieri, almeno un poco: trasformiamo dunque questa brutta vicenda nella nostra vittoria più bella.


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Vittorio Lussana - Roma - Mail - martedi 24 novembre 2020 2.30
RISPOSTA AL SIGNOR MARIO: passi delle buone feste, signor Mario. E la smetta di giudicare l'etica degli altri: chi cerca l'etica degli altri, generalmente non la trova, perché è lui il primo a non averla. Altrimenti, non la cercherebbe.
mario - italia - Mail - lunedi 23 novembre 2020 14.25
Si sperava di estinguere le medioevali guerre di conquista dei territori e invece si è semplicemente sostituito il termine con "nuovo ordine mondiale geopolitico". Ma il risultato è che rimangono integre le cose ma le persone moriranno ugualmente per mano dei potenti della terra. Direi che è quindi più brutta sconfitta del nostro inizio secolo XXI che la vittoria che lei decanta. Molti della sua categoria sono asserviti, piegati, inginocchiati per un pugno di dollari in più o per chissà quale promessa per tacere di quello che è oramai chiaro un olocausto programmato.
Mi rammarica di chiedermi dove è andata a finire la vs etica professionale, dove la gran parte della Vs categoria si leggono chini a mentire e negare anche l'evidenza. Chini al potere del globalismo nazista, quello al quale vi eravate messi come paladini contro ciò che non doveva più accadere....invece...
Inclini come servitori quali "insaporitori" della minestra avvelenata. I mantelli che nascondono le brutte sorprese. I mentitori per un pugno di ricchezza in più. Traditori della nostra civiltà, cultura, tradizioni. Sapendo di essere di fronte ad un olocausto programmato, con tecniche raffinate di sterminio del genere umano in esubero. Non avete morale nel nascondere nei rotocalchi o tv cose che per fortuna riescono ad essere lette, viste ascoltate nei canali liberi del web. Colleghi che hanno più etica, che amano il proprio lavoro, sempre alla ricerca della realtà delle cose, rendendosi i primi a ricercare ciò che nasconde il mantello nero della pura, cruda, dolorosa realtà; preferisco guardare in faccia al "mio boia" che una mascherina che nasconde finti intellettuali, scienziati, politici che ti dicono che tutto andrà bene, che i gessetti colorati risolveranno tutto, che i brogli elettorali di Biden non esistono, che il Virus è di tipo animale, che la tratta di organi di esseri umani è una naturale evoluzione della migrazione mondiale, che è tutta colpa nostra se è arrivata la seconda ondata e poi arriverà la terza e poi la quarta....


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